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Mese: Marzo 2018

1, 2, 3: Beefeater!

Sconvolgenti sono le cose che si scoprono grazie all’esplosione dello stupefacente caso della marmitta “Cambridge Catalytica”.
Io, personalmente – qualche giorno fa, a bomba appena esplosa, mentre stavo su facebook – ho scoperto che c’è ancora gente che sta lì ad ascoltare e/o parlare dei Fugazi.
Non ci potevo credere.
Per un po’ li ho ascoltati anch’io ma dopo un po’ ho finito per pensare: ma questi preti maledetti in realtà mi sembrano solo un gruppo crossover di merda.
Hanno persino un pezzo che sembra “Penso positivo” di Jovanotti.
Resta comunque tuttora incredibile, per me, il seguito che questi quattro preti maledetti hanno fra la popolazione del globo terracqueo.
Francamente non riesco a capacitarmene.
Ho provato a fare delle ipotesi.
Sarà forse quel bassazzo scoreggione sempre-sopra-come-l’olio, sarà forse quella voce tipo coro da stadio, sarà che forse – complice la loro austerità da sobri bacchettoni – questi quattro sobri preti maledetti forniscono un’ottima copertura alla tamarraggine latente di una grossa fetta di persone che non hanno il coraggio di ascoltare della musica tamarra ammettendo che a volte siamo tutti un po’ tamarri.
Ma perché li odio così tanto, ti chiederai tu cortese lettore?
Ma per tutti i motivi elencati poco fa.
Ma anche per i loro fan, una delle categorie peggiori della storia della razza umana, gente rovinata dall’estetica di questi quattro grigi signori/alfieri di un’estetica schifosamente puritana – come solo certi americani sanno essere – e di una musica pruriginosamente tamarra, grezza e volgare – come solo i veri puritani sanno essere.
Sospetto che però, sotto sotto, il motivo sia un altro: al contrario dei Fugazi io bevo molta – forse troppa – birra e fumo molte – senz’altro – troppe sigarette.
A questo punto allora faccio outing e dico chiaramente da che parte mi schiero: mi schiero al bar – anzi fuori – a fumare, insieme a chi ha il coraggio di dire “sì, sono un pagliaccio e faccio schifo per il 99% del tempo che trascorro qui, sul pianeta terra”.
Quindi, visto che ho appena fatto outing, ne approfitto per lanciare una maledizione ai Fugazi, ai fan dei Fugazi e a chiunque ha fatto una bandiera di questo grigiore orribile che offende il buon gusto e la vita su questo pianeta.
Via con il pezzo di questa settimana, sempreverde bandiera di noi alfieri dell’imbarazzante sempre pronto a saltar fuori in ogni situazione.
Cordiali saluti.
PS: Fugazi merda!

Bellowing/Roadhouse Blues, live in Boston (The Doors, 1970)

Ricominciamo dal gad

Da ufficio stampa Laboratorio civico Ferrara

Esprimeremo sempre la nostra solidarietà all’ennesima dolorosa aggressione alle forze armate presenti nel quartiere Gad. Fu il movimento 5 stelle, a chiedere per primo l’arrivo dell’esercito nella nostra città. È arrivato tardi ma comunque oggi c’è e dà un aiuto alle altre forze dell’ordine presenti a cercare di risolvere il problema delinquenziale che nel quartiere si è radicato e si sta estendendo ormai anche nel centro storico dove gli spacciatori girano impuniti. Alle forze dell’ordine diamo il nostro convinto sostegno, così come vediamo di buon occhio l’arrivo di altri rinforzi nei prossimi mesi. Evidentemente, al contrario dei consiglieri PD locali, qualcuno a Roma ha pensato che fossero più inquietanti le presenze dei malavitosi che le camionette dell’esercito: a Ferrara le forze armate sono state salutate con serenità e sollievo. Alla faccia delle “percezioni” che qualcuno insisteva a dire e ancora oggi appare convinto che la sicurezza non sia una questione rilevante. Caro sindaco, ci piacerebbe dirle che aspetteremo le amministrative a risolvere il problema, perché non ci sarà più il PD a governare, ma abbiamo paura che attendere a furia di percezioni di assessori, in questo anno e mezzo che manca alle votazioni, le cose peggioreranno. Noi siamo convinti che sia tempo di FARE oggi, che già è tardi. È tempo che si metta mano al cambiamento per non vedere tristemente scivolare verso il basso la città. È ora di riqualificare il gad, pesantemente, velocemente. È ora che la sua giunta si apra a un dialogo serio con le opposizioni, vista la sua manifesta incapacità di fare fino ad oggi. È tempo di cambiare metodo. Militarizzare il quartiere e la città sarà utile, ma se gli spacciatori escono dopo due giorni che senso ha? È il momento di riorganizzare economicamente e socialmente un quartiere che sta perdendo lavoro e vede chiudere le attività. I negozi devono tornare ad aprire, la gente a frequentare i parchi, i bambini a giocare e le serate d’estate esser allegre e gioiose. Vogliamo tornare a prendere il gelato seduti ad ammirare il monumento ai bersaglieri senza rischiare di essere derubati e malmenati. La sicurezza è fondamentale e non è una ricetta fatta di militari e basta, o web radio di amici. Ci vuole riqualificazione urbana, che non si limiti ad una ristrutturazione di uno stadio che tra l’altro dovrebbe esser utilizzato, come da convenzione, non solo per le partite della Spal ma anche per eventi pubblici, aperti alla cittadinanza. In altre città allo stadio si fanno concerti, per esempio, eventi che fanno vivere un quartiere, portano denaro e attività economiche. E questo si può già fare, basta incontrare le associazioni degli imprenditori e concordare con loro nuovi eventi e manifestazioni locate nelle vie e nei parchi di quella zona. C’è un intero parco dietro l’asl da riqualificare, magari con eventi, fiere commerciali di prodotti tipici locali o riadattandolo ad un uso sportivo e funzionalmente illuminato. Si guardi un esempio come Barcellona, dove in periferie degradate la sicurezza è tornata con parchi sportivi multi tematici, mercati rionali, feste e eventi tipici della cultura locale. Trasformeremo l’oscurità di oggi in luce e opportunità. La sfidiamo, signor sindaco, a lavorare già da oggi a costruire qualcosa. Ferrara si merita di più di avere i giornali pieni di cronaca nera e spacciatori a ogni angolo.

Finalmente una donna alla presidenza del Senato

Da ufficio stampa Forza Italia Ferrara

A nome del nostro movimento provinciale formulo i complimenti e i migliori auguri di buon lavoro ai nuovi Presidenti di Camera e Senato eletti dai due rami del Parlamento.

In particolare, in riferimento al personale impegno sul tema delle delle pari opportunità, sono estremamente felice che la seconda carica dello Stato sia finalmente – e per la prima volta – una donna.
Sono convinta che Maria Elisabetta Alberti Casellati, vista la consolidata esperienza istituzionale maturata, saprà svolgere al meglio questo gravoso incarico.
Un plauso anche al presidente Berlusconi per aver, ancora una volta, saputo trovare equilibrio nella maggioranza, mantenendo salda l’alleanza del centro-destra, fondamentale per formare un valido Governo per il nostro Paese.

Pur senza una chiara maggioranza uscita dalle urne esprimo l’auspicio che tutte le forze moderate sappiano trovare obiettivi comuni e uscire da un possibile e dannoso stallo. In tutto questo Forza Italia continuerà a rivestire un ruolo chiave nell’interesse della crescita del Paese.

Ferrara Film Festival 2018 alla scuola Boiardo Lunedì 26 marzo

Da ufficio stampa Ferrara Film Festival

Prosegue l’attività del team di Ferrara Film Festival 2018 per diffonderne la conoscenza anche tra i giovani ferraresi. Lunedì 26 marzo il direttore Maximilian Law incontrerà alla Scuola Boiardo gli alunni delle classi 2 B e 2 D, accompagnati dalle docenti Donatella Goldoni, Maura Monti, Maria Chiara Romagnoli e da Paola Chiorboli, coordinatrice per l’ICS Costa del Progetto Cittadinanza, Musica e Lettura. Maximilian Law esprime così l’importanza di coinvolgere i giovani: “Ferrara Film Festival è innanzitutto motivo per godersi e divertirsi con chi fa i film e con gli spettatori, ma vuole essere anche motivo di ispirazione per le giovani generazioni. Cerchiamo di costruire un rapporto con le università e le scuole perché riteniamo che la visione di un film o di un cortometraggio possa essere di grande stimolo al fine di avviare un confronto sulle tematiche che coinvolgono i giovani nel loro percorso di crescita, per far conoscere da vicino la realtà complessa della produzione cinematografica internazionale e per stimolare i giovani ad acquisire competenze in campo artistico legate alla realizzazione dei film, come la scrittura, la regia, la produzione, le professioni tecniche. Il nostro intento è di offrire esempi e riferimenti concreti, presentare esperienze e possibilità per orientare i giovani alle professioni artistiche in campo cinematografico, pertanto li coinvolgiamo spiegando loro il processo che viene messo in atto per la realizzazione di un film, dando consigli, svelando i segreti delle tecniche di produzione.” Il direttore di Ferrara Film Festival, in collaborazione con il suo staff, svilupperà pertanto nei prossimi mesi un’offerta formativa strutturata rivolta alle scuole e alle università, per dare continuità alla manifestazione oltre alle specifiche settimane di marzo dedicate alle proiezioni, agli eventi, al concorso.

