Giorno: 13 Luglio 2018

BORDO PAGINA
Instagram salva la vita? Il romanzo di Francesca Monfardini

‘Ciò che un sorriso non può dire’ (Sovera Edizioni, 2018)
Così Google Libri (Google Books) segnala (sinossi) questo lavoro narrativo “giovanile”:
“Considera la vita come una rampa di scale, ogni gradino ti insegna qualcosa; più sali e più diventa faticoso, ma tu continua a salire.” Ciò che un sorriso non può dire coinvolge il lettore per l’attualità dei temi tipici degli adolescenti. Jessica, la protagonista, ne rappresenta il prototipo, che pur tra tormenti e disillusioni, trova nell’amore di Alberto una ragione per voltare pagina. Il linguaggio è genuino e scorrevole, adatto non solo a coetanei, ma a ogni tipo di lettore.
Oppure dal libro, tra numerosi picchi quasi aforistici, estraiamo un paio di citazioni almeno virtuali:
Non riusciamo più a capirci o a interpretarci, qual è quell’io che porta l’uomo ad avere autostima? Io non lo so proprio, non riesco a trovarlo dentro di me. Quell’autostima che ti fa sentire re e regina di te stesso.” (‘Heroes’, David Bowie)
Le lacrime possono essere definite come le sfumature di colore dell’anima.” (la fortunatissima scrittrice del bestseller ’50 sfumature di grigio’, E.L.James).
Personalmente privilegiamo lo stile guerriero più bowiano (paradossale come si vedrà) che caratterizza questo romanzo breve generazionale 2.0 dell’autrice e la protagonista Jessica: una sorta peraltro di diario, a metà tra exposition autobiografica o più probabilmente virtuale e romanzata, anche se via via leggendo, praticamente da subito, la Percezione è sia biografica sia appunto in certo senso generazionale, proprio l’ultima post Web e il gelo che caratterizza le più giovani, fin dall’infanzia e la prima adolescenza.
Rispetto a James, inoltre e ovviamente, l’età post-bambina circoscrive l’Io narrante in dinamiche per forza ben diverse, tra romanticismo ingenuo dei primi amori e impatto con il mondo degli adulti secondo logiche per forza tipo “Come giocare da grandi”.
Ma attenzione, questo quadretto incipit quasi alla De Amicis o da precocissimo Tempo delle Mele, è tutt’altro, tra perdite precoci ancora nell’infanzia (la madre), un padre assente anche per la perdita mai risolta, un fisico ad handicap, con dinamiche fin dalle prime pagine di rara acutezza psicologica attraverso un linguaggio si tipo diario, peraltro di non frequente vera spontaneità e profonda superficie ma – come accennato – di tanto in tanto illuminato da witz poetici e da tre – se non erriamo – citazioni più esplicite che rimandano ai nomi di Dante (passi iniziali dell’Inferno), un certo Nietzsche e persino Marinetti.
Non ultimo, la protagonista è fin dall’infanzia oggetto di bullismo a scuola, confinata alla solitudine solo relativa con le scuole medie e le superiori, riscattata e sempre come una funambola quasi condannata a sport estremi sia dalle maschere che via via riesce a imparare sia da brecce di autenticità interpersonale e “sentimentale” (anche se a volte o spesso mediata dal web): nonostante un suo grande segreto ricorrente (una lametta costante come perversa coperta di Linus e cicatrici scientemente celate) e sempre liminare o borderline, non solo sofferenza psichica ma rischi concreti di fatale autolesionismo fisico) spesso più grandicella diventa l’amica confidente di coetanei o – per sottrarsi alla realtà commovente e disperata. Eccelle in matematica o nella Boxe al femminile (con anche finalmente complimenti paterni).
Il linguaggio apparentemente solo diaristico, come accennato, scava alla Nietzsche come un martello digitale nel pensiero fatto parola e a volte azione: priva di salutari rimozioni e difese d’infanzia, la protagonista, riassumendo, gioca nelle sensazioni alla giovane donna, assai più matura (e naturalmente troppo) dei coetanei.
Il finale è a lieto fine, grazie a un giovanissimo Principe Azzurro, uno dei pochi che quasi sempre per quasi magia incontra vivendo dapprima “un giorno felice su 7 tristi e disperati”, rinnovando con la scomparsa prematurissima di uno di essi (per suicidio e un segreto simile al suo) la perdita della madre in ospedale, lo stessa clinica e reparto, quasi come una maledizione destinale kafkiana.
Il tutto, concludendo, sembra un canto verso l’infinito (altra metafora che istiga il libro leggendolo, quasi trasformando la sua voce narrante in una canzone musicale),
Nel romanzo, l’autoterapia come piccola grande “bellezza” funziona per l’istinto creativo della protagonista, una guerriera e capace di provvisorie maschere paradossalmente antivirus,: in questo caso come ben illustra l’autrice, Instagram (!) decisivo per una nuova rete di esperienze anonime dapprima gratificanti e poi appunto concretizzate off line. Ma altrove e in generale generazionale (e nel mondo reale?). Psicologi e esperti forse tempo di dimenticare i vecchi arnesi di analisi pre web anche dei giovanissmi e di decifrare, pur all’interno di un oceano potenzialmente anche a rischio, quelle- per così dire affinità elettroniche possibili negli stessi SN, probabilmente più complesse e anche positive, declinando quindi nuovi ponti 2.0 di comprensione del Reale (in e nonostante il Web stesso).

