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Da: Ufficio Stampa Associazione Culturale Ferrara Off

La stagione teatrale dell’Associazione Culturale Ferrara Off, con sede al Centro Culturale Slavich in viale Alfonso I d’Este, ricomincia con trentadue appuntamenti tra teatro, danza, musica, cinema e arte. Una rassegna che si stabilizza, radica e rafforza, quella che da sabato 9 novembre fino a sabato 21 marzo porterà in scena ogni weekend, salvo una pausa natalizia, negli spazi di Ferrara Off una programmazione unica che offre alla città tante proposte di teatro contemporaneo con alcuni ritorni e molte novità, riconfermando anche collaborazioni con realtà cittadine e internazionali. «Si potrebbe riassumere questa stagione con una sola frase, “essere o non essere”, che teatralmente è anche troppo riconoscibile ma credo sia una giusta descrizione» afferma il direttore artistico di Ferrara Off Giulio Costa «gli spettacoli in programma sono in gran parte ironici, grotteschi, surreali e drammatici, descrivono la realtà e la società di oggi ponendo dubbi ma anche punti di vista personali e allo stesso tempo collettivi. A “essere o non essere” può anche essere collegata l’immagine che abbiamo scelto per questa stagione. La scultura in foto si chiama “Atlante” ed è opera dell’artista Davide Dormino, ritratto anch’esso in foto da Simone Passeri. L’opera è posta nella Valle del Sorbo e rappresenta una vertebra cervicale umana, una di quelle quindi che regge la testa. Nella foto è invece la scultura che sostiene l’uomo a sottolineare come il punto di vista possa essere ribaltato e riconsiderato.» La scelta di usare un’opera di un artista contemporaneo come immagine della stagione è già stata adottata in passato da Ferrara Off con le opere di Giacomo Cossio e ciò dimostra la volontà di dare sostegno e risalto non solo ad artisti contemporanei ma anche di mostrarne i processi creativi e renderli noti al pubblico attraverso vari strumenti come le residenze artistiche e produzioni interne all’associazione.
Questo intento di trasparenza si rispecchia nella stagione con gli spettacoli “Pre-assenza” e “Sull’acqua calma e nera dove dormono le stelle” entrambi frutto di residenze artistiche, il primo del gruppo Dance Off e degli allievi della Scuola di Teatro ‘Alessandra Galante Garrone’ e il secondo del regista e attore Fabio Mangolini. Non mancano anche produzioni Ferrara Off, entrambe con la regia di Giulio Costa, “Tranne che il buio” e “Futuro Anteriore”, un monologo tratto da Dino Buzzati e uno spettacolo sul mondo dell’anzianità visto dai giovani. Tornerà inoltre sul palco del teatro l’attrice Gloria Giacopini (che il pubblico ferrarese ha già conosciuto per gli spettacoli “Sogliole a piacere’’ e “Signorina lei è un maschio o una femmina”) che per Ferrara Off porta la lettura a puntate del romanzo di Louisa M. Alcott “Piccole donne”. Altro ritorno è lo spettacolo “A.R.E.M. Agenzia Recupero Eventi Mancanti” che lo scorso anno ha riscontrato grande successo grazie alla sua natura di improvvisazione che garantisce una diversità dell’opera a ogni replica.

Tanti i titoli e tanti gli attori/autori di grande talento che compongono la rassegna come Claudio Morici (“46 tentativi di lettera a mio figlio”), Alessandro Blasioli (“Questa è casa mia”), Massimiliano Loizzi (“Il matto”), Fabio Marceddu (“Alfonsina Panciavuota”), Alice Conti (“Chi ama brucia”) e il duo Frosini/Timpano (“Sì l’ammore no”) che portano in scena interpretandoli a loro modo temi di grande attualità. In scena anche uno dei più grandi attori argentini, Carlos Belloso, con lo spettacolo “Sueño que duermo. Tecniche semplici per viaggiare al di fuori del corpo”. Tra i tanti anche due appuntamenti di danza, “Pre-assenza” e “Lute”, un duo di danza della compagnia di Fabrizio Favale con Daniele Bianco e Vincenzo Cappuccio, già ospitati durante la rassegna estiva Dance Off.

In apertura della stagione, sabato 9 novembre c’è Porpora Marcasciano, presidente del MIT – Movimento Identità Transessuale, che con “Il sogno e l’utopia. Biografia di una generazione” un racconto autobiografico racconta al pubblico la storia dell’emersione del mondo omosessuale nei movimenti degli anni ’70. Lo spettacolo è un’azione del Progetto Regionale GenerAzioni: percorsi di empowerment contro discriminazioni e violenza, coordinato dal Centro Donna Giustizia. Per questa data l’ingresso è gratuito riservato ai soci. Per i nuovi associati il costo del tesseramento sarà sostenuto da Centro Donna Giustizia.
In chiusura della stagione, sabato 21 marzo, va in scena lo spettacolo “Questa splendida non belligeranza. Una storia così, poi così e infine così”, uno splendido esempio di drammaturgia contemporanea di Marco Ceccotti con la supervisione di Lucia Calamaro.

La rassegna di Ferrara Off non è solo teatro. Ecco quindi che si inseriscono nel programma musica arte e cinema. Per la musica, in collaborazione con Ferrara Sintonie e Ferrara Musica, va in scena “Gerarchia e privilegio”, un melologo per voce e pianoforte di e con Diana Höbel e Claudio Rastelli, ispirato ai testi di Primo Levi in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea e “Variazioni Goldberg”, che vede la già assodata collaborazione fra Lauter e Ferrara Off alle prese con il tema delle trascrizioni tra poesia e musica.
Per l’arte tornano le lezioni di Giacomo Cossio, con il patrocinio di Ferrara Arte, che quest’anno si strutturano in un vero e proprio corso di storia dell’arte diviso in sei appuntamenti tutti dedicati ad artisti contemporanei che hanno portato il pubblico a vedere l’arte da un altro punto di vista. Per sei domeniche pomeriggio, i protagonisti saranno quindi Marcel Duchamp, Andy Warhol, Francis Bacon, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Maurizio Cattelan.
Tornano infine, sempre la domenica pomeriggio, “Mondovisioni” i documentari di Internazionale, proiettati durante Internazionale a Ferrara, nuovamente in città grazie alla rete di associazioni composta da Agire Sociale, Gruppo giovani di Amnesty International Ferrara, Cgil, Cittadini del mondo, Emmaus, Ferrara Off, Ibo, Intercultura, Movimento Nonviolento, Parrocchia di Santa Francesca Romana, Pax Christi e Segnidipace.
Tutte le attività sono riservate ai soci. Sono previsti sconti per under 18, under 30, studenti universitari e spettatori del Teatro Comunale di Occhiobello. Maggiori informazioni sul sito www.ferraraoff.it, o chiamando il 333 6282360.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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