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Da Ufficio comunicazione Conservatorio Ferrara

Il calendario di Ferrara Organistica, che per tutto il mese di maggio ha arricchito la programmazione musicale ferrarese ponendo attenzione sugli organi presenti in città, si completa con quattro appuntamenti musicologico-musicali, dal 24 al 26 maggio a Ferrara.
I primi due si terranno a Palazzo Bonacossi rispettivamente nei pomeriggi dei giorni 24 e 25 maggio: i Fiori di Bach (Johann Sebastian!), attraverso i quali s’intende presentare pubblicamente alcune delle più interessanti tesi sostenute dagli allievi del Conservatorio ferrarese. Giovedì 24 maggio alle ore 15 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5) si terrà ‘L’Arte della Fuga’, conferenza-concerto a cura di Sara Bonetti con la partecipazione di Devid Pavanati al pianoforte. Sara Bonetti illustrerà la sua tesi (Diploma accademico di secondo livello in discipline musicali, indirizzo compositivo-interpretativo, corso di Organo) dal titolo Due celebri edizioni de L’Arte della Fuga (BWV 1080) di J.S. Bach: l’edizione pianistica (1838) di Carl Czerny e l’edizione organistica (1967) di Helmut Walcha.
Venerdì 25 maggio alle ore 15 il tema sarà ‘J. S. Bach, le Golberg tra arte e visione. Variazioni ad un numero’, conferenza-concerto tra arte e visione a cura di Cristina Landuzzi. (Diploma accademico di secondo livello in discipline musicali, indirizzo compositivo-interpretativo, corso di Clavicembalo), con la partecipazione al clavicembalo di Davide Marzola.
Venerdì 25 maggio alle ore 21, alla basilica di Santa Maria in Vado, si terrà il concerto con le Cantate Mariane di Georg Friedrich Händel a cura dell’Ensemble barocco del Conservatorio Frescobaldi (viola e concertazione Achille Galassi). Le cantanti saranno Francesca Martini, Claudia Muschio, Rosa D’alise e Alessia Beraldo.
Ultimo appuntamento in programma sarà l’intervento musicale sabato 26 maggio alle ore 18 all’antico e prezioso organo Cipri 1551 della chiesa del Suffragio, dove per tutto maggio si sono tenuti diversi appuntamenti organistici, affidati ad alcuni allievi dei corsi superiori del Conservatorio Frescobaldi che punteggiano e solennizzano il rito pomeridiano e che si pongono quale un ampio e prolungato Postludium alla celebrazione della messa pre-festiva. L’ultimo momento musicale è affidato ad Aura Vitali all’organo (præludium ante Missam musiche di G. Frescobaldi, postludium & Auditio musiche di Frescobaldi, G.B. Pescetti, D. Zipoli, G. Valeri).
Per informazioni: 0532.207412, produzioni@consfe.it.

FERRARA ORGANISTICA – Nata nel 2011, la rassegna intende mettere in luce di anno in anno vari aspetti dell’arte di Girolamo Frescobaldi, da cui l’istituto di alta formazione musicale prende il nome, e della sua epoca. Erede della grande tradizione tastieristica che si sviluppa soprattutto nella seconda metà del XVI secolo alla corte di Alfonso II d’Este, Frescobaldi è infatti l’autore di una lezione che influenzerà l’intero panorama europeo. La direzione artistica di Ferrara Organistica è a cura di Francesco Tasini, docente di Organo e Composizione organistica al Frescobaldi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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