Skip to main content

da: ufficio stampa SBArcheo

Ultimo appuntamento del 2014 al Palazzo di Ludovico il Moro con i ritmi e disegni melodici latino-americani per i tradizionali auguri di Natale e Capodanno

La Misa a Buenos Aires, nota anche come Misatango, è stata composta tra il settembre del ’95 e l’aprile del ’96 e presentata per la prima volta in Argentina dall’Orchestra Sinfonica Nazionale di Cuba, con il coro della Facoltà di Legge dell’Università di Buenos Aires e il coro Polifonico Municipale de Vicente López, al quale fu dedicata. La scrittura musicale coniuga i caratteristici ritmi sincopati e le dissonanti armonie del tango con una scrittura corale spesso contrappuntistica e presenta una grande varietà di melodie vigorose ed espressive, accostando in modo molto originale e audace lo stile musicale del tango argentino al testo sacro della messa latina.

Coro “Ludus Vocalis” – Ravenna. Il coro, di recente formazione, é composto da elementi con esperienze polifoniche maturate nelle realtà corali ravennati e si è costituito in Associazione Corale nell’ ottobre 2006. Attorno ad un nucleo originario di una decina di coristi, si é creato rapidamente un gruppo di circa trenta elementi, desideroso di impegnarsi prevalentemente nel repertorio sacro e profano dal ‘500 al ‘700, con esecuzione “a cappella” ma anche con accompagnamento di organo o piccola orchestra. Ha esordito in occasione della solennità di Santa Cecilia presso la basilica di S. Agata Maggiore nel novembre 2004 ed ha partecipato a varie rassegne corali. Nel maggio 2006 si é classificato primo al “Concorso di esecuzione corale di musica sacra” organizzato dal Coro della Casa di Carità di Lugo. Nel novembre 2006 ha eseguito la “Kleine orgelmesse” di F. J. Haydn per soprano, coro, organo e orchestra al concerto inaugurale del nuovo organo nella chiesa dei Cappuccini di Ravenna. Dal 2007 partecipa regolarmente al Ravenna Festival nelle liturgie domenicali o nei concerti delle sette. Collabora con varie ensemble orchestrali del territorio ravennate ed in particolar modo con l’ensemble “Mosaici Sonori”, “Dante Alighieri” e l’orchestra dei plettri “Gino Neri”. Quest’ultima, ha preso parte all’esecuzione del “Gloria” RV 589 di A. Vivaldi nel Concerto di Natale 2007 tenutosi nella ravennate Basilica di S. Francesco. Ha partecipato al Concerto di Pasqua 2008 accompagnato dall’Orchestra “Città di Ravenna” e diretto da Emir Saul nella Basilica di S. Vitale a Ravenna. Dal 2008 cura l’organizzazione dei “Concerti di Musica Sacra”nella chiesa dei Cappuccini in Ravenna. Nel settembre 2008 ha animato la celebrazione di Dante nella Basilica di S. Francesco e nel dicembre 2008 ha organizzato e partecipato al concerto-evento di Natale “Misa Tango” sempre nella Basilica di S. Francesco. Messa che ha eseguito anche nel giugno 2009 a Roma nel conservatorio S.Cecilia con al pianoforte l’autore Martin Palmeri. Nel dicembre 2009 ha eseguito in prima assoluta l’oratorio “la Natività” di mons. Domenico Bartolucci con la presenza dell’autore all’avvenimento. Il coro ha una ricca attività concertistica nelle città più importanti d’Italia (Torino, Firenze, Assisi, ecc.).

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it