Le città invisibili: da Italo Calvino a Renzo Piano

Da ufficio stampa Istituto Gramsci Ferrara

MERCOLEDÌ 28 MARZO BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA ORE 17-19

LE CITTÀ INVISIBILI: DA ITALO CALVINO A RENZO PIANO

Ne parlano Daniela Cappagli, insegnante e Michele Bondanelli Architetto (gruppo G124 del Sen. arch. Renzo Piano)

Il tema centrale della comunicazione riguarda la conoscenza della città e sarà affrontato attraverso la letteratura e l’architettura, inoltrandoci nei sentieri interdisciplinari delle opere di autori che lo hanno rappresentato in ambiti diverse ma con idee convergenti: Italo Calvino e Renzo Piano.

Conoscere la città e il suo paesaggio fisico, sociale ambientale umano significa fornire ai giovani gli strumenti culturali necessari per diventare cittadini consapevoli, per leggere e comprendere il presente, partendo dal passato.

Conoscere la città significa anche promuovere la consapevolezza che tutto ciò che costruiamo, le nostre opere, vanno verso il futuro e dal futuro saranno giudicate. E’ questa la via umanistica, che ci permette di rapportarci con il tempo che verrà e che permette di scoprire la funzione civile del nostro operato.

Cosa lega Calvino e Renzo Piano? Il comune interesse per la città e la sua vita costantemente in evoluzione, la consapevolezza che la forma della città, in senso storico-filosofico, influenza la vita dei suoi abitanti ogni giorno ed educa le nuove generazioni in senso positivo o negativo in rapporto alla sua struttura fisica e sociale. Città e Paesaggio incarnano valori collettivi essenziali per la democrazia di cui Calvino scrive e a cui vuole rispondere la responsabilità architettonica di Renzo Piano”

Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura dell’Istituto Gramsci e dell’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Buon compleanno al Museo…e a te! Inziativa speciale al Museo Delta Antico.

Da ufficio stampa Comune di Comacchio

In occasione dei festeggiamenti per il primo anno del Museo Delta Antico è stato ideato uno speciale regalo per i cittadini residenti nel Comune di Comacchio.

Da domani, domenica 25 marzo 2018 sino al 25 marzo 2019 tutti coloro che risiedono nel territorio comunale potranno beneficiare di una visita gratuita al museo, NELLA SETTIMANA DEL LORO COMPLEANNO. Per fruire di questa speciale occasione di visita gratuita, è sufficiente esibire la CARTA D’IDENTITA’.

Per informazioni: tel. 0533-311316 o info@museodeltaantico.com

Don Piero Tollini “Tra profezia e cambiamento”

Da ufficio stampa Istituto Gramsci Ferrara

Il Centro di Documentazione di Santa Francesca Romana e l’Istituto Gramsci presentano Lunedi 26 Marzo ore 16,30 presso la Sala del Centro di Documentazione di Santa Francesca Romana via XX settembre 47 Romana, il volume “ DON PIERO TOLLINI – TRA PROFEZIA E CAMBIAMENTO” realizzato con i contributi di Camilla Ghedini, Miriam Turrini, Don Andrea Zerbini. Parteciperà Mons. Gian Carlo Perego Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Coordina l’incontro Roberto Cassoli .

Don Piero Tollini nacque a Besozzo, in provincia di Varese il 12 aprile del 1921. Dopo il diploma dell’istituto Tecnico Commerciale del capoluogo, lavorò per un breve periodo a “La Prealpina” . Su suggerimento di Don Primo Mazzolari, che reggeva la Chiesa di Bozzolo, frequentò il Seminario di Ferrara, ai tempi in cui Vescovo era Monsignor Ruggero Bovelli. Venne ordinato sacerdote il 20 maggio 1952, e successivamente inviato come cappellano nella Parrocchia della Sacra Famiglia e San Martino dal 1954 al 1971 e successivamente parroco a Montalbano dal 1971 al 1988, per poi passare nella nuova parrocchia di Santa Maria del Perpetuo Soccorso a Borgo Punta fino al 1998 . Nel 1998 si ritirò in un appartamento messo a disposizione dalla Diocesi di Ferrara. Tra i suoi maestri riconobbe sempre don Bosco, don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, padre Ernesto Balducci e padre David Maria Turoldo.

Un libro è stato scritto a più mani, con Camilla Ghedini, Andrea Zerbini e Mirian Turrini. Nel libro si raccolgono i ricordi degli amici, dei suoi parrocchiani e nel contempo è una riflessione sul sua vita, sulla sua esperienza sacerdotale letta nel contesto storico in cui è vissuto, nell’ambito di un difficile periodo storico attraversato da profondi cambiamenti, da qui il titolo “UN PRETE NEL CAMBIAMENTO”.

Dichiarazione del Rettore Zauli

Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Ho appreso la notizia dell’elezione a Presidente del Senato di Maria Elisabetta Alberti Casellati, laureatasi presso la Facoltà di Giurisprudenza del nostro Ateneo e successivamente collaboratrice alla cattedra di Diritto Canonico.

A nome mio personale e della comunità accademica ferrarese porgo alla neo eletta le più vive congratulazioni per il prestigioso incarico e i più fervidi auguri di buon lavoro.

