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da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

Cresce l’emergenza nutrie e le Organizzazioni Agricole provinciali di Ferrara (Cia, Coldiretti e Confagricoltura) lanciano un appello al mondo venatorio, affinché venga compiuto il massimo sforzo nelle attività di contenimento delle nutrie. “I coadiutori svolgono un ruolo fondamentale ed imprescindibile nelle attività di contenimento delle specie invasive; oggi il problema determinato dalla inarrestabile proliferazione delle nutrie è diventato insostenibile; non è più un’emergenza che riguarda solamente il settore agricolo – affermano le tre Organizzazioni provinciali – che ogni anno patisce centinaio di migliaia di euro di danni, è diventato un problema di sicurezza idraulica, stradale, sanitaria. La crescita esponenziale di questa specie alloctona, il cui insediamento nel nostro territorio è dovuto a causa dell’uomo, determina un forte impatto con gli ecosistemi acquatici e con le strutture di difesa idraulica. Sussiste quindi un’emergenza anche per quanto riguarda la preservazione della biodiversità e dell’equilibrio ecologico. Per tutto lo scorso inverno non è stato possibile svolgere alcuna attività di contenimento a causa delle continue modifiche legislative, per questo motivo il numero di nutrie è diventato così elevato che ora insidiano molti piccoli centri abitati per cercare cibo (senza contare i diversi cimiteri che attualmente sono divenuti dimora prescelta da numerose colonie di nutrie). La cosa più preoccupante è che ogni giorno centinaia di lavoratori dell’agricoltura (titolari d’impresa e loro dipendenti), corrono rischi enormi perché le sponde di fossi e canali franano al passaggio dei mezzi agricoli; ci sono già state decine di incidenti in questi primi mesi dell’anno, non possiamo attendere che accada l’irreparabile. L’amministrazione provinciale di Ferrara ha svolto un lavoro eccezionale, creando le condizioni ideali affinché le attività di controllo della specie avvengano in modo organizzato e nell’assoluto rispetto delle regole; il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara sta supportando anche economicamente le attività di contrasto alla proliferazione della nutria, occorre ora che i coadiutori svolgano il massimo sforzo collaborando con le aziende agricole nell’attività di eradicazione. Solo grazie allo sforzo di questi volontari – concludono Confagricoltura, Coldiretti e Cia – che svolgono un’attività imprescindibile a favore della collettività, potrà essere risolto il problema nutrie. Non vogliamo vivere a Ferrara, un territorio percorso da 4mila chilometri di canali, la stessa tragedia vissuta a Modena con la rotta del Secchia”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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