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Da: Ufficio Stampa – Ferrara Baseball Softball Club

FERRARA BASEBALL: ENTRA NEL VIVO LA PREPARAZIONE

La StudApp aumenta l’offerta formativa con gli allenamenti del sabato pomeriggio. Al Centro Sportivo di Marrara preparazione atletica con focus su lanciatori e ricevitori.

Aumentano le temperature, si allungano le giornate, e il Ferrara Baseball raddoppia la preparazione. Il clima gentile del mese di gennaio ha convinto lo staff tecnico ad aumentare le sedute di allenamento, inserendo a partire da febbraio un modulo specifico il sabato pomeriggio. Una strategia in linea con quanto realizzato da altre realtà del batti e corri italiano; una scelta che permetterà di aumentare ma soprattutto differenziare i carichi di lavoro: nel weekend, infatti, l’impiando di Marrara sarà “riservato” ad allenamenti specifici, partendo doverosamente con la preparazione di lanciatori e ricevitori. A coordinare i lavori del primo gruppo, l’Istruttore Fabio Abetini: lanciatore lui stesso, tecnico ducale dal 2014, negli anni “Abe” ha arricchito il proprio bagaglio di competenze con importanti aggiornamenti, facendosi pioniere (tra i primi in Emilia Romagna) del metodo proposto dal maestro americano Ron Wolforth. “Puntiamo a formare correttamente i movimenti di base di un’efficace azione di tiro”, spiega Abetini, “Rispettando le caratteristiche di base dell’atleta, e con particolare attenzione alla prevenzione di infortuni che, anche se poco significativi a breve termine, possono compromettere l’efficienza e la durabilità delle prestazioni individuali nel corso della carriera.”
Allo stesso tempo si lavora per preparare un adeguato numero di ricevitori, come spiega il tecnico Alessio Marzaduri: “Come sostiene l’americano Jerry Weinstein, quello del catcher è forse il ruolo più completo e complesso nel baseball; il ricevitore non è solo il bersaglio del lanciatore, ma il vero e proprio regista della squadra: dalla sua preparazione e competenza passano le scelte tattiche della difesa, e spesso la tenuta mentale del gruppo nei momenti di difficoltà”.
Ruoli chiave, che richiedono adeguata attenzione. Preparazione fisica mirata, esercizi propedeutici ed avanzati, lavoro individuale e a piccoli gruppi. Sfruttando le più moderne opportunità di trasmissione delle informazioni, i tecnici garantiranno formazione anche in remoto, assegnando agli atleti attività da svolgere a casa e predisponendo una serie di tutorial sulla corretta esecuzione dei fondamentali. Entro marzo, lo staff ferrarese prevede di introdurre specifiche sessioni anche per l’addestramento in battuta.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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