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Da Lega Nord

Cittadini esasperati dagli “errori” dell’ausl nell’invio dei verbali per mancate disdette delle visite.

FERRARA, 19-07-’17.

«Troppi errori, negli ultimi mesi. Con visite “fantasma” per le quali si contesta la mancata disdetta da parte dei cittadini, errori di importi da versare come sanzione, ed addirittura scambi di persona. Si faccia ordine, prima di spedire verbali che poi devono essere contestati dagli interessati, con aggravio di tempi e costi.» Il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, è convinto che sia una decisione di civiltà, quella di evitare che visite non disdette allunghino inutilmente le liste di attesa delle prestazioni specialistiche e gravino sul sistema sanitario. Il problema, però, è che dall’introduzione delle norme della legge regionale 2 dello scorso anno, è successo di tutto. La norma prevede, infatti, sanzioni per chi non fornisce una disdetta motivata entro due giorni dalla visita prenotata, ma l’ufficio Servizi amministrativi distrettuali, negli ultimi mesi, ha inviato molte lettere con provvedimenti errati. «A marzo – chiarisce Fabbri – l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria ha comunicato che erano sbagliati tutti i verbali con importi superiori ai 48,15 euro, ma anche chi aveva presentato un giustificativo per precisare che alle visite programmate era andato, pagando il ticket (ed in qualche caso presentando anche l’esito clinico-diagnostico come prova; ndr) si è visto recapitare una nuova sanzione, con importo diverso.» Nella casistica illustrata dai cittadini presentatisi martedì mattina negli uffici di corso Giovecca, a Ferrara, compaiono persone che asseriscono di essere state scambiate per altre, o di avere svolto la visita, pur ricevendo ugualmente la sanzione. Persino il formulario prestampato utilizzato per giustificare “la mancata disdetta” non prevede la possibilità di imputare all’Ausl la possibilità di un errore. Ed a questo si aggiunge il tempo perso da cittadini-lavoratori, in una giornata torrida, per andare a chiarire qualcosa di paradossale. «E’ evidente che qualcosa non va. Non sappiamo se la responsabilità sia dei terminali che vanno tarati – conclude Fabbri – o dovuto alla necessità di qualche operatore in più, che dedichi maggiore attenzione ai cittadini. E’ giusto perseguire comportamenti scorretti (da parte di chi lascia deserti gli ambulatori senza preavviso, dopo avere prenotato una visita), ma è anche opportuno avere personale che si dedichi effettivamente all’ascolto dei bisogni dell’utenza. Se l’Azienda qualche volta ha sbagliato, come per l’invio dei verbali con le sanzioni, si chieda scusa e si cerchi di migliorare.» Intanto, con un’apposita interrogazione all’Assemblea legislativa, Alan Fabbri chiede anche alla Regione di occuparsi della questione, inserendo dove possibile opportuni correttivi, per far sì che i disagi di questi mesi non debbano ripetersi in futuro.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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