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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

I corsi saranno avviati nei prossimi mesi con un investimento di 700 mila euro di risorse del FSE. Un altro bando per rafforzare le competenze di chi opera in ambito cinematografico rivolto a enti di formazione e imprese è ancora aperto, progetti entro il 26 novembre

Competenze alte e specialistiche per lavorare nel cinema e nell’audiovisivo. La giunta regionale ha approvato 7 percorsi di alta formazione e 22 percorsi di specializzazione per formare o specializzare professionisti qualificati in grado di rispondere ai fabbisogni di crescita e innovazione dell’industria cinematografica e audiovisiva regionale. Un investimento pari a 700 mila euro di risorse del Programma operativo Fondo sociale europeo 2014/2020, che risponde agli obiettivi della legge regionale n. 20/2014 e dal relativo Piano triennale.
“Duplice è la finalità che si pone la Regione con questo prima e sperimentale proposta formativa – spiega l’assessore regionale alla Formazione Patrizio Bianchi – da una parte valorizzare attitudini e talenti delle persone interessate a lavorare nel settore, creando opportunità di formazionecapaci di intercettare le potenzialità occupazionali, e dall’altra specializzare un sistema di alte competenze tecniche e professionali che possa fungere da esternalità positiva ai processi di innovazione e sviluppo dell’industria cinematografica e audiovisiva, attraendo sul territorio regionale produzioni nazionali ed internazionali di qualità”.
“Ho sempre affermato che il nostro obiettivo è quello di creare più imprese e più occupazione per i giovani in un territorio come il nostro dove l’industria creativa e culturale è già una realtà importante, che corrisponde al 5% del prodotto interno lordo, con 78 mila addetti e 32 mila imprese – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti -. Oggi, anche con politiche come queste, siamo in una fase concreta di un lungo percorso che ha segnato un’importante tappa con la Legge regionale sul cinema, in attesa di poter decollare a pieno tra qualche mese con i prossimi bandi per le produzioni. Laddove finora abbiamo agito con risorse regionali, potremo ora dispiegare tutte le nostre possibilità con quelle derivate da fondi europei, per mettere così in pratica una legge che affronta l’intera filiera produttiva legata alle produzioni cinematografiche e audiovisive”.
I 7 percorsi di alta formazione hanno una durata media 600 ore e si rivolgono a oltre 100 destinatari, persone provenienti da percorsi universitari o lavorativi coerenti che intendono acquisire capacità e conoscenze professionali rispondenti alle esigenze del sistema produttivo. Le opportunità approvate fanno riferimento a diverse professionalità che operano nel settore. Sono previsti percorsi per autori e sceneggiatori di documentari e opere non fiction e per produzioni audiovisive e multimediali per bambini ragazzi, percorsi per operare nel settore della conservazione e valorizzazione di collezioni filmiche e extra filmiche e per acquisire competenze e conoscenze innovative nella gestione delle sale cinematografiche. Altre opportunità formative sono finalizzate a fornire competenze per la composizione e registrazione di musiche e suoni per il cinema e per la progettazione e realizzazione di cortometraggi con l’uso della stop-motion e della puppet animation. Un percorso si rivolge a chi è interessato a lavorare come autore di cinema, tv e web tv.
Ogni percorso approvato prevede stage o altre modalità formative che possano permettere ai partecipanti di sperimentare una conoscenza diretta dell’attività professionale oggetto del percorso.
I 22 percorsi brevi – della durata media di 50 ore – si rivolgono a complessivi 347 destinatari. Obiettivo è specializzare e rafforzare le competenze tecnico/professionali e trasversali di persone che hanno già maturato esperienze nel settore. Anche in questo caso l’offerta è relativa a alle diverse figure professionali dell’industria cinematografica e audiovisiva. I percorsi approvati prevedono opportunità per specializzarsi nel restauro di pellicole cinematografiche, nella fotografia di set, nella musica per immagini e, ancora, opportunità per chi fa produzione, montaggio, per costumisti, tecnici del suoni, location manager, per chi è interessato a specializzarsi nell’utilizzo di tecniche avanzate per gli effetti speciali visivi (tecniche di animazioni 2d e 3 d) per macchinisti cinematografici e audiovisivi. Opportunità anche per formarsi nello digital storyteller e nel giornalismo investigativo per la televisione e per il web (metodi, standard, produzione e distribuzione).
I 29 percorsi approvati dalla Giunta – tutti gratuiti in quanto cofinanziati dal Fondo sociale europeo – saranno avviati nei prossimi mesi. Per informazioni sull’offerta formativa oltre al Portale Formazione e lavoro, si può contattare il numero verde dedicato alla formazione attivato dalla Regione: 800.955157. Per conoscere tempi e modalità di iscrizione ai singoli percorsi occorre rivolgersi agli enti di formazione che gestiscono le attività.
Questo primo investimento della Regione nella formazione dell’industria cinematografica e audiovisiva si completa con un avviso ancora aperto per la formazione e qualificazione delle imprese del settore con scadenza al 26 Novembre 2015.
Obiettivo del bando, a cui possono partecipare enti di formazione accreditati e imprese per la formazione rivolta al proprio personale, è sostenere le imprese dell’industria cinematografica e audiovisiva regionale nei processi di consolidamento e rafforzamento gestionale ed organizzativo, per favorirne una maggiore competitività. I progetti candidati dovranno permettere di attivare in via sperimentale un’offerta formativa flessibile e modulare rivolta alle imprese, anche individuali, costituita da percorsi di formazione continua della durata compresa tra 16 e 48 ore per l’acquisizione di competenze manageriali e gestionali e per l’acquisizione di competenze tecniche professionali specialistiche necessarie per essere competitivi in un contesto internazionale, e per cogliere nuovi spazi e opportunità di lavoro.
L’avviso prevede anche la possibilità affiancare alla formazione continua azioni non corsuali della durata compresa tra 8 e 16 orevolte ad accompagnare le singole realtà d’impresa nel trasferimento nelle proprie organizzazioni di lavoro di competenze organizzative e gestionali innovative.
Saranno valutati come prioritari i progetti che prevedono la richiesta esplicita di partecipazione ai percorsi delle imprese del settore, nonché i progetti definiti in collaborazione con associazioni di rappresentanza del settore e/o soggetti istituzionali e non, interessati alla promozione dell’industria cinematografica e audiovisiva. Al finanziamento dei percorsi di questo secondo avviso, cui possono partecipare enti di formazione accreditati e imprese per la formazione rivolta al proprio personale, concorrono risorse del Programma Operativo FSE 2014/2020 pari a 300 mila euro. I progetti da candidare in risposta a questo bando dovranno essere inviati entro il 26 novembre 2015.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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