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Da: Ufficio stampa Consiglio Notarile di Ferrara

Presso l’Aula magna della Facoltà di Giurisprudenza Notai, Magistrati e Docenti universitari hanno discusso di famiglia dal punto di vista normativo e patrimoniale.

“Ringrazio i colleghi per la numerosa partecipazione, l’Università per averci concesso questa bellissima sala, e il Comune, con cui puntiamo a intensificare molto i rapporti, per agevolare sempre di più il contatto con i cittadini ferraresi”: con queste parole il Presidente del Consiglio notarile di Ferrara Giuseppe Giorgi ha inaugurato, questa mattina, presso l’Aula magna del Dipartimenti di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, la Festa dei Lustri, l’appuntamento annuale dei Notai dell’Emilia-Romagna che, quest’anno, è stato dedicato ad approfondire il tema della famiglia, dal punto di vista normativo e patrimoniale, anche in un’ottica di Diritto internazionale.

A salutare i presenti anche l’Assessore del Comune di Ferrara Andrea Maggi: “Al di là di ogni frase di cortesia, credo fermamente nella funzione sociale che il Notaio ha in Italia. L’idea che il Notaio, con la sua attività di controllo preventivo e garanzia di legalità, rivesta una preziosa funzione di riduzione dei contenziosi, è quanto mai attuale. È infatti esperienza di ogni cittadino il senso di fiducia che riveste il rapporto con il proprio Notaio. Come amministratore comunale credo che insieme al Consiglio notarile potremo fare qualcosa di importante per i cittadini, promuovendo sempre di più questa funzione sociale. A tale riguardo stiamo pensando di strutturare una forma di collaborazione diretta, in modo tale da rendere sempre più agevole anche il rapporto con la pubblica amministrazione”.

Presente anche Valentina Rubertelli, membro del Consiglio Nazionale del Notariato, che ha sottolineato l’importanza di una giornata di studio che vede confrontarsi, oltre ai Notai, anche Magistrati e Docenti universitari: “Un appuntamento che, anche dal punto di vista scientifico, merita particolare attenzione, perché i temi della famiglia, visti in un’ottica non solo nazionale ma anche internazionale, sono sicuramente di fondamentale importanza. Se sino a una decina di anni fa il diritto internazionale privato poteva forse essere ritenuto un tema più marginale, oggi è divenuto invece il nostro pane quotidiano, e per questo bisogna confrontarsi anche con il decisore politico europeo, e lo dico pensando al nuovo Regolamento europeo in materia di regimi patrimoniali della famiglia”.

L’appuntamento, promosso da Federnotai Emilia Romagna – Associazione Sindacale dei Notai dell’Emilia-Romagna ‘Aldo dalla Rovere’ con il patrocinio del Consiglio notarile di Ferrara, ha coinvolto Notai da tutta l’Emilia-Romagna.

Per ulteriori informazioni consultare il sito internet www.consiglionotarileferrara.it e la pagina Facebook Notai dell’Emilia-Romagna.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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