Giorgio Zauli

Rettore Università Ferrara

La ragazza con il cane

Racconto di Maurizio Olivari
Foto di Giordano Tunioli

Le mura la circondano con forma vagamente triangolare e nel 400’ avevano solo lo scopo di difesa della città estense e si estendono per circa 10 km., abbracciando le vecchie case dai mattoni rossi. Oggi sono meta preferita degli appassionati podisti che si tengono in allenamento per le future gare. La lunga distesa di alberi ad alto fusto che si susseguono paralleli ai lati dei rettilinei, formano con le loro fronde una naturale galleria verde a protezione, sia dei raggi del sole, che di qualche improvvisa caduta di pioggia. Questa ambientazione favorisce anche le passeggiate di ogni tipo di persone, dai pensionati che se stanchi possono accomodarsi in accoglienti
panchine, alle mamme con carrozzine, agli innamorati che mano nella mano camminano lentamente scambiandosi affettuosità.
Anch’io faccio parte di questa pluralità di persone, con le mie passeggiate a passo veloce come consigliatomi dal medico per evitare medicine e tenere il corpo in salute. Ho dovuto adeguare (nonostante la mia non più tenera età) l’abbigliamento allo scopo, attrezzandomi con pantaloncini corti, scarpe running, maglietta sponsorizzata e commento di mia moglie che alla vista di tale aspetto, sentenziò:
“L’abbiamo perso, si è bevuto il cervello!”
Mi consolava il fatto che non ero il solo vecchietto in queste condizioni. Incontravo colleghi settantenni con tenuta da maratona di New York, grondanti di sudore trattenuto sulla fronte da fascette modello “ultimo dei moicani”, e arzille signore, tutte un po’ in carne, che indossando assurdi pantacollant e magliette aderenti dalle quali debordavano rotoli di ciccia, correvano in gruppo spendendo più fiato per parlare fra loro che per la fatica del passo.
Le passeggiate erano oramai diventate un rito settimanale: Il lunedì e il venerdì nel tardo pomeriggio, per evitare le ore più calde in estate e invece nel mezzogiorno, in periodo invernale. Facevo due tratti da 1,5 km, con sosta ad una fontanella dopo il primo tratto, riposando qualche attimo prima di riprendere il ritorno. Ad ogni sosta alla fontanella incontravo una ragazza che faceva bere il suo cane. Una giovane biondina dall’apparente età di 25 anni, con al guinzaglio questo cane bianco e nero, di razza imprecisata e di mezza taglia. Aspettavo il mio turno, attendendo che il cane terminasse di bere, a fatica, dal flusso dell’acqua che scendeva dal rubinetto e dopo aver ricevuto un cenno di sorriso dalla ragazza, mi dissetavo e accennando ad un saluto ritornavo sui miei passi. Ogni giornata la stessa scena e mi chiedevo se fosse una strana coincidenza o quale altra ipotesi potesse esserci.
Mentre riprendevo il ritorno, cominciavo a girare indietro lo sguardo per vedere come si comportava la ragazza. Faceva solo qualche metro lontano dalla fontanella, si sedeva a terra con accanto il suo cane e volgeva il suo sguardo lontano, al fondo del lunghissimo viale alberato delle mura.
Un pomeriggio arrivai io per primo alla fontanella, bruciando sullo scatto il cane della ragazza, che al mio scherzoso “primo!“ abbozzò un sorriso, trattenendo il cane che tentava comunque di bere.
Questa scenetta mi permise di accennare uno scambio di battute.
“Carino questo cane…” dico distrattamente.
“Me lo ha regalato lui.” risponde la ragazza guardando nel vuoto.
Cercai con lo sguardo se nelle vicinanze ci fosse qualche persona. Nessuno.
“Lui il fidanzato?“ chiedo titubante.
“Il mio Amore, il mio grande Amore…”
“Benissimo” dico e faccio cenno di allontanarmi ma la ragazza continua a parlare.
“Ci siamo incontrati correndo qui sulle mura, lui mi sorpassava sempre perché andava molto forte ma mi aspettava qui alla fontanella…”
“La saluto signorina” cercando di andarmene da quella situazione che ritenevo almeno imbarazzante.
“Ci siamo molto amati sa? Tutti i giorni ci riposavamo proprio lì.” indicando un punto fra gli alberi, “Mi prendeva le mani e le accarezzava continuamente, poi passava un suo dito sulle mie labbra e lo ripassava sulle sue…”
“Signorina ora la saluto” allontanandomi piano piano…
“Molto amati, molto amati…” continuava a sussurrare guardando lontano nel vuoto.
Mi allontanavo con passo svelto, tentato di voltarmi. Non lo feci ma rimasto turbato dall’episodio, pensai che quella ragazza con il cane fosse un po’ fuori e psicologicamente labile.
La curiosità prese in me il sopravvento e per la prima volta cambiai le giornate dedite alla passeggiata. Il giorno seguente l’episodio, tornai sulle mura con il commento di mia moglie che mi definiva “matto da legare….con questo caldo!!!”
In verità avevo la curiosità di vedere se la ragazza fosse ancora là, alla fontanella.
Affrontato il rettilineo alberato, forzai lo sguardo verso la fine del primo tratto e mi accorsi che acceleravo il passo per arrivare a vedere meglio il punto della fontanella.
Era là, con al guinzaglio il cane che gli aveva regalato lui. Arrivo un po’ trafelato, il cane mi lascia bere tranquillamente e prima che possa abbozzare ad un saluto, la ragazza riprese a raccontare da dove l’avevo lasciata.
“Molto amati, lui mi guardava parlandomi con gli occhi. Ci siamo anche baciati, un bacio un po’ veloce, perché passavano i podisti e ci guardavano sorridendo. All’imbrunire, era bellissimo guardare il tramonto, laggiù fra gli alberi del Parco Urbano, lui seduto a terra ed io distesa con il capo appoggiato fra le sue gambe, mentre mi accarezzava facendo scorrere lentamente la mano sul mio corpo.”
Cercai di entrare nel monologo chiedendo il nome del ragazzo.
“Non era un ragazzo… era un uomo ma con l’animo di un ragazzino…”
“Come si chiamava ?”
“Non lo so…”
Decisi di andarmene, non sapevo se mi prendeva in giro, se era pazza o se fosse una persona bisognosa d’aiuto.
“L’aspetto domani” disse guardando sempre nel vuoto.
“Sì.” risposi senza rendermi conto del perché.
A casa non accennai a questo incontro, mia moglie si sarebbe maggiormente convinta che alla mia età, girare sulle mura con quel caldo, mi danneggiava la mente.
Il giorno seguente cambiai orario e con piacere di mia moglie andai verso sera, prima di cena, convinto che non avrei trovato quella che in cuor mio, invece speravo ci fosse. La ragazza con il cane. Ero curioso, la storia che lei raccontava pareva la sceneggiatura di un film neorealista del nostro regista Antonioni.
“Buona sera.” dissi accarezzando il cane che, riconoscendomi, si avvicinava festoso.
“E’ proprio una buona sera, come oggi 30 Luglio, di tre anni fa, ci siamo per la prima volta fermati e guardato negli occhi.”
“Scusi signorina…”
“Eva…”
“Scusi Eva ma non vi siete mai parlati ?”
“Non era necessario, trasmettevamo le nostre sensazioni, le nostre emozioni, il nostro amore attraverso gli sguardi, le carezze, le mani nelle mani. Le parole non avrebbero potuto dare di più…”
“Oltre che qui sulle mura, vi sarete incontrati in altri posti…”
“No… cosa dice… questo è stato il nostro nido d’amore!”
“Quindi non conosce nemmeno il suo nome?”
“Sì… si chiama amore… si chiama amore… si chiama amore…”
Mi allontanai e voltandomi sentivo ripetere “Si chiama amore.”
Mentre rientravo a casa mi convincevo sempre più che era un caso da assistente sociale. Sarei andato il giorno dopo a denunciare il caso.
Invece andai ancora sulle mura, alla fontanella dalla mia amica con il cane.
Cercando di spostare il discorso dal suo amore chiesi: “Questo simpatico cane…”
“Il mio amore un giorno l’ha portato cucciolo, lo ha messo fra le mie braccia ed io con un sorriso ho ringraziato. Tutti i giorni è stato con noi, è diventato uno di noi…”
“Eva ma se non conosceva nulla di lui, nemmeno il telefono, non sentiva il desiderio di comunicare, di parlargli?”
“Noi eravamo sempre in contatto, anche adesso lo siamo…..con la mente e poi ogni giorno ci incontravamo sulle mura, anche con il cane.
“Che avrà un nome…”
“Assolutamente no… lo abbiamo sempre chiamato con il rumore di un bacio…”
Mi convincevo che era un caso da assistente sociale.
“Signorina Eva, lei parla sempre al passato, scusi se chiedo, ma questo signor amore adesso dov’è?”
“Alla maratona di New York, è l’unica cosa che mi ha detto tre anni fa, poi aspettami, torno… perché lui torna… è il mio amore e domani torna…”
“Auguri Eva!”
Me ne andai, provavo per lei un po’ di tristezza. Pensavo alla forza dell’amore, lo aspettava da tre anni, tutti i giorni. Era comunque felice del suo Amore diverso dagli altri, dalle passioni di un momento, dal piacere del sesso, era forse un vero amore.
Le sue ultime parole “domani torna” sembrava mi invitassero a essere anch’io sulle mura ad assistere a questo incontro. La notte la passai agitato, con il pensiero a quanto avevo vissuto in pochi giorni sulle mura, che sapevo ricche di personaggi, i più strani e stravaganti ma mai così particolari e coinvolgenti, come la ragazza con il cane.
Anticipai la mia uscita per la passeggiata, che era ormai diventata quotidiana, subendo un sarcastico commento di mia moglie: “vai così poi potrai correre la maratona di New York”! Accidenti la stessa dove era andato l’amore della ragazza.
Accelerai il passo e mentre mi avvicinavo alla fontanella, mi rendevo conto della mancanza della ragazza. Mi avvicinai accolto dalle feste del cane, particolarmente affettuose e cominciai a guardarmi intorno alla ricerca della biondina.
Si era forse allontanata per un momento (strano il cane non sarebbe rimasto lì), era arrivato il suo amore ed erano andati via mano nella mano (strano il cane non lo avrebbero lasciato), non era mai esistita (strano perché esisteva il suo cane). Mi sedetti a terra nel posto fra gli alberi, indicato dalla ragazza e lasciai percorrere la mente da mille pensieri. Il viale alberato sulle mura, si riempiva di podisti in corsa, di mamme con i bambini, di innamorati mano nella mano, che guardavo con attenzione per vedere se potesse esserci anche la ragazza con il suo amore.
Erano passate le ore e come un automa mi alzai e con lo sguardo fisso lontano nell’orizzonte mi avvio verso casa, camminando lentamente e nel voltarmi indietro vedo il suo cane che mi segue, testa china e sguardo implorante. Proseguo senza rivolgergli parola, lo guardo solo negli occhi e pare che lui interpreti i miei pensieri.
Arrivo a casa e mia moglie che aveva sempre desiderato un cane ed io lo avevo sempre negato, mi accolse meravigliata ma contenta.
Mentendo, le dissi che lo avevo trovato abbandonato e che mi aveva seguito.
“Teniamolo noi… è bellissimo”, disse felice, “Come lo chiamiamo?”
“E’ una femmina… chiamiamola Eva… la ragazza con il cane…”
“Come dici ?”
“Nulla cara… nulla… è il titolo di un film… una grande storia d’amore. Senza lieto fine.”

