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Da: Organizzatori

Il ricercatore ferrarese Enrico Trevisani parlerà all’Einaudi martedì 13, dalle ore 10.10, in un incontro aperto alla cittadinanza
Nuovo appuntamento con ApertaMente: ‘focus’ sul ruolo della nostra città durante il primo conflitto mondiale

Nuovo appuntamento con ‘ApertaMente’ presso l’Istituto di Istruzione Superiore Einaudi, di Ferrara: martedì 13 dicembre (dalle ore 10,10), nell’Aula magna della scuola di via Savonarola n. 32 dialogherà infatti con gli studenti delle quinte classi il dott. Enrico Trevisani, dell’Archivio Storico Comunale; il ricercatore ferrarese presenterà un ricco percorso multimediale che si snoderà tra immagini, testi ed oggetti materiali, per raccontare il coinvolgimento di Ferrara nel primo conflitto mondiale. L’excursus partirà dai primi segnali del possibile intervento dell’Italia in guerra, proseguirà illustrando le realtà civili e militari della città, giungerà infine a documentare l’esperienza del fronte e della trincea che produsse illusioni ma, soprattutto, povertà, sofferenza e morte, mietendo vittime anche tra i tanti soldati ferraresi che presero parte al conflitto.
Occorre qui ricordare che nel biennio 1911-1912 l’Italia partecipò alla guerra contro l’Impero ottomano per la conquista della Libia, e che già nei primi mesi del 1912 ci si preoccupava di realizzare opere militari in diverse località del Paese, quasi in previsione di un altro conflitto assai più vasto e generale, un evento addirittura mondiale. Tra queste località ritenute militarmente preziose sul piano logistico c’era anche Ferrara, che vide sul suo territorio, appunto nei primi mesi del 1912, la realizzazione dell’aeroscalo dirigibili della Regia Marina.
Da quel momento, il passo verso la Grande Guerra fu breve: andò dall’arrivo dei primi dirigibili all’aeroscalo ferrarese già nel 1913, allo scoppio del conflitto in Europa nel 1914 – accompagnato quell’anno dalla debole e illusoria dichiarazione di neutralità dell’Italia – alla preparazione civile della città di Ferrara, che vide la nascita di un importante Comitato interventista già nei primi mesi del 1915, alla dichiarazione nazionale di guerra del maggio 1915.
Seguì la partenza sofferta di tanti giovani italiani per il fronte, tra i quali molti ferraresi: il distacco dalla famiglia e l’abbandono delle attività lavorative li portò in trincea sulle vaste linee del fronte, in quel ‘macello d’Italia’ dove oltre 600.000 di loro videro recisa la loro vita ed altre centinaia di migliaia restarono offesi nel corpo e nella mente. L’incontro con gli allievi dell’Istituto Einaudi costituirà dunque un viaggio doloroso nella memoria, e si accompagnerà ad un percorso di riflessione sullo sconvolgimento sociale, produttivo, economico ed umano che ha prodotto la Grande Guerra e che ogni guerra purtroppo genera.

Enrico Trevisani lavora dal 1996 per il Centro di Documentazione Storica del Comune di Ferrara, ha all’attivo una ventina di pubblicazioni e cura moltissime mostre; recentissima, sempre a proposito della Grande Guerra, quella, assai originale, fotografica, oggettistica e documentaria intitolata ‘Tra note e pallottole. La musica nella Grande Guerra 1915-18’; collabora con la Marina Militare (Museo tecnico navale di Spezia e museo storico navale di Venezia), con l’Aeronautica Militare e con altri Enti e Associazioni in Italia e all’estero e svolge un’intensa attività didattica con le scuole; proprio per conto dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna dal 2011 si adopera alla realizzazione del progetto ‘Quante Storie nella Storia’ cui partecipa anche l’Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali – Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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