Info
https://www.ibs.it/cio-che-sorriso-non-puo-libro-francesca-monfardini/e/9788866524229?inventoryId=101249885

La democrazia malata e i cattivi rimedi

La democrazia non è una cosa semplice.. Più che legittimo pensarla in modo diverso sul “governo del popolo” (così insegna l’etimo): cioè su come – attraverso quali sedi, strumenti, leggi, istituti – il povero popolo possa esercitare il suo potere di indirizzo e controllo sul Governo dello Stato. Qualcuno sostiene – anzi, è opinione corrente – che la democrazia è diventata una faccenda complicata perché siamo diventati in troppi: “Era più semplice nell’antica Atene!”. Sbagliato: basta ripassare un po’ di storia; anche ad Atene l’esercizio della democrazia era faccenda assai discussa e contrastata. Bastava un niente e la Democrazia si voltava in Tirannide.
In tutti i casi, “per fare una democrazia”, proprio a metà strada tra popolo e governo, c’è il tema della rappresentanza. La soluzione del famoso binomio gramsciano: governati e governanti. Nella democrazia rappresentativa – quella nata dalla Rivoluzione Francese e approdata nella nostra Carta Costituzionale – i rappresentanti, cioè i governanti, sono eletti a suffragio universale, mentre i partiti politici (non a caso, citati e protetti dalla Costituzione) sono il tramite perché tutta l’operazione vada a buon fine.
Nei momenti di crisi – e ancora ci viene in soccorso Antonio Gramsci: “La crisi è quando il vecchio muore e il nuovo non riesce a nascere” – cioè qui e ora, dentro la difficile era che stiamo attraversando, anche la Democrazia entra in crisi. Le sue forme tradizionali non sembrano più né efficienti né efficaci: Istituti limitati, insufficienti, retorici (se pensiamo al suffragio universale e alle elezioni periodiche), o addirittura dannosi e controproducenti (la grande crisi dei partiti).
Insomma, se da sempre la Democrazia non è una cosa semplice, da Tangentopoli in avanti, cioè da un quarto di secolo, la faccenda si è fatta sempre più complicata. Eppure, la nostra classe politica – tutta: maggioranza e opposizione, destra, centro e sinistra – non sembra si sia accorta di nulla. Continua per la sua strada. Il movimento grillino, guarda a caso, si è trasformato in partito a tutto tondo nel breve volgere di due anni. Il Partito Democratico, attraversato da correnti impetuose, discute e si accapiglia su come rifondare un “grande partito di massa”. La Lega si organizza come un vero e proprio partito-esercito (modello spartano più che ateniese). Alla sinistra del PD si fondano e rifondano partitini puntualmente destinati allo zero virgola.
Bisogna ammetterlo, uno dei pochissimi che si è accorto che la Democrazia ha bisogno di sperimentare forme nuove (se non vuole arrendersi alla Tirannide) è il vecchio comico Beppe Grillo. Così ha lanciato, un po’ a casaccio, due sassi nello stagno della politica. Primo sasso: “Uno vale uno”. Secondo sasso: “Uno vale l’altro”. Davanti all’assoluto discredito in cui versano i Governanti (eletti a suffragio universale e candidati nelle liste di partito), Grillo arriva a proporre un parlamento con il metodo dell’estrazione a sorte di cittadini incensurati.
Quella di Grillo è una battuta, anzi, una provocazione. Ma coglie a pieno un sentimento diffuso di sfiducia verso le forme della rappresentanza, gli istituti di governo, la politica tout-court. E se il popolo – ognuno di noi – non si sente più rappresentato, vuol dire, né più né meno, che la Democrazia è malata.
Malata quanto? Molto, mi viene da dire. Tanto malata – bloccata, banalizzata, screditata – che può rischiare anche di lasciarci le cuoia. Per lasciar posto alla tirannide, al “governo di uno solo” (uno come Pericle, o Mussolini, o Matteo Salvini).
Da qualche parte, però, qualcuna/o ragiona e sperimenta nuove sedi e nuove forme di democrazia. La sindaca Ada Colau e tutta l’esperienza della nuova municipalità di Barcellona è oggi un grande laboratorio politico. E altrove, in tante realtà periferiche, nelle città, nei movimenti (penso alla grande novità del Movimento dell’Acqua Pubblica e più in generale alle battaglie per i Beni Comuni) si lavora concretamente per fondare nuove forme della rappresentanza, nuovi istituti per l’esercizio del controllo popolare.
Non è per nulla scontato che queste nuove istanze ed esperienze riescano a fare breccia nella “testa quadra” di una classe politica abituata a vecchi rituali e affetta da nuove miopie. Ma per la grave malattia che si è buscata la democrazia, non vedo altre medicine in circolazione. Ci vorrà tempo, forse parecchio, ma “la vecchia talpa lavora”.
Ed è forse proprio questo lavoro di scavo, la sperimentazione di nuove forme di democrazia partecipata nelle città e nei quartieri, che può costruire pezzo a pezzo un’ Italia migliore. Un regalo che continuano a prometterci, ma che nessun leader (vecchio, nuovo o seminuovo) può garantirci.

