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Da: Press Ferrara Film Festival
Il Ferrara Film Festival ha stabilito i nomi dei componenti della Giuria per la 4 edizione che inizierà ufficialmente sabato 23 marzo.
I giurati sono Anna Ardizzoni, Anna Lena Pepe, Giancarlo Iannotta, Jennifer Milan, Giorgio Bigoni e Vito Contento.
Così si è espresso il Direttore del Ferrara Film Festival Maximiloian Law: “Come ogni anno ci teniamo ad avere una giuria tecnica che sappia esprimere competenze trasversali sul cinema e più in generale sull’arte. Anche per questa edizione la ricerca dei giurati è stata molto accurata, tenendo conto, tra le altre cose, della parità tra donne e uomini e della provenienza diversificata tra persone di Ferrara e professionisti provenienti da altre località italiane e dall’estero. Alla fine sono estremamente soddisfatto del mix che ne è uscito e ringrazio tutti loro per la disponibilità dimostrata verso questo evento che sta crescendo anno dopo anno”.
Alcune brevi informazioni sui Giurati:
Anna Ardizzoni, nata a Portogruaro ma ferrarese di adozione, insegnante per molti anni, è l’ispiratrice del progetto Cinema Scuola nel 1976, oltre a fondare, nel 1983, il Cinecircolo degli Insegnanti. È appassionata di Storia dell’Arte, letteratura classica e contemporanea, teatro e, naturalmente, di cinema.

Anna Lena Pepe è attrice, ha studiato recitazione e sceneggiatura all’“European Act”. E’ stata diretta da Pupi Avati (in “Un viaggio di Cento Anni” Rai1), Aurelio Laino (in “Il Ballo delle Meduse”) e da Johan Nijenhuis (Netherlands Film Awards Winner, “The TuscanWedding”, Netflix), è inoltre la protagonista delle Serie TV “It’s not you” (Sky Uk).

Giancarlo Iannotta, è un attore e regista di origini molisane, ha vissuto molti anni a Chicago e recentemente si è stabilito a Roma. Come regista ha girato diversi spot pubblicitari, vari corti e “My Country”, film in concorso al Brooklyn Film Festival, oltre che alla terza edizione del Ferrara Film Festival, ora disponibile sulla piattaforma Amazon Prime streaming.

Jennifer Milan è una cantante Pop-R&B. Nel 2008 ha partecipato al talent show “Amici di Maria De Filippi”, l’anno seguente è uscito in Europa e Stati Uniti il suo primo singolo “I Go To Go”. Un altro singolo, “Watch Out” è stato incluso nella colonna sonora del film “Genitori & Figli – Agitare Bene Prima Dell’Uso” di Giovanni Veronesi. Ha appena terminato la realizzazione di un mini EP in spagnolo.

Giorgio Bigoni, originario di Ferrara, è un professionista dell’industria audiovisiva italiana. Appassionato di cinema, è membro delle giurie “David Scuola” e “CinemAvvenire” alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Attualmente collabora con ANICA (l’Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali)

Vito Contento è nato a Conversano ma vive da sempre a Bologna, è saggista, scrittore e sceneggiatore. Dal 2011 è consulente per l’Istituto Scolastico Comprensivo di Ferrara, per l’insegnamento della storia attraverso il cinema. Nel 2011 pubblica per Rizzoli l’albo illustrato “Raccontami L’inverno”, nel 2016 scrive il suo primo romanzo “il Teatro delle Toppe”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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