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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, sabato 17 maggio, istituzioni locali e associazioni firmano un protocollo d’intesa per “La definizione di azioni e strategie d’intervento in materia di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e identità di genere”.
Documento firmato a Ferrara per la prima volta nel 2011 e che quest’anno ha visto l’adesione di: Provincia, Comune di Ferrara, Università, Ausl, Azienda ospedaliera, Arcigay-Arcilesbica e associazione Circomassimo, Agedo, Associazione Famiglie Arcobaleno, Cgil-Nuovi diritti, Uil, Centro Donna Giustizia, Centro ascolto uomini maltrattanti, Consigliera di parità e Uisp.
“Il prossimo passo – ha assicurato l’assessora alle Pari opportunità della Provincia Caterina Ferri – è di stringere i contatti finali per l’adesione dell’Ufficio scolastico, data l’importanza della diffusione di una cultura che metta al bando ogni discriminazione a partire dal mondo della Scuola”.
La presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, si è detta orgogliosa che nel corso degli anni il protocollo abbia avuto un numero crescente di adesioni, “segno – ha detto – che l’impegno contro ogni discriminazione è continuo per il quadro istituzionale e diventa sempre più patrimonio di tutti”.
Il fatto che fra i Comuni firmatari risulti solo Ferrara non significa che gli altri Municipi non siano della partita. Lo ha spiegato bene il sindaco Tiziano Tagliani, il quale ha rassicurato che sul tavolo della prossima Provincia formata dai sindaci e non più eletta dai cittadini, questo sarà fra i primi temi all’ordine del giorno, perché, ha ricordato, “c’è ancora tanto da fare nel campo dei diritti e dell’uguaglianza”.
Convinta la firma del protocollo anche dell’Università, come sottolineato dal rettore Pasquale Nappi, il cui Senato accademico ha approvato all’unanimità l’adesione a promuovere ogni sforzo su questo fronte, con tutto il peso del mondo scientifico.
“Su questo tema ci siamo e continueremo ad esserci – ha concluso l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Ferrara Deanna Marescotti – perché in gioco c’è il valore dell’uguaglianza, che è fra i principali banchi di prova per un paese civile”.
Da segnalare, in concomitanza con le iniziative della giornata del 17 maggio, quella promossa dall’Associazione Famiglie Arcobaleno, e illustrata da Chiara Bonora, con il manifesto di nove metri quadrati che sarà appeso sulla facciata del Teatro comunale di Ferrara.
Testo del protocollo e ogni info utile al link: http://www.provincia.fe.it/sito?nav=30 .

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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