Collettiva “Radici” centenario Remo Brindisi – casa museo

In occasione del Centenario dalla nascita del Maestro del ‘900 Remo Brindisi, la
nipote Linda Brindisi realizzerà, nella Casa Museo da lui ideata, a Lido di Spina
(FE), una Mostra Collettiva dal titolo RADICI.
La Mostra si terrà dal 13 al 17 Agosto e sarà visitabile durante gli orari di apertura
della Casa Museo. Il 13 Agosto, alle ore 18.00, si terrà l’inaugurazione con la
presenza degli Artisti e delle Istituzioni locali. Durante questa serata l’ingresso in
Villa sarà libero e gratuito.
Radici è una Mostra Collettiva che coinvolge nove Artisti che realizzeranno
differenti Opere dedicate al Centenario, rispettando il binomio cromatico del
Bianco & Nero caratteristico degli interni della Casa – Habitat e, con i loro lavori
ne occuperanno le stanze.
Gli Artisti coinvolti sono:
1) Linda Brindisi – Video e disegni (Taverna)
2) Giulia Soren – Grafica (Taverna)
3) Davide Folegatti – Fotografia (Salotto Bianco)
4) Gianluca Caprara – Video (Camera nera)
5) Giuliana Beneventi – Video (Camera dei giocattoli)
6) Tommaso Lugoboni – Installazione Materica (Salotto Bianco)
7) Lucrezia Pezzotta – Installazione Sonora (Studio)
8) Lella Avanzini – Ceramica (Studio)
9) André Rodrigues – Pittura (Salone Nero)
Così la nipote Linda Brindisi interpreta il significato della Collettiva da lei
ideata:
“Ascoltando le nostre Radici possiamo creare il nuovo. L’Artista può solo
alzarsi e produrre bellezza partendo dalle proprie sensibilità. Radici che ci
uniscono al terreno su cui camminiamo e che riuniscono anche tutti noi in
questa Collettiva per esprimere differenti Opere con differenti tecniche
artistiche. Radici che ci legano a questo Habitat di Casa Museo dove non si
può rimanere indifferenti alla cultura e alla bellezza creata dal gusto di
Remo Brindisi“.
Per info
Ufficio Stampa Nateopress

