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da: Made Eventi

Roberto Farnesi e Adriana Volpe trionfano al Beach Tennis Supervip 2016
Tanti i turisti che hanno giocato con i VIP, premio “fedeltà” ad una famiglia milanese

COMACCHIO. Adriana Volpe ricomincia da dove aveva lasciato dieci anni fa. La presentatrice Rai vince la decima edizione del Beach tennis supervip, così come aveva vinto la prima edizione nell’ormai lontano 2007. Insieme a lei si aggiudica il trono maschile Roberto Farnesi. Il bello delle fiction italiane si concede alle sue fan in versione sportiva e vince addirittura il torneo. Sono stati due giorni davvero intensi e bellissimi quelli trascorsi sulle spiagge dei lidi, in mezzo ad un pubblico numerosissimo e partecipe. Un entusiasmo che si è percepito subito da sabato sulla sabbia del bagno Corallo a Lido di Spina e poi nel party vissuto a bordo piscina nell’elegante atmosfera de bagno Sagano a Scacchi. Il tour del beach tennis è proseguito domenica mattina al bagno Cocoa di Estensi (apprezzato per la sua atmosfera caraibica), quindi al pomeriggio di nuovo tutti in campo al bagno Gallanti di Lido Pomposa, con il campo trasformato in una piccola bomboniera, assediata dal pubblico. Tanto che Andrea Roncato nell’andarsene ha detto che era un po’ come lasciare casa, con quel misto di nostalgia e di voglia di ritornare. E a proposito di ritorni domenica sera, nel corso della cena di premiazione che si è tenuta al bagno Bologna di Porto Garibaldi, Laura Sottili, conduttrice della serata, insieme a Miss Notte Rosa 2016 Lucrezia Veronesi, ha premiato da parte degli organizzatori (Made Eventi e Albanati Impianti) una famiglia milanese Ortelli-Rossi, padre, madre e due figlie che ogni anno prenotano la vacanze ai lidi in occasione del Beach tennis supervip. Dieci anni di fedeltà ai lidi e anche al torneo che giustamente sono state premiate. Inserito da anni nella top ten degli eventi dei Riviera Beach Games, il Beach tennis supervip ha visto scendere in campo il “capitano Tommasi” della fiction campione di ascolti di Rai Uno, don Matteo un disponibilissimo e sorridente Simone Montedoro, che si è aggiudicato il premio come miglior esordiente di questa edizione. Franco Trentalance, ha riscosso grande successo tra le signore con foto e autografi ed è stato premiato come un fedelissimo del torneo con 8 presenze, preceduto solo da Andrea Roncato già a quota 9. Sono scesi in campo anche Marco Boscolo, modello che attualmente vive e lavora a New York. Hanno esordito nel torneo dei Lidi, Emanuela Iaquinta, opinionista su Rai Sport nell’anteprima del Processo del Lunedì condotto da Enrico Varriale e Miss Juventus, e le belle Greta Galassi, Miss Mondo Italia 2015, e Maria Gilda Meduri, Miss Bologna. A giocare sulla sabbia anche Vera Atyushkina, ex velina di Striscia la Notizia e protagonista di un simpatico siparietto nel quale ha raccontato che ha brevettato un sistema scientifico per aiutare le persone a non russare e così è diventata la russa che non russa. Il cast è stato completato dalla dj Lady Bulgari ha annunciato il suo debutto cinematografico in un film diretto da Ettore Pasculli con il notissimo esperto di gastromomia Edoardo Raspelli.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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