Il 26/3, con il Francesco Cusa MEETS Carlo Atti, il Monday Night Raw si impasta di nuovi suoni, racconti e poesia

Da ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 26 marzo, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with France Dj

+

Incontro con l’autore
Francesco Cusa presenta “Racconti molesti” e “Canti strozzati”
Lettura a cura di Marta Raviglia

+

Live
Francesco Cusa Trio Meets Carlo Atti
Carlo Atti, sax tenore
Gianni Lenoci, pianoforte
Ferdinando Romano, contrabbasso
Francesco Cusa, batteria

+

Jam Session
In collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi”
Tip of the Day
Andrea Bonetti, pianoforte
Fabio Mazzini, chitarra
Stefano Pesare, basso elettrico
Pietro Vicentini, batteria

Il Monday Night Raw di lunedì 26 marzo si impasta di nuovi suoni, racconti e poesia con il Francesco Cusa Trio Meets Carlo Atti, che presenterà il nuovo From Sun Ra to Donald Trump e molto altro ancora. Immancabili l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di France Dj e la jam session aperta dagli allievi e dai docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Nuovi progetti letterari, musicali e poetici caratterizzano il Monday Night Raw di lunedì 26 marzo (inizio ore 21.30) che vede protagonista il trio guidato dal batterista siciliano Francesco Cusa, coadiuvato dalla verve del sassofono di Carlo Atti. Completano il gruppo Gianni Lenoci al pianoforte e Ferdinando Romano al contrabbasso.
La formazione presenta From Sun Ra to Donald Trump, nuovo cd edito da Cleanfeed, attraverso cui il leader ha interrogato la musica, la sua musica, per scoprire se: “Attraverso il suono è possibile rievocare un’epoca e trasporla nella contemporaneità? La fenomenologia di un fervido momento creativo della cultura black nell’era della schiumizzazione: quanto è ancora processo identitario? Quanto ancora schiavitù di corpi, proletari e colletti bianchi? Lo strapotere delle banche, la trappola finanziaria può essere esorcizzata evocando le sonorità di un passato che appare al contempo prossimo e remoto?”. Ma l’eclettico e poliedrico Cusa non si ferma qui, e prima di condurre per mano in un intrigante universo sonoro, delizierà il pubblico del Torrione con qualche chicca tratta da “Racconti molesti”, nuovo testo di racconti brevi, e da “Canti Strozzati”, sua nuova raccolta di poesie. L’introduzione ai testi sarà alternata a letture di alcuni frammenti a cura di Marta Raviglia.
Anticipa il concerto il goloso aperitivo a buffet del wine bar del Torrione (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione musicale di France Dj. Segue il concerto Tip of The Day, ovvero l’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Questo lunedì scenderà in campo il quartetto formato da Andrea Bonetti al pianoforte, Fabio Mazzini alla chitarra, Stefano Pesare al basso elettrico e Pietro Vicentini alla batteria. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, infoline 0532 1716739.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

Sanità. Inaugurata a Bologna la Casa della salute Navile, la più grande della città. Oltre 7mila metri quadrati, investimento di 12 milioni di euro. Il presidente Bonaccini: “Già 104 attive in tutta l’Emilia-Romagna, un modello per noi fondamentale per portare i servizi nei territori sempre più vicino ai cittadini”

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Si aggiunge alle 15 Case già aperte nel territorio dell’Azienda Usl di Bologna e servirà oltre 68mila persone. Ospita la medicina generale e specialistica, ma anche un centro di salute mentale e uno per la cura degli uomini violenti. Nella rete regionale delle case della salute impegnati oltre 1.300 medici

Bologna – Con la Casa della salute Navile, inaugurata questa mattina in piena zona Bolognina, salgono a 16 le strutture sanitarie polifunzionali aperte e attive nel territorio dell’Azienda Usl di Bologna. Al taglio del nastro, hanno partecipato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna, Virgilio Merola, e la direttrice generale dell’Ausl di Bologna, Chiara Gibertoni.
L’edificio, che sorge alle spalle della sede del Comune di piazza Liber Paradisus, è frutto di un investimento di oltre 12 milioni di euro, vanta una superficie di 7 mila e 550 metri quadrati distribuiti su quattro piani e un interrato e ha come popolazione di riferimento circa68mila abitanti, residenti nel quartiere Navile. L’obiettivo è lo stesso condiviso con tutte le altre Case della salute già realizzate in Emilia-Romagna: portare direttamente ai cittadini nei territori i servizi sanitari e di cura, rafforzando al tempo stesso l’offerta di prevenzione e supporto specialistico ai pazienti cronici, a partire dagli anziani.
“Con l’inaugurazione di oggi- ha sottolineato il presidente Bonaccini- si rafforza ulteriormente l’identità del progetto Case della salute, che in tutta l’Emilia-Romagna già oggi ne può contare 104, 16 delle quali nel solo territorio dell’Ausl di Bologna, strutture al servizio di oltre 2 milioni di cittadini. Parliamo di un investimento consistente, che si è potuto realizzare grazie a risorse pubbliche e private utilizzate in modo sinergico con un unico obiettivo: fornire servizi di qualità alle persone, soprattutto quelle affette da malattie croniche o particolarmente fragili, portandoli il più vicino possibile a dove abitano e risiedono. Si tratta di un modello per noi fondamentale per potenziare la sanità e il welfare regionali, reso possibile- ha concluso il presidente- anche grazie ai tanti professionisti e operatori presenti all’interno delle Case della salute, per un lavoro quotidiano di squadra che rappresenta una componente fondamentale della qualità, dell’efficacia e della continuità delle cure. Loro come i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che ogni giorno rendono la sanità dell’Emilia-Romagna una eccellenza assoluta in Italia e in Europa”.

La Casa della salute Navile
Oltre agli ambulatori specialistici, la nuova struttura ospita nei suoi quattro piani il consultorio, il Cup, il Centro di salute mentale, l’Area medici di Medicina generale, l’Area infermieristica con il servizio di Assistenza domiciliare infermieristica e l’ambulatorio infermieristico per le cronicità, la palestra di riabilitazione e i servizi materno-infantili. Verrà poi aperto il Centro Liberiamoci dalla Violenza, per il trattamento di uomini autori di sopraffazioni e abusi contro le donne: un progetto nato alla fine del 2017 nell’ambito delle azioni sostenute dalla Regione per contrastare e prevenire la violenza di genere e contro i minori.
Il piano interrato, riservato agli operatori, ospita il parcheggio per le auto di servizio, gli spogliatoi e l’archivio.

Come funzionano le Case della salute
In Emilia-Romagna il percorso di realizzazione delle Case della Salute è stato avviato nel 2010. L’obiettivo era ed è quello di realizzare in modo omogeneo su tutto il territorio regionale strutture che possano essere un punto di riferimento certo per i cittadini, dove trovare risposta alla maggior parte dei bisogni, attraverso la garanzia dell’accesso e della presa in carico, in integrazione con i professionisti del sociale. Si qualificano come strutture facilmente riconoscibili e raggiungibili dalla popolazione di riferimento per l’ingresso, l’accoglienza e l’orientamento del cittadino. Con i concetti di “casa” e “salute” si intende porre al centro la comunità, nelle sue varie forme: pazienti, caregiver, associazioni di pazienti e cittadini. Le Case della Salute, pertanto, sono parte integrante dell’identità della collettività, un luogo di partecipazione e di valorizzazione di tutte le risorse del territorio: prova ne è il fatto che in più del 70% delle Case della Salute attive vengono realizzate attività in collaborazione con le Associazioni di volontariato, che spesso hanno la propria sede nella Casa della salute stessa.

I professionisti coinvolti nelle Case della Salute: oltre 1.300 medici
Sono 1.321 i medici di Medicina generale che operano nel territorio di riferimento delle Case della Salute, di cui 561 a tempo pienoall’interno delle strutture. Per quanto riguarda i Pediatri di libera scelta, sono 260 a lavorare nel territorio di riferimento, di cui 67 all’interno delle Case della Salute. Queste strutture, inoltre, possono contare su più di 400 infermieri, circa 100 ostetriche, oltre 100 assistenti sociali, a cui vanno aggiunti molti altri professionisti, come tecnici della riabilitazione, amministrativi, personale sanitario non medico e altro personale sanitario e tecnico. Le branche specialistiche prevalenti sono quelle previste nell’ambito dei percorsi assistenziali: cardiologia, oculistica, diabetologia. /Ti.Ga.

Cesaretti, menzione d’eccellenza al Premio LOY 2018

Da organizzatori

Nella prestigiosa cornice milanese di Palazzo Mezzanotte sede di Borsa Italiana, il commercialista ferrarese Andrea Cesaretti si è aggiudicato la menzione d’eccellenza del Premio LOY 2018, come consulente tecnico dell’anno nel settore bancario per il centro nord.

A premiare il professionista di Ferrara è stata Debora Rosciani, giornalista economica e conduttrice di spicco di Radio 24 che, nel corso della serata, ha consegnato il premio alla carriera all’ex ministro Giulio Tremonti.