Migranti, nave Diciotti: le Organizzazioni umanitarie chiedono sbarco urgente

Le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani chiedono di agevolare urgentemente le operazioni di sbarco dalla Nave Diciotti

Roma, 12 LUGLIO 2018 – Le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani (Intersos, Medici Senza Frontiere, OIM, Save the Children, UNICEF e Unhcr) esprimono profonda preoccupazione per il ritardo protratto nello sbarco di 67 persone presenti sulla Nave della Guardia Costiera Diciotti.

I rifugiati e migranti, fra i quali donne, bambini e adolescenti, sono in mare da almeno quattro giorni, essendo state soccorse dal rimorchiatore Vos Thalassa il 8 luglio scorso, trasferite sulla nave Diciotti il giorno successivo e fatte arrivare a Trapani solo alle 15 di oggi. Nonostante ciò non è stato ancora autorizzato lo sbarco.

Le ONG e agenzie delle Nazioni Unite richiedono alle autorità l’attivazione urgente di una primissima assistenza sociosanitaria, l’autorizzazione allo sbarco per tutte le persone a bordo, a partire dai minori e persone vulnerabili, e l’erogazione per tutte le persone a bordo di generi di prima necessità.

Da: Save the Children

Comunicato Regione: Ambiente

Nuovi depuratori e pozzi per migliorare la rete fognaria e la distribuzione dell’acqua. La Regione investe oltre 4 milioni di euro per interventi nei territori di Bologna, Piacenza e Reggio Emilia. Lavori al via nel 2018

L’assessore Gazzolo: “Continua l’impegno per garantire un’efficiente rete di distribuzione e la qualità delle acque. Lo riconosce anche l’Europa che ha escluso l’Emilia-Romagna dalla multa sulla depurazione dei reflui urbani”. Oltre un milione e 100mila euro nel bolognese

Bologna – Tre impianti di depurazione di ultima generazione, di cui due nel piacentino e uno nel reggiano, interventi per aumentare e ‘svecchiare’ la rete fognaria nel bolognese e, infine, nuovi pozzi e tratti di rete idrica, sempre nel piacentino, per un servizio di distribuzione dell’acqua più efficace ed efficiente.

Con circa 4 milioni 100 mila euro, la Regione Emilia-Romagna ha approvato per un pacchetto di interventi che saranno realizzati entro l’anno e che andranno a risolvere le criticità aperte dall’alluvione del 13 e 14 settembre 2015 che aveva spazzato via i depuratori di Albarola, in comune di Vigolzone, e di Ferriere nel piacentino e per altri interventi nel bolognese e a Reggio Emilia. I fondi provengono da economie di spesa, ossia da risparmi su precedenti programmazioni già concluse.

In particolare nel bolognese sono previsti lavori sulla rete fognaria con un investimento pari a 1 milione e 100 mila euro. Prevista l’estensione della rete fognaria in località Castel dell’Alpi, in comune di San Benedetto val di Sambro e, a Budrio, il collettamento allo scolo Corla da località Santa Margherita e Via Mauro al depuratore del capoluogo.

Al territorio di Piacenza sono stati assegnati 2,8 milioni di euro per due nuovi depuratori e per interventi negli acquedotti mentre a Reggio Emilia va un contributo di 210mila euro per la depurazione delle acque.

