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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Ricca di sostanze antiossidanti e cardiopreventivi, la pera è il frutto ideale per tutte le età

I soggetti che consumano da 3 a 5 o più di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura presentano una riduzione del rischio di patologie cardiovascolari del 7% e 17% rispettivamente nei confronti di chi consuma meno di 3 porzioni al giorno. E’ uno dei dati emersi nel corso dell’incontro “La pera dell’Emilia Romagna Igp, aspetti produttivi e nutrizionali – incontro con i produttori di Modena” promosso da Coldiretti Emilia Romagna in collaborazione con Fruit Modena Group che si è tenuto oggi ad Expo nel Padiglione Coldiretti nel corso del quale sono state presentate le caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche della pera.
“Il basso potere calorico, l’elevato quantitativo di fibra alimentare e il buon contenuto in vitamine, minerali ed antiossidanti – ha detto Cristina Angeloni, docente di biochimica della nutrizione del corso di laurea in Farmacia dell’Università di Bologna – fanno della pera un frutto adatto alla nutrizione di bambini, adulti, anziani e sportivi. Le pere sono lo spuntino ideale e rappresentano un ingrediente eclettico in cucina per preparazioni dolci e salate. Grazie alla presenza di varietà invernali ed estive è un frutto che si può definire ‘di stagione’ tutto l’anno”.
La nutraceutica – ha continuato Angeloni – riconosce, attraverso una rinnovata relazione tra biologia, chimica e medicina, lo stretto rapporto che esiste tra le nostre abitudini alimentari e la nostra salute. Nutraceutico è un termine utilizzato per indicare componenti di alimenti, che forniscono importanti benefici per la salute dell’uomo, non solo in termini conservativi, ma soprattutto preventivi. Le pere sono una fonte significativa di flavonoidi, sostanze con effetti antiossidanti, antiinfiammatori, cardiopreventivi e neuroprotettivi. Per questo la pera potrebbe essere definita un vero e proprio farma-alimento.”
Con quasi 473 mila tonnellate di pere prodotte e oltre 18.mila ettari coltivati – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – l’Emilia Romagna è ai vertici della classifica nazionale della produzione delle pere che in Emilia Romagna trovanop il suo ambiente privilegiato tanto che proprio in regione si produce il 70% delle pere italiane.
Conosciuta fin dai tempi antichi ma scarsamente diffusa a causa delle difficoltà di conservazione – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – la pera ha visto una grande espansione negli anni più recenti. Abate Fetel, Conference, Decana, Max Red Bartlett eWilliam sono le varietà più diffuse tra i consumatori che ne apprezzano le ottime caratteristiche nutrizionali.
“La certificazione dell’Indicazione Geografica Protetta IGP di cui gode la pera dell’Emilia Romagna – ricorda Coldiretti regionale – valorizza la sua unicità e tipicità. Purtroppo, un frutto così ricco di qualità nutritive e gradito al palato dei consumatori non riesce a spuntare un prezzo equo per i produttori che lavorano sottocosto non riuscendo a coprire neanche i costi di produzione. La mancata redditività delle imprese impedisce nuovi investimenti con la grave conseguenza che, negli ultimi quindici anni, la superfice investita a pere in regione si è ridotta di quasi un terzo, dai 29 mila ettari del 2000 ai 21 mila del 2014, mettendo a rischio un patrimonio inestimabile di conoscenza ed esperienza.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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