Andrea Cesaretti, specializzato in contenzioso bancario e consulente tecnico di primari istituti di credito, oltre che della Procura della Repubblica, ha così commentato: “Sono lusingato di questo riconoscimento dal momento che il Premio LOY rappresenta un’eccellenza nl settore bancario e finanziario. Gli ultimi anni sono stati contraddistinti da profondi mutamenti negli assetti bancari, in alcuni casi si è trattato di processi dolorosi per la loro evoluzione. Quando sono stato chiamato come consulente – ha spiegato Cesaretti – ho cercato di fornire il mio apporto tecnico sulla base di una profonda fase di studio. In ogni caso questo traguardo non sarebbe stato possibile senza l’ausilio dei collaboratori che mi supportano nella gestione quotidiana dell’attività”.

Per ulteriori informazioni: http://www.premioloy.it/

Studio teatrale Altrove – progetto “Il teatro e il benessere”

Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Lunedì 26 Marzo 2018 alle ore 20.30 (ingresso a offerta libera), presso la Sala Estense (Piazza Municipale, Ferrara), verrà presentato lo studio teatrale Altrove.Lo spettacolo fa parte del progetto teatrale “Il teatro e il benessere” del 2017, promosso da ASP – Centro Servizi alla Persona del Comune di Ferrara e si colloca all’interno del più ampio programma regionale CaregiverDay, proponendosi come occasione di confronto tra coloro che si prendono cura di un proprio familiare e medici, operatori socio-assistenziali e sanitari, figure istituzionali, rappresentanti del Terzo Settore.
Dopo il successo dei progetti del 2015, 2016 e 2017, diretti da MichalisTraitsis regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, lo studio teatrale Altrove viene replicato nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Mondiale del Teatro (International TheatreInstitute, Unesco): una speciale anteprima della quarta edizione del progetto “Il teatro e il benessere”, nuovamente condotto da MichalisTraitsis, finalizzato a fornire un luogo fisico ed emotivo all’interno del quale poter esprimere sensazioni, emozioni e pensieri legati al lavoro di cura, sia dal punto di vista del curante che dell’assistito.
Lo studio teatrale Altrove, andato in scena nell’estate del 2017, ha visto protagonisti persone con malattie neurodegenerative, familiari, caregivers, operatori del settore, con la partecipazione degli allievi del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario di Ferrara.
ASP – Centro Servizi alla Persona ha tra le proprie finalità anche quella di dedicarsi a persone in difficoltà nella gestione della vita quotidiana e prive della concreta possibilità di ricevere aiuto dai propri familiari, fornendo un sostegno alle famiglie impossibilitate ad assistere un componente anziano totalmente o in parte non autosufficiente e coadiuvando la famiglia nel difficile compito di caregiving.
L’impegno di ASP è diretto al sostegno alla domiciliarità con l’offerta al caregiver di strumenti non solo di tipo assistenziale e sanitario ma anche affettivo ed emotivo. Il rinnovo del progetto “Il teatro e il benessere” per il 2018, punta pertanto a rafforzare la collaborazione di ASP con Balamòs Teatro e diversi soggetti del territorio, consolidando il proprio ruolo in campo formativo e sociale in direzione di un’ampia condivisione di programmi di lavoro.

Il Montalcini presente all’apertura del 17°Convegno ” Franco Argento” a Portomaggiore

Da organizzatori

Nella mattinata di Giovedì 22 Marzo, si è inaugurata al Teatro Smeraldo di Portomaggiore la 17° edizione del Convegno Nazionale Franco Argento che quest’anno ha avuto come motivo conduttore VELOCITA’,LENTEZZA, ACCELLERAZIONE SOCIALE : LA LETTERATURA DEI MONDI E IL RACCONTO DELLA POSTMODERNITA’ . All’evento hanno partecipato alcune classi dell’Istituto Tecnico di Portomaggiore accompagnate dai loro docenti.

L’incontro è stato aperto dal Prof. Alberto Melandri che ha sottolineato come , nella società attuale, le persone concentrino troppe attività di qualsiasi genere in un tempo che si restringe sempre di più, alienando l’individuo che viene così privato della possibilità di ritagliarsi spazi da dedicare a se stesso e ai propri cari . I ritmi di lavoro accelerati creano persone stressate, prigioniere di una serie di attività che impediscono di vivere l’attimo presente ..

Lucia Bertell nel suo saggio ” Senso del lavoro nelle economie diverse” ha raccontato storie di persone , che dopo essersi rese conto di sentirsi schiacciate da un meccanismo lavorativo pressante ed insostenibile,hanno avuto il coraggio di abbandonare occupazioni sicure e di inventarsi professioni più ” a misura d’uomo”.

Ibrahim Kane Annour , scrittore tuareg di origine nigeriana, che dal 2007 risiede in Italia come rifugiato politico ha, invece raccontato che nel deserto quando due persone si incontrano possono stare ore ed ore a parlare , mentre oggi nelle nostre città desertificate è andata perdendosi anche la cultura del saluto .

Nel corso della mattinata, inoltre, i ragazzi della classe 3° dell’Istituto Tecnologico hanno presentato il loro filmato girato presso la Casa di riposo di Portomaggiore , frutto del Progetto ” Mai più soli” , volto a stabilre un contatto costante con gli anziani ospiti della Casa, spesso ignorati o addirittura considerati come un ” peso”.

A seguire il discorso dello scrittore di origine iraniana Nader Gazvinizadeh che ha parlato della necessità di avere il coraggio di essere se stessi senza voler assomigliare a tutti i costi a a modelli totalmente discordanti dalla propria cultura d’origine.

Queste tematiche profonde ed importanti hanno lasciato il segno nelle menti dei discenti del Montalcini, che hanno compreso che non c’è un modo giusto per rallentare, ma che ognuno di noi deve riuscire a trovare il proprio.

Fibromialgia: Calvano a confronto con 500 pazienti

Da Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Fibromialgia: 500 pazienti a confronto con medici e istituzioni

Calvano: “la Regione vuole migliorare la qualità della vita di 90.000 malati”

La fibromialgia non è più una malattia invisibile e i pazienti non sono più soli di fronte al dolore. La Regione Emilia Romagna, infatti, si è attivata in questi anni e ha emanato un documento di ampio respiro sulla patologia, le linee di indirizzo per “Diagnosi e trattamento della fibromialgia”.

Questa mattina durante il convegno organizzato dall’Amrer-Associazione malati reumatici dell’Emilia-Romagna, presso l’Assemblea legislativa regionale, quasi 500 pazienti si sono confrontati con i medici e con le istituzioni. Non è mancata la presenza di Paolo Calvano, consigliere regionale e componente della Commissione Sanità.

“Dopo aver redatto le linee di indirizzo su come intervenire sulla fibromialgia, vogliamo continuare a mettere in campo azioni per combattere questa battaglia con i circa 90.000 pazienti fibromialgici dell’Emilia Romagna – spiega Calvano -. Un ulteriore sostegno é arrivato con l’accordo tra Amrer ed il Consorzio che gestisce le Terme (Coter).

I pazienti infatti potranno avvalersi, nelle 24 strutture termali della regione, di pacchetti per Attività Fisica Adattata (AFA). Questo conferma come si stia mantenendo fede agli impegni presi con i malati e i loro familiari. Un lavoro impegnativo, ma che va nella giusta direzione di migliorare la qualità della vita delle persone, specie della parte più fragile della nostra comunità”.

Il Documento come conferma il consigliere Calvano é il primo e unico in Italia ed é il frutto di oltre un anno e mezzo di intenso lavoro del gruppo tecnico regionale. “L’auspicio dell’Emilia-Romagna è che il documento rappresenti una base scientifica utile affinché il Ministero della Salute possa giungere al riconoscimento della malattia e il suo inserimento nei Lea”.

Incontro con lo scrittore e giornalista Luigi Ballerini

Da ufficio stampa Liceo Ariosto Ferrara

170 studenti del Liceo “Ariosto” incontreranno lunedì 26 marzo in Atrio Bassani dalle 11.15 alle 13.10 lo scrittore e giornalista Luigi Ballerini. Il progetto Galeotto fu il libro, giunto al quarto incontro di questo anno scolastico, apre così agli studenti più giovani e a classi intere la sua attività di lettura cui segue una conversazione con l’autore.

Gli studenti saranno i veri protagonisti dell’incontro: presenteranno l’ospite, introdurranno il suo romanzo Imperfetti corredandolo con immagini e citazioni dal testo e gli porranno le domande emerse dalla discussione in classe.

Luigi Ballerini è medico e psicoanalista, scrive di scuola, educazione e giovani su periodici e quotidiani. Da anni pubblica romanzi per bambini e ragazzi e nel 2016 ha vinto il Premio Bancarellino con Io sono zero (Il Castoro). Dice sempre di essere fortunato perché incontra molti giovani presso scuole e altri centri culturali.

