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da: Arci Ferrara

Domenica 15 maggio ore 16.45 – ingresso 6 euro versione originale con sottotitoli in italiano.

Appuntamento speciale al Cinema Boldini di Ferrara dedicato agli amanti del tango argentino. Verrà portato in sala il film Un ultimo tango di German Kral. Finita la proiezione la serata continuerà e si sposterà alla Cuevita presso il Centro Sociale Barco in via Indipendenza 40 – quartiere Barco. Dalle 19.00 alle 24.00 si potrà ballare accompagnati dal dj Gabriel Sodini.

Juan Carlos Copes e María Nieves Rego sono il Fred e Ginger del tango argentino. Our Last Tango è film dalla fotografia ricercata, ricco di sequenze dedicate al tango, si racconta la loro storia attraverso i decenni. All’inizio degli anni Cinquanta, Juan ha immaginato di poter trasformare il ballo tipico del suo Paese in un fenomeno internazionale, prendendo spunto dall’influenza che il jazz ha avuto negli Stati Uniti, rendendo vero questo sogno insieme alla sua partner di danza Maria nell’acclamato show di Broadway Tango Argentino e altre performance. Il regista German Kral lavora con Wim Wenders, produttore esecutivo di quest’opera.

Un ultimo tango è la testimonianza di un genere musicale, di un ballo, di un uomo e una donna, di una poetica nutrita di sentimenti eterni come la malinconia, la nostalgia, la sensualità, la passione, la rabbia. “Pensiero triste messo in musica” scriveva Borges, il tango è la linea musicale su cui scivola la storia di una coppia che ha danzato con la stessa intensità con cui ha vissuto, che ha contagiato il mondo con un ballo popolare a cui insieme hanno dato dignità di palcoscenico. Intervistati a turno sulla materia che conoscono e praticano meglio, melting pot di tradizioni americane, africane e europee che si incontrano nel 1880 nelle periferie delle capitali di La Plata, Buenos Aires e Montevideo, María e Carlos ripercorrono vita e carriera in primo piano, inframezzati con la ‘ricostruzione’ coreografica della loro storia, immagini di repertorio e discussioni sulla messa in scena. Un ultimo tango è metafora della vita e delle sue imprevedibili e infinite combinazioni. Cerimonia misteriosa che si presta più di altri balli ad essere rappresentata al cinema, il tango è soprattutto una danza di sentimenti. Lontana dall’essere movimento neutro e accademico, riflette uno stato emozionale dietro gli abbracci, le sospensioni di peso, gli slanci, gli abbandoni, gli agganci sui fianchi. Un film importante, che oltre alla partecipazione di Maria Nieves e Juan Carlo Copes vede tra gli interpreti Alejandra Gutty e Pablo Veron.

ingresso solo film euro 6
ingresso solo milonga euro 10
ingresso film + milonga euro 14

La prenotazione NON è necessaria per l’ingresso al cinema

La prenotazione è invece NECESSARIA per la partecipazione alla Milonga con dj Gabriel Sodini:
– telefonare a Rita al 3470455351
– oppure inviare una mail a chiquitabrava@libero.it

Per la partecipazione alla milonga con dj Gabriel Sodini è richiesto il possesso della tessera arci

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara. www.cinemaboldini.itwww.arciferrara.org

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Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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