“La Regione ha svolto un’attenta ricognizione delle risorse risparmiate per finanziare una nuova serie di lavori, particolarmente attesi in particolare dalle comunità dove il maltempo aveva prodotto danneggiamenti o aveva distrutto impianti esistenti che potranno essere ricostruiti ancora più efficienti di prima- afferma l’assessore regionale all’ambiente, Paola Gazzolo-. “Si conferma l’impegno dell’Emilia-Romagna per migliorare il servizio idrico, anche con la riduzione delle perdite di rete, e garantire elevati livelli di depurazione dei reflui urbani: un’attenzione riconosciuta anche dall’Europa. La nostra è infatti l’unica Regione in Italia, insieme al Molise, ad essere stata promossa a pieni voti con l’esclusione dalla recente condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità nella depurazione per i centri abitati con più di 2500 abitanti equivalenti. Vogliamo continuare e anche i nuovi cantieri finanziati si inseriscono in questa strategia-conclude Gazzolo-. L’obiettivo condiviso con Atersir ed i soggetti gestori delle reti è ora quello di concentrarsi sugli abitati più piccoli, con meno di 2 mila abitanti equivalenti”.

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Comunicato Regione: Agricoltura

“Rivedere i tagli al bilancio della politica agricola comune e difendere il ruolo delle Regioni in Europa”. Gli organismi europei delle Regioni per ortofrutta e prodotti di origine Areflh e Arepo, insieme a Bruxelles per ribadire il no ai tagli

L’assessore regionale e presidente Areflh, Caselli: “Importante rafforzare il ruolo dei territori e salvaguardare il bilancio agricolo se vogliamo rispondere alle sfide del futuro attraverso un’agricoltura sostenibile e di qualità”. Nel documento, votato all’unanimità, richiesta alla Commissione Ue la modifica della proposta legislativa sulla futura Pac

Bologna – Garantire un bilancio agricolo adeguato e salvaguardare il ruolo chiave delle Regioni europee nella definizione e attuazione della Pac (la Politica agricola comune dell’Ue), soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo rurale.
Sono le due richieste che arrivano dall’Areflh (l’Assemblea delle Regioni europee dei prodotti ortofrutticoli) che ha organizzato oggi una riunione a Bruxellesdel suo Collegio delle Regioni, cui hanno partecipato anche rappresentanti dell’Arepo (l’Associazione delle Regioni europee per i prodotti di origine). Richieste che sono state messe nero su bianco in un documento votato all’unanimità dai due organismi al termine della Assemblea che ha visto una numerosa partecipazione, segno dell’interesse e della rilevanza del tema e dell’importanza di muoversi in rete tra Regioni europee. L’obiettivo è definire una posizione comune sulle proposte legislative della Commissione europea sul futuro della Pac post 2020 e il quadro finanziario pluriennale (Qfp) per il periodo 2021-2027.

In particolare, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e presidente di Areflh, Simona Caselli, “chiediamo che la proposta per la nuova Pac sia rivista a partire dalla necessità che il suo bilancio non venga ridotto se vogliamo rispondere alle sfide del futuro attraverso un’agricoltura sostenibile e di qualità, in grado di garantire la sicurezza alimentare per i consumatori e un reddito adeguato per gli agricoltori. Infine- conclude Caselli- è importante mantenere e rafforzare le regole dell’Ocm (organizzazione comune di mercato) relative all’ortofrutta”.

Dall’Areflh arriva anche la richiesta che sia difeso il ruolo delle Regioni valorizzando il patrimonio di esperienze gestionali maturato in questi anni in molte realtà locali e che il principio di sussidiarietà non sia applicato solo a livello degli Stati membri, ma considerando anche il livello di governo che è meglio in grado di attuare con successo le politiche comunitarie.

“Le Regioni- afferma Areflh- hanno spesso dimostrato di possedere una forza trainante e innovativa e un’attenzione alle specificità territoriali che non vanno disperse”.

Areflh

È la rete europea che riunisce le principali Regioni e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli. Attualmente è composta da 18 Regioni europee di 5 Paesi: Francia, Spagna, Italia, Belgio e Grecia. Sono invece 22 le associazioni di organizzazioni dei produttori ortofrutticoli che ne fanno parte.

Il Collegio delle Regioni è uno dei due organi che compongono l’assemblea di Areflh (l’altro è il collegio dei produttori).

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Il Prefetto di Ferrara in visita istituzionale al Comune di Tresigallo.