Il Liceo Ariosto inizia con questo incontro una più stretta collaborazione con la casa editrice Il Castoro ed arricchisce pertanto il progetto Galeotto, favorendo l’apertura a nuovi generi come i libri young-adult e le graphic novel. Sempre nell’ottica di promuovere il piacere della lettura.

I DOCENTI REFERENTI – Proff.sse Roberta Barbieri, Stefania Menghini

Visite guidate 2 aprile alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara e orari pasquali della Galleria Estense

Da ufficio stampa GA-ESTEN – SERVIZIO COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Si comunica che in occasione delle festività pasquali, i musei delle Gallerie Estensi
seguiranno il seguente orario:
Galleria Estense
Domenica 1 aprile, Pasqua e prima domenica del mese: apertura dalle 8.30 alle 19.30 ad
ingresso gratuito

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura straordinaria dalle 14.00 alle 19.30

Martedì 3 aprile: giorno di chiusura
Biblioteca Estense

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: giorno di chiusura
Museo Lapidario Estense

Domenica 1 aprile: apertura dalle 8.30 alle 19.30

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura dalle 10.00-19.30
Pinacoteca Nazionale di Ferrara

Domenica 1 aprile, Pasqua e prima domenica del mese: apertura dalle 10 alle 17.30 ad
ingresso gratuito

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura straordinaria dalle 10.00 alle 17.30

Martedì 3 aprile: giorno di chiusura
Palazzo Ducale di Sassuolo

Domenica 1 aprile, Pasqua e prima domenica del mese: apertura dalle 10 alle 13.00 e
dalle 15.00 alle 19.00 ad ingresso gratuito

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Per informazioni:
www.gallerie-estensi.beniculturali.it
telefono: 059 4395707; mail: ga-est@beniculturali.it

Pinacoteca Nazionale di Ferrara

PERCORSI SPECIALI
Lunedì 02 aprile 2018
Visite guidate in occasione della
Pasquetta
IL LUNERDI’ DEGLI ANGELI
Pinacoteca Nazionale
Corso Ercole I d’Este, 21 – Ferrara

Volti delicati, capelli dorati, movenze leggiadre ed ali variopinte ci parlano delle più alte sfere celesti.
Serafini, cherubini, angeli e arcangeli appaiono e agiscono nelle storie illustrate della
Pinacoteca nazionale di Ferrara.
Nel giorno dell’Angelo un percorso speciale si snoderà tra le
sale del museo estense, per osservare allegri amorini in volo e monumentali angeli
annuncianti, un elegante angelo custode e melodiosi angeli-musici che diffondono col canto
o coi liuti la musica ultraterrena.

Inizio visite guidate
ore 11.00 e ore 12.00

Informazioni
Dott.ssa Sara Piagno
0532/205844
sara.piagno@beniculturali.it
Modalità di pagamento
Le visite guidate sono gratuite.

Occorre comunque acquistare il biglietto per la Pinacoteca:
intero € 6,00 ridotto € 3,00,
gratuito per i minori di anni 18

Al termine la prima settimana ferrarese della EUYO: tutte le iniziative in città

Da ufficio stampa Ferrara Musica

Si avvia al termine la prima settimana di residenza ferrarese dell’EUYO. L’Orchestra giovanile dell’Unione Europea sta occupando da lunedì 19 marzo il Ridotto e le Sale Prova del Teatro Comunale “Claudio Abbado”, e ha letteralmente invaso molti spazi cittadini, preparando il repertorio destinato ai prossimi concerti sinfonici divisa a sezioni, ciascuna delle quali guidata dai propri docenti tutor: Sala della Musica, la Sede della Contrada San Benedetto, alcune sale del Castello Estense e le aule messe a disposizione del Conservatorio Frescobaldi nella sede di Largo Antonioni.
Sempre in settimana, tra la Direzione del Conservatorio e quelle di EUYO e Ferrara Musica, sono stati avviati incontri destinati ad organizzare attività di futura collaborazione artistica e formativa. Il Conservatorio ha supportato l’attività dell’EUYO anche con il coinvolgimento del giovane pianista Jacopo Bonora, allievo del Frescobaldi, che in questi giorni ha partecipato alle prove dell’orchestra europea al posto di Till Fellner, il pianista che sarà protagonista del Concerto n. 27 in si bemolle maggiore K. 595 di Mozart in occasione del concerto del 30 marzo.
Il rapporto tra l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea e Ferrara si intensificherà ulteriormente nelle mattine che precedono il 30 marzo, giorno del suo debutto assoluto sul palcoscenico del Teatro Claudio Abbado. Martedì 27 marzo alcuni suoi componenti parteciperanno ad un incontro organizzato al Liceo Roiti, rivolto anzitutto agli studenti che già partecipano al progetto Lauter, promosso da Nicola Bruzzo per Ferrara Musica nelle Scuole Secondarie della città; un momento destinato ad affrontare aspetti sull’educazione alla musica in chiave europea rivolto ad un istituto come il Roiti che quest’anno organizza la Sessione Regionale del Model European Parliament (Mep), simulazione del Parlamento Europeo.
Mercoledì 28 marzo un nuovo contatto tra EUYO e le scuole della città vedrà coinvolti i giovanissimi dell’Istituto Comprensivo Alda Costa. La Scuola Primaria di via Previati accoglierà alle 9 una rappresentanza di fiati (flauti, clarinetti, tombe e tromboni) e percussioni dell’orchestra.

Insyriated – Lunedì 26 marzo ore 21.00 – Cinema Boldini

Da organizzatori

Lunedì 26 marzo alle ore 21 il cinema Boldini ospita per un’unica proiezione Insyriated di Philippe Van Leeuw. Presentato e premiato nella sezione Panorama all’ultimo Festival di Berlino, è stato accolto da calorosi applausi anche alla 12esima Festa del Cinema di Roma. Il film è interamente ambientato all’interno di un appartamento nel corso di appena 24 ore. All’esterno di quella casa impazza la guerra siriana, con le bombe che devastano Damasco giorno e notte, gli aerei che sovrastano i palazzi in ricognizione, i cecchini appostati sui tetti che uccidono a sangue freddo chiunque osi uscire in strada.

Tutto ruota attorno alle scelte della mater familias, Oum Yazan, incarnata dalla star palestinese Hiam Abbass, celebre soprattutto per i suoi ruoli in Il giardino di limoni e La sposa siriana, e apparsa di recente anche in Blade Runner 2049. La famiglia di Oum Yazan prova a resistere, barricata in una casa tramutata di fatto in prigione. Non c’è acqua corrente, la luce salta continuamente, il cibo scarseggia, i pericoli dall’esterno si fanno sempre più icombenti, la porta è sbarrata e le notizie arrivano con il contagocce. Yazan, attende il ritorno del marito, mentre in quell’appartamento ricoperto dalla polvere trovano riparo la fidata domestica, l’anziano suocero, un figlio piccolo, due figlie adolescenti, il fidanzatino di quella maggiore e una coppia di sposi con neonato al seguito fuggita dal 5° piano dello stabile, abbattuto da una bomba.

Alla sua seconda regia, dopo The Day God Walked Away, film dedicato al genocidio in Rwanda, il direttore della fotografia di origine belga Philippe Van Leeuw sceglie dunque di approcciare il conflitto siriano senza di fatto mostrarlo, concentrandosi sulle conseguenze che esso produce sul comportamento umano.

Uno spazio ristretto, claustrofobico, in un’unica giornata da rivivere all’infinito, mentre fuori dall’appartamento colpi di mitra e missili si avvicinano sempre più minacciosi e al suo interno la famiglia siede spaventata attorno al tavolo, nella speranza che tutto possa prima o poi finire. Una tensione perenne, lunga 85 minuti, quella creata ad arte da Philippe Van Leeuw, straordinario nel condensare tra 4 mura l’orrore di tutte le guerre, la paura costante che trasmettono, l’incubo quotidiano in cui fanno precipitare inermi civili.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara.
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

Donne e letteratura

Ci sono personaggi femminili di grande fascino che hanno lasciato un’impronta profonda nella letteratura: donne coraggiose, deboli, vittime o artefici del loro destino, forti, innamorate, tradite e traditrici, malvage e generose, geniali, perdenti, sognatrici, ribelli o sottomesse, libere, combattive, acculturate o ignoranti, sensibili o ciniche.
Un universo femminile che abbiamo amato o detestato a seconda degli eventi, parteggiando per l’eroina di turno o aspettando impazientemente pagina dopo pagine che la colpevole espiasse. Un mondo dove ciascuna donna vive intensamente la propria condizione e ciò che la vita le riserva, donando a noi lettori emozioni di ogni genere e di ogni sfumatura fino a diventare vere e proprie icone nell’immaginario collettivo. E quando lasciamo questi personaggi perché hanno esaurito la loro funzione narrativa, ci rammarichiamo che la lettura del romanzo sia terminata e con essa il contatto che avevamo stabilito con la protagonista di turno.

