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Da Presidenza AERRS

Come sempre grande affluenza di visitatori alla ormai tradizionale grande fiera internazionale USI&COSTUMI, dedicata alla tradizione come strumento al servizio del turismo sostenibile, alla riscoperta delle tradizioni ed alla rievocazione storica, che sabato 4 e domenica 5 novembre ha visto la significativa presenza di AERRS, Associazione Emilia Romagna Rievocazioni Storiche.
L’Associazione, che nell’Ente Palio di Ferrara ed il Niballo Palio di Faenza trova i suoi Soci Fondatori, rappresenta oltre 40 rievocatori e rievocazioni emiliano romagnole e si pone come punto di raccordo tra loro e le Amministrazioni.
Il 2017 ha visto un ulteriore riconoscimento da parte della Regione che, attraverso la Legge dedicata a questo importante comparto, ha voluto riconoscerne l’importanza culturale, storica, aggregativa, turistica ed economica.
La vivacità e la qualità di questo settore è stata più volte sottolineata dal Presidente Giannantonio Braghiroli, che anche recentemente a Gubbio, agli Stati Generali della Rievocazione Storica Italiana, ha portato la voce dei rievocatori emiliano romagnoli sottolineandone la qualità e la capacità di fare economia e turismo e di come il mondo della rievocazione sia capace di mettersi in evidenza anche grazie a competizioni nazionali, tra tutte musica e bandiere, ma anche di arco e balestra.
Per questo durante la Fiera, domenica mattina, sono stati premiati i Campioni Emiliano Romagnoli di queste tradizioni distintisi in campo nazionale.
Il Presidente AERRS Braghiroli, che ha portato i saluti di Antonella Palumbo Presidente FISB, assieme al Presidente del CERS (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche) Andreoli all’Assessore al Palio del Comune di Ferrara Modonesi, al delegato del Comune di Faenza Romanato, ha così dato il giusto riconoscimento agli Sbandieratori e Musici vincitori alle gare nazionali di Ascoli, ed è stata una partita a due tra Ferrara e Faenza a riprova dell’alta qualità che i nostri sbandieratori e musici hanno a livello nazionale: Alessandro Tortorici di Santa Maria in Vado campione italiano di Singolo e la Coppia campione d’Italia Baraldi Malagoli di san Giacomo, ma anche san Luca per i piazzamenti in piccola squadra e musici, poi da Faenza Rione Giallo, Borgo Durbecco e Rione Nero con le loro vittorie e piazzamenti in singolo, coppia, piccola e grande squadra, musici.
Per l’arceria premi al romagnolo campione italiano di Balestra, Fausto Assirelli ed alla sua Compagnia Balestrieri di Terra del Sole Castrocaro, che continua ad essere la compagnia più titolata in Italia, poi per l’arco storico la ferrarese otto volte Campionessa italiana Simona Malaguti che vanta le vittorie del Campionato Europeo outdoor ed indoor ed un quarto posto ai recenti Campionati Mondiali.
In chiusura riconoscimento anche per il Maestro Carlo Natati referente CERS per le discipline di arco e balestra ed alla compagnia arcieri e balestrieri contrada san Giacomo che si sono confermati ottimi ospiti offrendo un bel banchetto di specialità ferraresi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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