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da: organizzatori

Valerio Varesi apre il Festival Noir

Domani, giovedì 1 ottobre, dopo l’apertura, alle ore 18.30, della mostra “Nero Opaco” allestita dal Club delle Arti nella Sala Mostre del Museo Civico ospitato nel Castello delle Rocche, sarà la tensostruttura allestita in piazza Verdi, ad ospitare alle ore 20.30, l’inaugurazione ufficiale del Festival Noir, manifestazione che torna nel centro storico finalese dopo quattro anni e un terremoto.
Alle 21.00 il primo “Incontro con l’autore” è dedicato a Valerio Varesi, giornalista e scrittore, autore di gialli e polizieschi. Nato a Torino da genitori parmensi, cresciuto poi nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia si occupa di giornalismo come corrispondente di vari quotidiani; attualmente lavora nella redazione bolognese di Repubblica. Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, “Ultime notizie di una fuga”, in cui compare la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri polizieschi scritti da Varesi, dai quali verrà anche tratta la serie di sceneggiati televisivi “Nebbie e delitti” con l’attore Luca Barbareschi a indossare i panni del commissario.
La prima giornata del Festival Noir si concluderà con un divertente dopo cena con delitto: alle 22,30 la compagnia Anubisquaw metterà in scena, sempre nella tenda di piazza Verdi il giallo brillante di Michele Cremonini Bianchi “Il papiro maledetto”.

Gli appuntamenti di venerdì 2 ottobre:
Ore 21.00 – Tenda, Piazza Verdi: Incontro con l’autore: MARCELLO FOIS
Ore 22.30 – Tenda, Piazza Verdi: “Mind Crime: nella mente dell’assassino”. Spettacolo di mentalismo con Max Vellucci.

Gli appuntamenti di sabato 3 ottobre:
Ore 14.30 – Tenda, Piazza Verdi: CINQUE SFUMATURE DI NOIR. Suggestioni e paesaggi finalesi nelle opere degli scrittori locali. Con: Franco Fregni, Maurizio Goldoni, Carlo Tassini, Enrico Valentini, Carlo Vicenzi. In collaborazione con Associazione Culturale Ideattiva.
Ore 16.00 – Tenda, Piazza Verdi: GIUSEPPE PEDERIALI E IL MISTERO. Viaggio tra gli enigmi racchiusi nelle opere dello scrittore finalese. A cura del giornalista Stefano Marchetti.
Ore 17.30 – Teatro, Piazza Verdi: Incontro con l’autore ERALDO BALDINI.
Ore 21.00 – Teatro Tenda, Viale Stazione: RADIO GIALLO. Audiodramma in teatro di Carlo Lucarelli; a cura di Fonderia Mercury, adattamento e regia di Sergio Ferrentino.
Ore 22.30 – con partenza dal Teatro Tenda: LA LUNGA NOTTE DEI MONUMENTI SVELATI. Visita notturna alla città. In collaborazione con Athena Associazione Culturale

Gli appuntamenti di domenica 4 ottobre:
Ore 14.30 – Oratorio San Giovanni Bosco (ex Seminario): L’ARTE RITROVATA. Visita guidata al patrimonio artistico finalese; a cura di Athena Associazione Culturale
Ore 15.30 – Tenda, Piazza Verdi: MINI NOIR. Fiabe e leggende NERE della tradizione finalese. A cura di Gianluca Borgatti e Celso Malaguti, con la partecipazione di Giulio Antonio Borgatti.
Ore 17.00 – Tenda, Piazza Verdi: Incontro con l’autore BARBARA BARALDI
Ore 19.00 – Corso Cavour: VISIONI ELETTRICHE…in noir. Spettacolo degli allievi della scuola di musica Fondazione “ C. G. Andreoli” e della scuola di danza “Tersicore”
Ore 21.00 – Tenda, Piazza verdi: Incontro con l’autore VALERIO MASSIMO MANFREDI
Ore 22.30 – Piazza Verdi: LE DONNE DI DYLAN DOG. Sfilata vintage realizzata dal Gruppo Mani Tese di Finale Emilia.

Grazie alla collaborazione della Sergio Bonelli Editore, per tutta la durata del Festival, sarà allestita, nei negozi e nei bar del Centro Storico, una mostra dedicata a Dylan Dog L’INDAGATORE DELL’INCUBO.
MUSEO CIVICO – Castello delle Rocche. Orario di apertura al pubblico:
giovedì 1 ottobre: dalle ore 18.00 alle ore 19.30 e dalle ore 21.00 alle ore 24.00
venerdì 2 ottobre: dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e dalle ore 21.00 alle ore 24.00
sabato

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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