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Da: Organizzatori
È Federica Graziadei la nuova presidente del Gruppo scrittori ferraresi.
Dopo l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo avvenuta con le votazioni dei soci durante l’assemblea annuale svoltasi lo scorso 21 febbraio 2019 nella sede dell’Istituto di Storia Contemporanea, è arrivata la nomina all’unanimità per la quarantasettenne ferrarese.
Gli altri membri del direttivo, oltre a Federica Graziadei, sono Gina Nalini Montanari (vicepresidente e fondatrice del Gsf), Nicoletta Zucchini (vicepresidente), Paola Cuneo (segretaria), Leonardo Minguzzi (consigliere) e Giulio Pirazzi (tesoriere). I revisori dei conti riconfermati sono Stefano Franchini, Claudio Gamberoni e Piergiorgio Rossi.
Eleonora Rossi è stata riconfermata direttrice responsabile de l’Ippogrifo assieme a tutti i soci che collaborano attivamente alla redazione della rivista del Gsf.
La storica associazione, fondata nel 1999 e condotta fino al 2016 dalla professoressa Gianna Vancini, ha sede sociale in via Antolini 13/a (zona Ippodromo), locale concesso in locazione dal Comune di Ferrara in condivisione con gli amici dell’associazione Gruppo del Tasso. Numerose le sfide che attendono il Gsf – che quest’anno celebra i suoi primi Vent’anni di vita – tra le quali eventi già in programma per il mese di maggio alla Sala Agnelli in Biblioteca Ariostea, oltre alla promozione di iniziative culturali con altre associazioni, reading e laboratori di scrittura creativa.
Ma chi è la nuova Presidente? Federica Graziadei è nata a Ferrara nel 1971 vive nella sua amata città assieme al marito Giulio, i figli Anna e Giorgio di quindici e dodici anni. È impiegata da quasi vent’anni presso un’azienda di progettazione di impianti industriali a Ferrara. La sua formazione universitaria è linguistica e letteraria; la passione per la poesia e la letteratura, fin da giovanissima, l’hanno condotta alla pubblicazione nel 2002 della sua silloge d’esordio Luna, da lassù (Libroitaliano) e nel 2016 La luna nel bicchiere (Aletti Editore). Nel 2003 ha ricevuto la segnalazione di merito per la sezione poesia edita al Premio “Gianfranco Rossi per la giovane letteratura”. Suoi testi sono apparsi nell’antologia “Sedici poeti ferraresi emergenti” (2009) e nella rivista l’Ippogrifo, periodico ufficiale del Gsf.
Socia del Gruppo scrittori ferraresi fin dai primi anni di fondazione, Federica Graziadei da un anno e mezzo ha in carico la responsabilità dell’associazione affidatale dall’amico Matteo Pazzi, ex Presidente del Gruppo. La fiducia di Matteo, insieme alla stima ed affetto di tanti soci, spronano la nuova presidente a focalizzare gli obiettivi di promozione culturale dell’Associazione con uno sguardo speciale rivolto alle giovani generazioni e a tutti quelli che hanno il senso della spiritualità e della Vita. «Che cosa è più giovane della Vita?» pensa Federica e con profonda gratitudine desidera «ricambiare quello stesso sguardo che Gianna posò sui giovani che, ora diventati grandi, con impegno e umiltà proseguono il cammino tracciato da lei, credendo nella scrittura delle nuove generazioni perché possano tradurre i sentimenti nella parola che salva, riuscendo a trovare nel Gruppo un luogo dove esprimere il proprio talento». Per questo la nuova presidente non si stanca di ricordare agli appassionati di letteratura: «Abbiamo bisogno di tutti voi per portare avanti il nostro impegno con convinzione ed entusiasmo, grazie!» .

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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