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da Associazione FerraraOff

Dal mito classico due spettacoli capaci di sorprendere e far riflettere piccoli e grandi. Sabato 10 dicembre Ferrara Off invita bambini e genitori ad un doppio appuntamento. Si comincerà alle 17 con “Piantine che salvano il mondo”, dedicato all’ecologia e alla cura della natura, e si continuerà alle 21 con “Sidera”, per scoprire le leggende nascoste dietro le stelle.
Protagonista di entrambi i lavori – il primo ideato per un pubblico di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, il secondo rivolto a tutti – sarà il regista e attore Vittorio Continelli.

“Piantine che salvano il mondo” prende spunto dalla storia di Deucalione e Pirra per comprendere la contemporaneità e affrontare i temi della salvaguardia della biodiversità e dell’alimentazione. «Nella mitologia greca Deucalione e Pirra furono gli unici a salvarsi dal diluvio, a loro spettò il compito di rigenerare la specie umana – spiega Continelli -. La versione proposta in scena prende spunto dalla tradizione per agganciare tematiche attuali, ovvero i danni provocati all’ambiente dal suo eccessivo sfruttamento, l’impoverimento e la sterilità della Terra. Ai due protagonisti della storia gli dei dell’Olimpo concessero la possibilità di rigenerare la vita, ed è proprio questa possibilità che allaccerà il passato remoto, arcaico e mitico, al presente e alle sue esigenze».
Lo spettacolo è costruito per trasformarsi in un dialogo: l’obiettivo infatti è coinvolgere il pubblico nell’azione, aprire un confronto al contempo divertente e significativo sulla necessità di proteggere le sementi per far rinascere le culture, sul gesto di amore e speranza che permette poi alla comunità di gustare, a tavola, tante ricette semplici e buone.

“Sidera” racconta il cielo notturno attraverso le storie tramandate dall’antichità greca e romana, l’origine delle costellazioni, della Via Lattea e dello zodiaco, le avventure della bellissima Callisto, di Arturo e dell’Orsa maggiore, del gran cacciatore Orione, l’amore tra Helios e
Selene, il folle volo di Fetonte sul carro del Sole.
Entrambi gli spettacoli sono parte di un progetto più ampio intitolato “Discorso sul Mito”, che comprende dodici lavori e si fonda sull’idea che le leggende che accompagnano l’umanità da migliaia di anni custodiscano elementi esemplari e paradigmatici che vale la pena continuare a conoscere, approfondire ed esplorare perché capaci di parlare al vissuto intimo e personale di ognuno.

I biglietti per gli spettacoli si possono prenotare scrivendo a info@ferraraoff.it oppure telefonando al numero 3336282360. Ingresso euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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