Il Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro, nell’ambito degli incontri istituzionali di conoscenza del territorio, si è recato oggi in visita al Comune di Tresigallo, dove è stato ricevuto dal Sindaco dr. Andrea Brancaleoni e dai componenti della Giunta. 
La visita del Prefetto ha costituito l’occasione per un esame delle problematiche che interessano il territorio, con particolare riferimento alle questioni afferenti il lavoro, la crescita e lo sviluppo economico di realtà locali – come quella tresigallese – prevalentemente orientate all’agricoltura, ma anche a quelle relative alla sicurezza pubblica. In tale contesto, è stato rimarcato l’impegno comune di Prefettura ed Amministrazione Locale volto, in un quadro di leale collaborazione, a favorire la risoluzione delle problematiche rappresentate. Indicativa, in tal senso, è la recente sottoscrizione con il Sindaco di Tresigallo del “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana”. “Si tratta di un accordo di collaborazione e solidarietà tra Stato ed Enti locali – ha evidenziato il Prefetto – che prevede un’azione sinergica nella promozione di interventi a tutela dei cittadini e che consente ai Comuni, come Tresigallo, di utilizzare particolari canali per l’accesso ai fondi pubblici necessari all’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza”.
Il Prefetto ha poi proseguito la sua visita nei luoghi più significativi della cittadina, avendo modo di apprezzare le peculiarità architettoniche del centro abitato, dopo la sua rifondazione avvenuta all’inizio degli anni Trenta per volontà di Edmondo Rossoni, tresigallese, all’epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e successivamente Ministro dell’Agricoltura: una “nuova” Tresigallo, ricostruita secondo criteri di edificazione funzionali allo sviluppo educativo, sanitario, sportivo e industriale, tanto da essere definita “Città del Novecento e piccola capitale del Razionalismo”.
Proprio all’interno di un ex cartiera è attualmente ospitata la sede del Gruppo Mazzoni s.p.a.– ultima tappa della visita del Prefetto – realtà imprenditoriale leader a livello internazionale da oltre 60 anni, che gestisce attività di ricerca e sviluppo di nuove varietà floro-vivaistiche e tra le principali aziende nella produzione, conservazione e confezionamento di ortofrutta che commercializza in tutto il mondo.

Da: Prefettura di Ferrara

La Polizia Municipale in prima linea in azioni di contrasto dell’abusivismo commerciale.

Nell’ambito della campagna “Un mare di legalità”, illustrata in Municipio il 20 giugno scorso dal Prefetto Michele Campanaro, prosegue l’attività di prevenzione e repressione dell’abusivismo commerciale, da parte della Polizia Municipale.

Stamattina, pattuglie in servizio all’interno dell’area di mercato di Porto Garibaldi, hanno effettuato il sequestro di merce abbandonata da venditori abusivi che, alla vista degli agenti, si sono dati alla fuga.
Sempre nella mattinata odierna, durante il controllo della spiaggia di Lido Scacchi, in area Sagano, le pattuglie hanno individuato un venditore abusivo extra-comunitario. Dopo un breve inseguimento, il venditore è stato bloccato ed identificato. La merce, consistente in numerosi accessori per l’abbigliamento tra cui occhiali, bandane, spolverini, braccialetti e cavigliere, è stata sottoposta a sequestro, mentre all’uomo identificato è stata contestata la vendita di merce senza autorizzazione. Il venditore è infine stato sanzionato per un importo totale superiore ai 10.000 euro.
Sempre nella prima mattinata, alcune pattuglie impegnate nel controllo del territorio, a Lido degli Scacchi, hanno allontanato alcuni soggetti che stazionavano in aree non consentite con le loro roulottes.