Hester Prynne, la presenza di spicco in ‘La lettera scarlatta’ (1850) di Nathaniel Hawthorne, è una delle figure della letteratura americana più amate. Siamo nel 1642 a Boston, Nuova Inghilterra: Esther commette adulterio e mette al mondo una figlia, Pearl. Il marito è lontano da anni e la donna si rifiuta di rivelare il nome del padre per proteggere l’amante, il giovane reverendo Dimmesdale, teologo e predicatore molto rispettato nella comunità. Alla peccatrice viene imposta l’umiliazione di portare per sempre una lettera scarlatta sul petto, la lettera A come adulterer. Al ritorno del marito, prigioniero per anni degli indiani, seguono momenti concitati che vedono l’uomo in preda al desiderio di vendetta e gli amanti lacerarsi tra sensi di colpa, bisogno di confessare, tenere vivo il loro legame, crescere bene la bambina. Dimmesdale muore su quello stesso patibolo, mentre tenta di affermare la verità davanti ai suoi fedeli e la protagonista del romanzo partirà con la figlia, lontana dalla gogna sociale. Tornerà a Boston solo in vecchiaia, per morire ed essere sepolta accanto al suo amante e la loro lapide recherà la scritta: “In campo nero, la A scarlatta”. Una donna contro corrente in un’epoca di caccia alle streghe, che difende fino alla fine la propria diversità e il proprio amore.
Vicende differenti ma stesso epilogo toccano a Nora, la protagonista di ‘Casa di bambola’, il testo teatrale drammmatico scritto da Henrik Ibsen nel 1879, che fece notevole scalpore. Nora appare come una creatura allegra e vivace, capricciosa e volubile, creduta puerile e superficiale dal marito Torvald Helmer che la chiama ‘allodola’. In realtà la donna non è mai stata una evanescente bambola irresponsabile e nel passato ha contratto un debito con lo strozzino Krogstad, falsificando la firma del padre sulle cambiali, per aiutare di nascosto il marito in un periodo di difficoltà. Dopo una serie di eventi, l’usuraio racconta tutto a Helmer che si scaglia contro Nora, preoccupato di vedere rovinata la sua rispettabilità. Su intervento di un’amica, Nora viene perdonata, ma si renderà subito conto che ormai il rapporto col marito è compromesso. La donna dimostrerà tutta la sua determinazione e consapevolezza rifiutando di rientrare nel ruolo stereotipato di prima e lascerà marito e figli per andare incontro a una nuova dimensione, dove poter esprimersi e realizzarsi liberamente con coraggio e forza.

Molte ‘eroine’ vivono, soffrono e combattono, a volte muoiono, nei romanzi di Jorge Amado e nel fantastico mondo sudamericano: storie di “peste, fame e guerra, morte e amore”. ‘Teresa Batista stanca di guerra’ (1972) è una raccolta di cinque storie ambientate nel ‘sertão’ e sui moli del porto di Bahia, dove la bella Teresa Batista risorge a nuova vita dopo ogni difficoltà. Venduta tredicenne a un signorotto, ben presto prostituta, poi ufficiale sanitario improvvisato durante un’epidemia di vaiolo e quindi amante di un potente dottore che la sottrae al carcere, la donna riesce a ricrearsi e reiventarsi ogni volta senza soccombere. Fino a innamorarsi del marinaio Janu che la porterà sulla sua casa-barca. Una donna che balla tra i colori di un eterno carnevale, sfidando anche gli eventi più tragici con quella leggerezza che permette di non affondare mai. Un’indimenticabile e affascinante personaggio femminile è Trudi Montag che ci conquista nel romanzo ‘Come pietre nel fiume’ (1994) di Ursula Hegi. Trudi nasce in Germania, in un villaggio sulle rive del Reno nella prima metà del XX secolo. Quando alla sua nascita la madre scopre che è nana, viene travolta dalla disperazione che la condurrà alla morte. Trudi cresce col padre Teo, proprietario di una piccola libreria, costretta ad affrontare la propria diversità. Nello sfondo della Seconda Guerra Mondiale, la piccola donna infelice, desiderosa di uniformarsi agli altri e frustrata dalla realtà, diventa pian piano la depositaria di libri sottratti alla brutale distruzione nazista e la testimone preziosa di racconti e storie che custodisce gelosamente. La grandezza di Trudi sta nel riuscire a ‘crescere’ malgrado tutto, nella sua intelligenza acuta e nella sua conquista della libertà di pensiero, rifiutando irrigimentazioni e coercizioni. La sua silenziosa sfida al regime nazista la eleverà a quella dimensione a cui ha sempre anelato.
Una potente protagonista femminile creata dallo scrittore e giornalista svedese Stieg Larsson è Lisbeth Salander, che troviamo in ‘Millenium’, una trilogia poliziesca pubblicata tra il 2005 e il 2007 (Uomini che odiano le donne – La ragazza che giocava col fuoco – La regina dei castelli di carta) e continuata da David Lagercrantz nel 2015, dopo la morte di Larsson. Lisbeth è una giovane ed eccentrica ricercatrice e hacker di fama mondiale, sopravvissuta a un’infanzia di abusi e violenze di ogni genere che la inducono ad affinare geniali strumenti di autodifesa e a diventare un’asociale. Collabora in modo criptico con il mensile Millenium, specializzato in grandi scandali politici, economici e sociali. Vive perennemente su un terreno minato, coinvolta in inchieste pericolose, animata da desiderio sviscerato di azione. Una duplice anima di eroina e antieroina insieme, che persegue la giustizia con coraggio e lealtà, ma si serve sistematicamente di modalità discutibili rasentando spesso la violenza, assetata di vendetta nei confronti di chi rappresenta una qualche minaccia per la sua stabilità e integrità. Un esempio di sopravvivenza in condizioni estreme che il lettore vive insieme a lei con il fiato sospeso.
Ecco le nostre eroine che ci fanno sognare, riflettere, arrabbiare, impressionare, ciascuna con i propri tratti e le proprie vicende, sia che sia Ida, Fosca, Clara, Emma Bovary, Anna Karenina, Penelope, Elizabeth Bennett, Jane Eyre, Carlotta, Pippi Calzelunghe o Hermione Granger.

Donna e violenza

di Grazia Baroni

“Non desiderare la donna d’altri” è il nono comandamento dei dieci che Mosè ricevette sul Sinai circa 1.300 anni prima della nascita di Cristo e che sta a evidenziare come nella cultura di tutte le civiltà fosse normale considerare la donna come qualcosa da possedere, come qualunque altra cosa.
Già Michelangelo aveva capito che Mosè doveva essere considerato uno dei Padri della civiltà umana, dopo Gesù e sua madre che l’aveva partorito, perché con quelle tavole aveva fornito lo strumento essenziale per la realizzazione della convivenza umana, ponendo il limite sotto il quale non si può andare se non ritornando a una dimensione di violenza che di umano non ha le caratteristiche.
Le tavole della Legge erano la testimonianza fisica e culturale che il popolo eletto era diverso da tutti gli altri perché il loro Dio era il Dio dei viventi, creatore della vita in tutte le sue forme come bene assoluto, qualità che caratterizza il Dio ebraico-cristiano distinguendolo da tutti gli altri che o vengono dal caso o devono spartirsi il bene e il male in pari misura.

Sono passati 3.300 anni e questo messaggio comincia solo ora ad essere efficace nella relazione uomo-donna.
Le recenti denunce degli abusi perpetrati sulle donne da uomini potenti sono indizi che dimostrano che un salto di civiltà è in atto, che stiamo acquisendo una maggiore consapevolezza del valore di ogni essere umano a prescindere dal suo genere. Bisogna incominciare a prendere coscienza del livello di consapevolezza al quale siamo arrivati, altrimenti si perde l’occasione di trasformare questo momento in un cambiamento definitivo del rapporto uomo-donna.

In quanto donna sento il dovere di sottolineare il fatto che queste denunce non sono solo l’atto di coraggio di alcune di noi, ma il segno di un cambiamento culturale in atto: il fatto di non considerare più le donne come fossero cose.
Le donne cominciano a riconoscersi come un valore e non sono più disposte a sminuirsi.
Riconoscere questo come un salto culturale può portare a rompere gli schemi che, secondo me, stanno alla base dei ‘femminicidi‘, che sono ancora in un numero spropositato. Il meccanismo di cui parlo è quello primitivo e animale che pone il valore del maschio nella sua supremazia sugli altri, infatti il ‘femminicidio’ si compie appunto quando il maschio si sente depauperato nella sua dignità dal fatto che la donna lo respinge, che dimostra di poter fare a meno di lui. Di conseguenza, sentendosi distrutto nella qualità che è per lui essenziale, la ammazza per salvare la stima di sé.
Cominciare a dire che il valore dell’essere umano è di essere unico, libero e creativo, permette di smontare tali modelli primitivi.

