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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

I produttori agricoli dell’Emilia Romagna debuttano all’Expo con i loro prodotti di eccellenza. Sarà Coldiretti Emilia Romagna a portare per prima gli agricoltori della food valley italiana ad incontrare gente dell’Expo nella settimana tra l’8 e il 14 giugno nel padiglione Coldiretti all’inizio del Cardo Sud.
Più di ottanta imprese in sette giorni porteranno a Milano l’agricoltura di qualità dell’Emilia Romagna che vanta 41 prodotti a denominazione di origine (è la prima regione europea per prodotti Dop e Igp), 356 prodotti iscritti nell’albo dei prodotti tradizionali e i 20 vini Doc e Docg.
“E’ un bel biglietto da visita – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – per i visitatori dell’Expo, soprattutto se consideriamo che due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia. Le aziende agricole che saranno presenti a Milano 2015 saranno l’avanguardia dell’Emilia Romagna con l’obiettivo di conquistare i visitatori Expo che, secondo la ricerca della società Jfc, dedicheranno il 67 per cento del loro tempo per visitare anche ‘altro’ ed hanno indicato tra le regioni che intendono visitare proprio la nostra regione”.
Ad agevolare la loro scelta – spiega Coldiretti Emilia Romagna – ci sarà anche “Farmersforyou”, la prima App per indicare ai visitatori italiani e stranieri dove dormire, mangiare o acquistare prodotti direttamente dagli agricoltori, con oltre mille riferimenti per l’Emilia Romagna e diecimila in tutta Italia.
L’App, in versione italiana e inglese, permette di accedere a tutta la rete di Campagna Amica, il più grande circuito europeo di vendita diretta degli agricoltori. Per l’Emilia Romagna – informa Coldiretti regionale – sarà possibile scegliere tra 157 agriturismi, dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna emiliano romagnola, nei pressi di eccellenze paesaggistiche e culturali. Infatti, il 61,2 per cento degli agriturismi di Campagna Amica – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – sono all’interno o nelle vicinanze di parchi e riserve naturali, il 18,3 sono nei pressi di città d’arte; il 48,2 sono vicino a rocche e castelli di cui l’Emilia Romagna è ricca. L’App, inoltre, fornisce informazioni e indicazioni di 652 fattorie, 154 mercati, 24 botteghe e 17 ristoranti dove poter acquistare il vero made in Italy agroalimentare, con le grandi eccellenze dell’Emilia Romagna, dal Parmigiano Reggiano al Culatello, dall’Aceto Balsamico ai salumi Dop e Igp.
All’inizio della campagna estiva, protagonista assoluta al Padiglione di Coldiretti nella settimana dell’Emilia Romagna sarà la frutta. Ogni giorno si svolgerà un “Frutta party” che darà modo ai visitatori di assaggiare in diretta la qualità della frutta emiliano romagnola. Dopo la débacle del 2014 che ha visto crollare la produzione lorda vendibile della frutta emiliano-romagnola del 10 per cento i frutticoltori dell’Emilia Romagna vogliono fare dell’Expo la piattaforma di rilancio e nel padiglione di Coldiretti (all’inizio del cardo sud) offriranno ai visitatori dell’Expo la freschezza e la qualità della loro frutta per sostenere i consumi e far partire positivamente il mercato.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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