“Moderatamente solo”

Terzo appuntamento con la musica in salina, abbinata ad una avvincente escursione guidata in trenino. Domani sera, venerdì 13 luglio, dopo il ritrovo all’ingresso, alle ore 18, con accompagnamento in salina da parte delle guide del Centro di Educazione Ambientale del Cadf, si potrà assistere a “Moderatamente solo”, concerto del vibrafonista e compositore Pasquale Mirra. Ritenuto uno dei vibrafonisti più originali del panorama musicale internazionale, ma considerato anche tra i migliori musicisti dell’anno (2014 e 2015) per i critici della rivista Musica Jazz, Mirra proporrà una suite dalla forma bidimensionale. Dal 2008 il compositore collabora stabilmente con il celebre percussionista americano Hamid Drake, con il quale si è esibito in numerosi festival americani ed europei.
Con i Mop Mop, gruppo con cui collabora stabilmente da 15 anni Mirra suona in molteplici Festival europei, ma ha anche preso parte alle musiche del film “To Rome with Love” del regista e attore americano Woody Allen.
Seguendo le forme di un quadro cubista, Mirra nel concerto in salina alternerà improvvisazioni strutturali e libere a composizioni dall’aspetto inconsueto, puntando sull’imprevedibilità e sulla variabilità. Creerà forme e frammenti scollegati tra loro, mostrando diverse sfacettature della realtà.
Tutti i concerti in salina rientrano nel Festival di musica nella natura Euphonie, organizzato da Luigi Sidero per conto del Comune di Comacchio.
I posti sono limitati, per cui è obbligatoria la prenotazione al numero 345 3080049 o cea@cadf.it

Moda, danza e bellezza sui Trepponti, la creatività e qualità delle imprese del territorio

Comacchio – Sul prestigioso palco dei Trepponti di Comacchio, si terrà domenica 22 luglio la manifestazione organizzata da Anam e Cna “Moda Danza Acconciature”, in collaborazione con Soroptimist e Telethon (cui sarà devoluto il ricavato della serata), Saverio Rizzetto e il patrocinio del Comune di Comacchio. L’evento è stato presentato oggi, con una conferenza stampa al Bettolino di Foce, da Giordano Conti, presidente Anam e presidente dell’Area Cna del Delta, alla presenza di una rappresentanza dei tantissimi protagonisti della iniziativa, che si propone quest’anno, oltre che in un luogo di straordinaria bellezza e suggestione, con un intenso e articolato programma.
“Siamo particolarmente orgogliosi – ha esordito Conti – di offrire un intrattenimento che ritengo molto ricco, bello e importante, sia per la qualità delle aziende e dei professionisti che vi partecipano, sia per il luogo che lo ospiterà”.
“Questa manifestazione esprime al meglio i valori in cui crediamo – ha poi sottolineato il presidente provinciale della Cna Davide Bellotti – il nostro impegno a lavorare per la crescita delle imprese, ma anche per quella dell’intero territorio, a cui vogliamo portare qualità, sviluppo, ma anche coesione e rafforzamento dei legami sociali, attraverso la solidarietà e la cultura”.
Va in questo senso la collaborazione instaurata con Soroptimist (per il Club di Ferrara era presente Caterina Cornelio), che ha permesso la trasformazione della serata, dedicata al lavoro di importanti imprese del territorio, allo spettacolo e alla bellezza, in una manifestazione, convintamente sostenuta dall’Amministrazione comunale di Comacchio, come ha testimoniato l’assessore Maria Chiara Cavalieri, all’insegna della solidarietà concreta attraverso la raccolta di contributi per la ricerca sulle malattie rare.
La serata inizierà alle 21,30 sui Trepponti: l’Anam, in collaborazione con la School of dance di Louise Gard presenta Moda ballo, total look curato dai maestri acconciatori dell’Anam di Ferrara e dai loro giovani talenti, che stanno frequentando percorsi di formazione. Protagoniste dei momenti dedicati alla moda imprese del territorio, conosciute e stimate per la qualità e la creatività, la passione con cui svolgono la propria attività. Sono: Atelier Il Sogno Abiti da sposa e da cerimonia di Ferrara, Il Dado abbigliamento bimbi di Comacchio, Non solo Sabbia di Stefania Bonfè total look di Migliarino, Anna Ma’ Fashion atelier di Sassuolo, Maison Blanche abbigliamento e accessori di Lido degli Estensi, Scaroni Gioielli di Migliarino, Lorella Chinaglia Scuola di Formazione Moda e Sartoria di Lorella Chinaglia a Ferrara. Presentano Pino e Vittoria Tomasi.

CNA Ferrara

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