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Da: Ufficio stampa e comunicazione CIA Emilia Romagna

“Fatturazione elettronica? Bene contro l’evasione fiscale ma serve un rinvio dell’obbligo di entrata in vigore e la depenalizzazione delle sanzioni nel primo anno di operatività”

Lo chiede il presidente di Cia Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, Cristiano Fini, annunciando che l’organizzazione sta lavorando alla definizione di specifici emendamenti che nei prossimi giorni saranno portati all’attenzione delle forze politiche di governo e di opposizione

BOLOGNA , 22 ottobre 2018 – L’applicazione del nuovo metodo di fatturazione elettronica per le imprese rischia di diventare un balzello burocratico, inoltre le reti internet non arrivano in tutti i territori e numerose imprese agricole si trovano ubicate su aree marginali dove la connessione alla rete è assente o pressoché inutilizzabile: per questo motivo abbiamo contrastato fin dall’inizio il provvedimento”.
Lo ribadisce il presidente di Cia – Agricoltori italiani dell’Emilia Romagna, Cristiano Fini, sottolineando tuttavia che “seppur con la consapevolezza che il legislatore deve mettere in campo tutti gli strumenti di lotta per contrastare l’evasione fiscale, riteniamo che la fatturazione elettronica sia tutt’altro che risolutiva rispetto al problema”.
Fini ricorda in proposito che gli uffici territoriali della Cia stanno mettendo a punto soluzioni tecniche ed organizzative in grado di assicurare la massima assistenza alle imprese agricole a partire dal 1° gennaio 2019.
La volontà dell’Esecutivo di dar vita alla fattura in versione digitale ha suggerito alla Confederazione di evidenziare al Governo ed alle forze di opposizione tutte le problematiche che potranno interessare il mondo agricolo. “Per questo – conclude Fini – chiederemo il rinvio dell’entrata in vigore del provvedimento e la non sanzionabilità nel primo anno di attività”.

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CIA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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