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da: organizzatori

Importanti i risultati del sondaggio sui consumi del prodotto realizzato da Agri2000 in collaborazione con Futurpera ed Adama Italia

Capire le tendenze di consumo e i fattori di scelta e d’acquisto della pera per dare all’intera filiera uno strumento prezioso di valutazione, finalizzato a raggiungere il consumatore finale. E’ questo l’obiettivo dell’Osservatorio sulla Pera nato dalla collaborazione tra FuturPera, Agri2000 e Adama Italia, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio sull’innovazione delle imprese agricole. Il sondaggio fa un vero e proprio identikit dei consumatori, ne definisce i comportamenti d’acquisto e si pone come punto di partenza per il miglioramento di tutti i settori della pericoltura, dalla ricerca varietale, alla produzione, fino alla conservazione, commercializzazione e comunicazione sul prodotto.
«Insieme agli organizzatori di FuturPera e con il contributo di Adama – spiega Camillo Gardini, presidente di Agri2000 – abbiamo voluto fornire all’intera filiera della pera quello che non fatico a definire uno scrigno pieno di pepite d’oro. Queste pepite sono tante informazioni per l’intero settore che possono orientare decisioni, scelte e investimenti in relazione alle esigenze del consumatore finale. Dall’indagine emergono, infatti, alcune tendenze rilevanti che interessano ogni attore della filiera. Partiamo dall’età del consumatore della pera che è una persona dai 50 ai 55 anni (nell’88% dei casi) con un livello di istruzione medio-alto. Questo consumatore sceglie la pera soprattutto in base alla varietà – in mancanza anche di un brand-pera affermato – e al sapore. Un’informazione davvero fondamentale – continua Gardini – perché al sapore sono legati fattori come la scelta varietale e la sua innovazione, la tecnica di produzione e, non ultima, la frigoconservazione che deve mantenere inalterate le qualità organolettiche del prodotto. Sempre dal sondaggio emerge che la pera viene consumata prevalentemente dopo pranzo o cena e non è dunque considerata un fuoripasto. Rilevanti anche le modalità e i luoghi d’acquisto del prodotto che viene comprato tanto nella GDO (46,2%), quanto nei negozi prossimali, quindi fruttivendoli e ambulanti. Il consumatore che l’acquista è molto attento alla qualità ma vuole avere voce in capitolo anche sulla quantità, selezionando attentamente i frutti, un’indicazione preziosa per chi propone pere confezionate. Ultima, e davvero interessante, informazione che emerge dal sondaggio riguarda il “vissuto” del prodotto, quello che nel marketing potremmo definire posizionamento, cioè l’idea che le persone hanno del prodotto in base alla propria esperienza. I consumatori associano la pera a una campagna alberata, un ambiente dunque naturale e sostenibile; la vedono come un ingrediente da abbinare ai formaggi e un frutto che si consuma durante l’infanzia. Tre immagini che gli esperti di comunicazione potrebbero sfruttare pienamente.
Importantissimo il dato sull’interesse di informazioni nel momento dell’acquisto di pere da parte del consumatore: conoscere l’impresa agricola e la realtà della produzione dove il prodotto è stato coltivato. In base ai dati dell’Osservatorio sulla Pera – conclude Camillo Gardini – posso affermare che il rilancio del settore passa sicuramente attraverso una filiera capace di fare ricerca, innovarsi e mettere in campo strategie di comunicazione importanti per consolidare il bacino di consumatori che già scelgono la pera, aumentandone la frequenza dei consumi, e per ampliarlo, puntando verso i giovani con proposte innovative. Occorre convincerli che la pera non è solo saporita ma è un prodotto di tendenza, ad esempio da consumare abbinato ad altri cibi durante l’aperitivo.»
La prima edizione di FuturPera è stata organizzata da Ferrara Fiere e Oi Pera in collaborazione con Regione Emilia – Romagna e Fondazione Navarra e con il contributo di Comune e Provincia di Ferrara, Cia, Coldiretti e Confagricoltura e può contare su tre main sponsor: Cassa di Risparmio di Cento, Camera di Commercio di Ferrara e A&A.
Info per la stampa: comunicazione@futurpera.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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