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Da: Ufficio Stampa Coldiretti

“La deroga alla legge 102/04 farà parte del Decreto Rilancio, ma è necessario che siano stanziate risorse adeguate a soccorrere la aziende danneggiate dalle gelate della scorsa primavera”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli lungo il suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale, alla presenza dei componenti dell’Assemblea Regionale, del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi.

“La deroga significa che le aziende danneggiate dalle gelate avranno la possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale”, ha detto Bertinelli “abbiamo iniziato a chiedere che ci si rivolgesse al Governo con questo obiettivo il giorno dopo la prima gelata, a marzo. La deroga è arrivata, ma chiederemo che riguardi anche agevolazioni, sgravi contributivi e un’adeguata dotazione per le aziende colpite”.

“Accogliamo con favore – ha detto ancora il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna – il via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana, come chiede il 93% dei cittadini. Coldiretti ha fortemente sostenuto il provvedimento, si tratta di una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte degli italiani e per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”.

Bertinelli ha poi ricordato come Coldiretti avesse già messo in campo progetti di filiera in tal senso con imprenditori che pur non avendo l’obbligo di mettere l’indicazione di origine hanno condiviso con l’associazione l’importanza di questo percorso per valorizzare le produzioni.

“L’agricoltura deve essere centrale nella vita politica e culturale della nostra società” ha detto nel suo intervento l’Assessore Mammi. “Oggi le proprietà sono la salute e il cibo. Nei prossimi mesi sarà necessario un confronto su come rilanciare ogni filiera produttiva risolvendo i problemi strutturali che le ostacolano, penso alla filiera ortofrutticola” ha concluso l’Assessore.

“Vi ringrazio per il lavoro che abbiamo svolto insieme fino a ora – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini – dopo l’emergenza sanitaria che abbiamo affrontato negli ultimi mesi, che ha stravolto del tutto le nostre vite ci è comunque chiaro quali siano le priorità per quanto riguarda il prosieguo del lavoro con il comparto agricolo. Procederemo, come da programma, con il tavolo sulla semplificazione, dalla quale passa la ripartenza del Paese”.

Bonaccini ha poi ribadito l’impegno della Regione per chiedere al Governo di recuperare risorse per risarcire i danni da gelate. “È inoltre necessario – ha concluso Bonaccini – attuare una politica di attenzione allo sviluppo della montagna che da sempre consideriamo una risorsa per tutto il territorio”.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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