Tempo di lettura: 2 minuti
Donne in Campo chiede più fondi per l’imprenditoria femminile nei Psr.
L’associazione che unisce le imprenditrici agricole ferraresi chiede di assegnare fondi mirati allo sviluppo delle aziende agricole condotte da donne.
FERRARA, 8 marzo 2021 – Non fiori, ma fondi specifici per incentivare l’imprenditoria femminile della nostra Regione nei Psr (Piani di Sviluppo Rurale). Questa la richiesta delle imprenditrici agricole di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara che hanno aderito all’iniziativa di Donne in campo regionale in occasione della Giornata Internazionale della Donna. La proposta è contenuta in un documento, che verrà inviato alla Regione proprio in questi giorni, con contiene una serie di osservazioni e proposte sulla destinazione dei fondi della Pac nel 2021-22, il periodo transitorio prima dell’approvazione della nuova politica agricola europea.
“In occasione della Giornata Internazionale della Donna – spiega Luana Tampieri, presidentessa regionale di Donne in Campo – abbiamo pensato di mettere nero su bianco la proposta di destinare uno specifico plafond di fondi del Psr all’imprenditoria femminile, anche in forma di abbattimento di tassi bancari come è già avvenuto con la misura “Donne in Campo” nella Legge di Bilancio che, non a caso, porta la firma della nostra associazione. I Psr sono uno dei pilastri della Politica Agricola Comune perché sono quelli che maggiormente intercettano i bisogni di sviluppo e sostegno dei diversi territori. Ritengo quindi essenziale – continua la Tampieri – che nell’assegnazione dei fondi alle diverse misure venga data priorità a donne e giovani, che sono i pilastri della nostra economia agricola. Voglio ricordare, infatti, che le imprenditrici agricole in Italia sono oltre 200 mila, circa il 28% del totale e una quota consistente di queste imprese è guidata da giovani donne under 35, con punte particolarmente elevate in alcuni settori come l’ortofrutta, dove l’occupazione femminile sfiora addirittura il 70%. Ma non sono solo i numeri a parlare: le imprenditrici agricole hanno un livello di istruzione medio-alto, investono in agricoltura di precisione, multifunzionale e hanno una grande attenzione alle pratiche sostenibili. Tutte parole che in Europa hanno un peso fortissimo perché saranno determinanti per l’assegnazione degli aiuti nella nuova Pac, e indicano la forte vocazione innovativa dell’agricoltura femminile”.
“Peraltro – conclude la presidentessa di Donne in Campo regionale – le imprenditrici agricole avranno sicuramente bisogno di una spinta in più quest’anno, perché l’emergenza sanitaria ha colpito in maniera durissima l’occupazione femminile e ha riportato il ruolo della donna in famiglia indietro di molti anni. Non è un mistero che le donne siano state penalizzate durante il lockdown e siano rimaste a casa per gestire la famiglia e i figli in un momento così difficile. Un contesto che le ha portate, purtroppo, a perdere o a rinunciare al lavoro, ma anche ad accantonare progetti di crescita e sviluppo nelle proprie aziende. I fondi a loro dedicati nel Psr dovranno servire a recuperare questo tempo sospeso”, fatto di sacrifici per il bene comune, e a ripartire con lo slancio innovativo e la forza che da sempre le contraddistingue”.
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Francesco Monini
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
L'INFORMAZIONE VERTICALE