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Da: Organizzatori

Domenica 13 ottobre 2019
Le iniziative delle gallerie estensi
Per la giornata nazionale delle famiglie al museo
 
Domenica 13 ottobre 2019, le Gallerie Estensi aderiscono alla Giornata nazionale delle Famiglie al Museo (FAMU), proponendo una serie d’iniziative che ruotano attorno al tema C’era una volta al Museo.
 
Alla Galleria Estense di Modena, alle ore 15.00 e 16.30, si terrà una sorta di caccia al tesoro dove i ragazzi (dai 6 ai 13 anni di età) dovranno andare a caccia di oggetti, personaggi e scenari che permetteranno loro di costruire una narrazione originale ispirata alle fiabe tradizionali e di accostarsi all’arte con leggerezza, svelando tuttavia aspetti anche complessi dello stile e dei contenuti delle opere.
 
Alla Galleria Nazionale di Ferrara, alle ore 15.30, le operatrici didattiche di Prospectiva condurranno i partecipanti lungo le sale della Pinacoteca per analizzare alcuni dei quadri più importanti, come “Il Giudizio di San Maurelio” di Cosmè Tura, “L’Allegoria con Bacco” del Bastianino, “La resurrezione di Lazzaro” del Garofalo e tanti altri. Si scopriranno fatti, miracoli e leggende antichissime, l’identità e la storia dei personaggi. Una volta carpiti tutti i segreti che si celano dietro a ciascun capolavoro, ogni bambino vestirà i panni del suo personaggio preferito, reinterpretando e facendo rivivere l’opera
 
A Palazzo Ducale di Sassuolo, alle ore 16.00, attraverso l’attività Festa a corte! i bambini di tutte le età scopriranno gli aspetti più divertenti della vita di corte che li porterà ad allestire la tavola dei duchi. A cura di Prospectiva.
 
Tutte le iniziative sono gratuite, salvo il costo del biglietto d’ingresso ai musei di Modena e Ferrara (domenica 13 ottobre, ingresso gratuito a Palazzo Ducale di Sassuolo).
 
Modena, Ferrara, Sassuolo, ottobre 2019
 
Giornata nazionale delle famiglie al museo (Famu)
Domenica 13 ottobre 2019
 
Informazioni:
Modena, Galleria Estense (largo Porta Sant’Agostino, 337): Paola Bigini, tel. 059/4395715;
ga-esten.servizieducativi@beniculturali.it
Ingresso intero: €6,00; gratuito per i minori di anni 18
 
Pinacoteca Nazionale di Ferrara (Corso Ercole I d’Este, 21): Sara Piagno 0532/205844
sara.piagno@beniculturali.it
Ingresso intero: €6,00; gratuito per i minori di anni 18
 
Palazzo Ducale di Sassuolo (piazzale della Rosa): Urp Ufficio Relazioni con il pubblico, T. 0536.880801; urp@comune.sassuolo.mo.it
Domenica 13 ottobre, ingresso gratuito
 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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