Educazione alla sostenibilità, la Regione sostiene i progetti di 15 Centri intercomunali
da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Dalla Giunta 100 mila euro per progetti di educazione ambientale, mobilità ed energia sostenibile, alimentazione e salute. L’assessore Petitti: “Un esempio virtuoso che dimostra anche come sia possibile fare molto con risorse limitate”.
Bologna – Quindici Centri intercomunali di educazione alla sostenibilità (Ceas), attivi in circa 90 Comuni dell’Emilia-Romagna, riceveranno un contributo finanziario dalla Regione, per un importo complessivo di 100 mila euro per promuovere educazione ambientale, mobilità ed energia sostenibile, alimentazione e salute, cittadinanza attiva.
La Giunta regionale ha deliberato, nell’ambito del Programma di informazione ed educazione alla sostenibilità (INFEAS) per il triennio 2014-2016, il sostegno ai progetti e ai servizi dei Ceas, istituiti dagli enti locali in collaborazione con il volontariato e le agenzie educative. Il Programma INFEAS della Regione Emilia-Romagna si articola in diverse linee di azione, alla cui attuazione concorrono i 36 Centri di educazione alla sostenibilità accreditati.
“Un esempio virtuoso di cooperazione interistituzionale e di come è possibile fare molto con risorse limitate – afferma l’assessore regionale Emma Petitti. – In particolare, grazie alle Unioni dei Comuni e alla sinergia con la Regione, il mondo della scuola e del volontariato, è possibile disporre di servizi educativi per giovani e adulti di qualità, che aiutano i singoli e la collettività a gestire in modo eco-efficiente le risorse ambientali ed energetiche, a condurre stili di vita sani, a partecipare attivamente alle politiche di sostenibilità delle amministrazioni del territorio”.
Per ogni informazione sul Programma regionale e per accedere ai servizi dei centri del territorio regionale è disponibile il portale web dedicato: http://www.regione.emilia-romagna.it/infeas

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)