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da: Area Comunicazione Torri dell’Acqua

Domenica 22 novembre alle 11 la Sala Ottagonale del complesso Torri dell’Acqua di Budrio farà da cornice al tradizionale appuntamento cittadino con il festival della chitarra IN CORDE; giunto alla sua nona edizione, IN CORDE nasce dalla collaborazione tra il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, l’Istituto superiore di studi musicali “Vecchi Tonelli” di Modena e Carpi e la Nuova Scuola di musica “Vassura Baroncini” di Imola.
Filo conduttore dell’edizione 2015 del festival il legame tra il mondo della musica e quello del gioco che, da Mozart a John Cage, ha spesso affiancato la musica in un cammino fatto di interscambi e reciproche suggestioni. Al mozartiano Musikalisches Würfelspiel, un metodo che utilizza il lancio dei dadi per creare la composizione musicale, fanno eco nel Novecento le aleatorie combinazioni musicali di Cage, generate dall’utilizzo di procedure di origine orientale come la consultazione dell’oracolo I Ching,“Il Libro dei Mutamenti”.
Il tema del gioco connesso all’universo delle corde pizzicate sarà l’anima del matinée di Budrio, che si aprirà con A fantasy e A toy di Thomas Robinson, esponente del rinascimento musicale inglese; alla chitarra Stefano Cardi, che proporrà successivamente Ritter vom Steckenpferd da Kinderszenen op. 15 di Robert Schumann. Il chitarrista Michelangelo Severi sarà impegnato in alcune pagine dal Quaderno per Anna Magdalena Bach di Johann Senbastian Bach. La voce di Laura Polimeno sarà accompagnata dalla chitarra di Stefano Cardi in un omaggio alla tradizione popolare dell’Italia centro-meridionale; il duo sarà poi interprete di Carmela di Ernesto de Curtis. Del francese Jacques Ibert Emmanuela Susca al flauto e Manuel Di Nuzzo alla chitarra proporranno Entr’acte; concluderà la mattinata il Tolga Trio, composto da Tolga During (chitarra solista), Lorenzo Lucci (chitarra ritmica) e Matteo Zucconi (contrabbasso), con un omaggio al jazz manouche del belga Django Reinhardt.
L’edizione 2015 del festival IN CORDE ha in programma una nutrita serie di appuntamenti a Bologna, Imola, Ferrara, Budrio, Modena e Carpi da venerdì 20 a domenica 22 novembre: un fine settimana di incontri, concerti e workshop dedicato agli appassionati di musica, di chitarra e di città d’arte.
Dopo il taglio del nastro a Modena, venerdì 20 novembre IN CORDE prosegue a Imola per trasferirsi a Ferrara e a Carpi nella giornata di sabato 21. Domenica 22 novembre alle 11 il festival della chitarra sarà in contemporanea anche a Imola; alle 17 appuntamento al Museo della Musica di Bologna e alle 21 alla Nuova scuola di musica “Vassura Baroncini” di Imola per la conclusione dell’edizione 2015.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
Il festival IN CORDE è realizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, il Museo internazionale e biblioteca della Musica di Bologna, la Liuteria F.lli Lodi di Carpi e l’Associazione Culturale Freon Musica, che cura anche il coordinamento generale dell’iniziativa.
Programma e informazioni sul sito http://www.freonmusica.com/festival/in-corde

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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