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Da: Ufficio Stampa FuturPera

Comune di Ferrara e Camera di Commercio di Ferrara hanno confermato il sostegno alla manifestazione, mentre la Regione Emilia-Romagna l’ha ammessa al bando destinato a fiere e filiere che promuovono l’internazionalizzazione.

Anche l’edizione 2019 di FuturPera avrà l’importante sostegno del Comune di Ferrara, della Camera di Commercio di Ferrara – che hanno confermato lo stesso trasferimento di risorse del 2017 – e della Regione Emilia-Romagna, che ha ammesso la manifestazione al “Bando per la concessione di contributi a progetti di internazionalizzazione del sistema fieristico regionale sui mercati esteri “Fiere e Filiere 2018-2019” (DGR n. 289 del 5/3/2018). Oltre al contributo degli enti pubblici arriva anche quello di Bper Banca – sponsor anche della precedente edizione – e nuovi sostenitori, due istituti assicurativi come Generali Italia e VH Italia Assicurazioni.

“Questa è un’annata difficile da un punto di vista economico e non solo per il settore agricolo – spiega Stefano Calderoni, presidente di Futurpera -. Anche gli enti che ci governano o si occupano di promuovere lo sviluppo delle imprese stanno affrontando una crisi di risorse, perché il trasferimento di denaro da parte dello Stato agli Enti locali è diminuito nel corso degli anni o è diventato comunque più complesso. Dunque sono sempre meno, in generale, i fondi che solitamente vengono destinati a eventi e manifestazioni, anche se si tratta di appuntamenti importanti per l’economia del territorio. In questo contesto è davvero rilevante che Camera di Commercio e Comune di Ferrara abbiano dato lo stesso sostegno a FuturPera di due anni fa, uno sforzo che abbiamo davvero apprezzato. Così come siamo stati lusingati che la Regione abbia riconosciuto nuovamente il carattere internazionale del Salone. Sin dalla prima edizione, infatti, abbiamo cercato di avere tra i nostri espositori aziende estere con proposte innovative per i produttori e organizzato convegni con esperti internazionali per un confronto sulle tecniche di coltivazione e con i rappresentanti delle grandi catene della GDO, per favorire la commercializzazione del prodotto. Credo che il riconoscimento della Regione sia un segnale che stiamo lavorando bene e con impegno per un evento che dovrà essere sempre più aperto alle sfide globali, per promuovere e valorizzare le nostre varietà di pere in tutto il mondo. Non meno rilevante è il sostegno da parte di Bper Banca e di due assicurazioni come Generali Italia e VH Italia Assicurazioni. Istituti bancari e assicurativi possono fare, in questo momento di crisi della frutticoltura, davvero la differenza per le aziende agricole e credo che la loro presenza e il loro contributo al Salone sia certamente un segnale positivo”.

FuturPera è organizzata da Ferrara Fiere e Congressi e OI Pera (Organizzazione Interprofessionale Pera) con la collaborazione di CSO Italy, Fondazione Fll. Navarra di Ferrara, il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara e Camera di Commercio di Ferrara e il sostegno di Bper Banca, Generali Italia, VH Italia Assicurazioni.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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