Zappaterra (Capogruppo Pd): ho coordinato il tavolo su territorio e coesione sociale insieme ad una collega dell’Asl di Modena. Per il futuro della sanità ripartiamo dalle donne e dalla prossimità”
Nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, lunedì 6 dicembre pomeriggio la Community “Donne protagoniste in sanità” si è ritrovata per presentare al Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri e alla Ministra alle Politiche giovanili Fabiana Dadone il frutto di oltre sei mesi di lavoro sul futuro della Sanità italiana.
“Donne protagoniste in sanità è una community alla quale sono orgogliosa di partecipare. – spiega la Consigliera regionale e Capogruppo Pd in Emilia-Romagna Marcella Zappaterra – Da molti mesi siamo al lavoro per avanzare alcune proposte sull’utilizzo dei fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
“Sono grata a Monica Calamai, la direttrice dell’Ausl di Ferrara e coordinatrice della Community, di avermi coinvolto. Insieme a me sono state altre 400 le donne coinvolte da tutta Italia. Protagoniste che da anni hanno maturato una forte esperienza e professionalità nei settori della salute, del welfare e dell’organizzazione socio-sanitaria. – richiama Zappaterra – Abbiamo lavorato suddivise in 25 tavoli di lavoro. Personalmente ho avuto il privilegio di coordinare il Tavolo sullo Sviluppo di un modello omogeneo nazionale finalizzato a una più efficace integrazione dei servizi socio-sanitari, i cui lavori si sono conclusi a metà settembre a Bologna dopo numerosi incontri via web”.
“Volevamo parlare di futuro in un’ottica prettamente femminile. Perché l’Italia per crescere e svilupparsi, soprattutto dopo la pandemia, ha l’assoluto bisogno di farlo partendo dalle donne e dai servizi di prossimità” conclude la capogruppo Pd.
Riceviamo e pubblichiamo
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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