Come sono stati tramandati i dieci comandamenti? Non sono stati letti come uno strumento di liberazione dell’uomo dalla condizione animale, né come una dimensione antropologica dell’essere umano, ma come una limitazione morale, come una norma di comportamento finalizzata al non dispiacere al Dio padre-padrone. Per questo motivo c’è voluto tutto questo tempo per giungere a poter fare questo salto, perché il cambiamento dalla concezione di Dio da padrone a padre si sta realizzando solo in tempi recenti. Prendere sul serio la natura del Divino come Padre è importante perché, storicamente, l’uomo ha definito la qualità della propria natura e della propria condizione, prendendo come valore assoluto cui fare riferimento la natura e la qualità del divino.

Il verbo desiderare degli ultimi due comandamenti, secondo me, sta a indicare che le Tavole sono state concepite come una proposta culturale, come una nuova concezione antropologica, non come norma morale. Per questo le Tavole definiscono una nuova cultura, pongono le linee essenziali di una nuova civiltà, questa volta umana.
Il concetto del desiderare richiama l’aspirazione che caratterizza il fondamento su cui l’uomo si riconosce nella propria umanità e non il desiderio come mera pulsione fisiologica. Il desiderare la donna sottintende un concetto di sé animale, che equipara la donna alla cosa, quindi indegno dell’uomo figlio del Dio padre.

Dopo 2000 anni di Cristianesimo e 300 di Illuminismo che ha liberato l’uomo dalla dipendenza dal divino, sarebbe il momento di raccogliere l’eredità di questa evoluzione; uscire dalla preistoria umana e iniziare un nuovo umanesimo nel quale ciascuno sia consapevole del proprio valore perché si riconosce unico nell’universo, e perciò libero e capace di rinnovare il mondo con la propria creatività, rendendolo migliore.
Infatti, la nuova originalità di ciascuno diventa un nuovo spazio di libertà per tutti.

Grazia Baroni è nata e vive a Torino ed è laureata in Architettura e Storia dell’Arte e ha insegnato presso le Scuole superiori per quasi 30 anni. Ha partecipato a numerosi gruppi di ricerca legati all’insegnamento ed è attiva presso l’Associazione Famigliare Novacana e, dalla sua nascita, con Il Gruppo Molecole.

Chi siamo
Il gruppo Molecole è un momento di ricerca e di lavoro sul bene, volto creare e conoscere, dialogando con altre molecole positive, e quindi porsi come elemento catalizzatore del cambiamento. Nasce agli inizi del 2016 a Casanova Staffora (Pavia), dall’esigenza di supportare le persone nell’esplicitazione delle proprie potenzialità e, successivamente, costruire processi di interazione e sviluppo positivi.

MEMORABILE
A uno di voi (à l’un d’entre vous)

«Lei ama – ama smemorarsi», scriveva Paul Éluard nel 1929. L’amore: artefice e insieme vittima del ricordo, a sua volta destinato all’oblio, il quale non può che generare altro bisogno d’amore. La poesia di Alexandra Dadier conosce bene questo “circolo vizioso” e lo percorre in entrambi i sensi, illuminandone a ogni giro completo i molteplici livelli: l’infinita varietà dei sentimenti, il misterioso universo della memoria, l’inesplorato abisso della dimenticanza. E lo fa senza avvalersi di sofisticati stratagemmi, con l’innocente consapevolezza che non si può ingannare la propria ombra indossando una maschera, ma pure che non ci sarebbe l’ombra se non vi fosse luce. Tiemme Edizioni Digitali (www.tiemme.onweb.it) rende omaggio con questo poetico ebook, ‘A uno di voi. À l’un d’entre vous’, della regista parigina Alexandra Dadier, che per molti anni ha vissuto e ha lavorato a Ferrara.

Omaggio al Duca – Rione Santa Maria in Vado – Domenica 25 Marzo 2018.

Da ufficio stampa Ente Palio

Dopo il maltempo della scorsa domenica, continuano gli appuntamenti con l’Omaggio al Duca. Domenica 25 Marzo è il turno del Rione Santa Maria in Vado, che come sempre si esibirà all’interno del cortile del Castello Estense, alle ore 11.30.
Borso d’Este, a cui 50 anni fa il rinato Palio di Ferrara dedicò le sue rievocazioni storiche, espresse nella divisa araldica dell’Unicorno il simbolo della sua immagine di Principe ispirato alla Castità come scelta di purezza spirituale personale ma anche di rinuncia ad una discendenza, quale garanzia di una stabilizzazione dinastica nella successione del fratello Ercole, nato legittimo.
L’animale rappresenta poi la sublimazione della Castità in capacità attiva di purificazione delle acque a simboleggiare il programma di bonifiche borsiano.
L’Unicorno è anche il simbolo della Contrada di Santa Maria in Vado e ne rappresenta lo stretto legame con la figura di Borso.
La Contrada di Santa Maria in Vado, con l’evento del 25 Marzo 2018, intende celebrare il 50° anniversario del Palio, esaltando la figura di Borso con la sottolineatura del suo ruolo di garante della pace per lo stato ferrarese ed i suoi abitanti. Un non eccelso poeta modenese, ospite della Corte a Ferrara, Gaspare Trìbraco rivolge a Borso alcuni versi tratti dal suo Carmen de apparatu contra Turcum e ne legge successivamente alcuni altri composti nello stesso torno di tempo (ca. 1464) dal giovane M. Boiardo, autore di notevoli Ecloghe latine prima del suo trasferimento a Ferrara al seguito di Ercole.
La celebrazione del 50° è anche sottolineata dalla presentazione di un Omaggio al Duca di tradizionale impianto, ovvero basato sul Saluto al Principe e alla sua Corte, e dalla partecipazione all’Omaggio di diverse generazioni di contradaioli succedutisi nei decenni come Musici, Sbandieratori, Dame e Cavalieri, tra cui molte “vecchie glorie” e perfino nella parte di Trìbraco di Roberto Pavani, uno dei fondatori della Contrada Gialloviola e del Palio moderno, da 50 anni assiduo e instancabile protagonista.
Viva Borso, Viva Il Palio, Santa Maria in Vado Viva!

Il ferrarese Dario Nardi, inventore dell’Ocean Traceless, ospite su Tv2000 da Licia Colò – domenica 25 marzo

Da TV2000 Ufficio Stampa

A ‘Il Mondo Insieme’ di Licia Colò, in onda su Tv2000 domenica 25 marzo dalle 15.30, ospite il ferrarese Dario Nardi per parlare del suo progetto “Ocean Traceless”.
Un viaggio a impatto zero che copre più di 5mila km dall’Ecuador al Cile e che ha come obiettivo quello di documentare la catastrofe ecologica che ha colpito più di tutte la costa Pacifica.

Nella puntata de Il Mondo Insieme di Licia Colò, in onda domenica 25 marzo alle 15.20 su Tv2000, si parte con un viaggio in Argentina attraverso la musica di due grandi artisti: Javier Edgardo Girotto e Natalio Luis Mangalavite che si esibiranno in studio. Inoltre, sarà ospite il biologo marino ferrarese Dario Nardi per parlare del suo progetto “Ocean Traceless”: un viaggio a impatto zero che copre più di 5mila km dall’Ecuador al Cile e che ha come obiettivo quello di documentare la catastrofe ecologica che ha colpito più di tutte la costa Pacifica. Inoltre, il giornalista e scrittore Roberto Cotroneo mostrerà alcuni tra i più straordinari musei italiani – attraverso le foto contenute nel suo libro “Genius Loci” – per indagare il rapporto che si crea tra l’opera e lo spettatore.

Tra le mete esplorate questa settimana: la natura incontaminata dell’Islanda del Nord con i suoi gyser e gli spettacolari ghiacciai, Montpellier, città giovane e frizzante da visitare grazie alle dritte di Mr Low Cost, le Maldive, tra le mete turistiche marine più spettacolari ed apprezzate al mondo e lo splendido Canton Vallese in Svizzera con I Viaggi di Ant di Alessandro Antonino.

Focus del programma restano come sempre le storie di varia umanità raccontate in uno studio totalmente nuovo e super tecnologico che permette il collegamento con gli inviati speciali in ogni angolo del pianeta. Come in ogni puntata spazio ai racconti ironici e appassionati di Giobbe Covatta, alla presenza fissa dei più famosi travel blogger e alla forte interazione con il pubblico a casa grazie a una finestra sempre aperta sulla rete e i social. Un occhio speciale rimane fisso sull’altro mondo, quello di frontiera dove lavorano migliaia di volontari e missionari.

Infine in Prima di Cena, lo spazio che conclude la domenica pomeriggio di Tv2000 e che guida il telespettatore verso la serata grazie a interviste che vanno in profondità – spazio allo spettacolare viaggio a piedi dall’Italia passando per la Francia e la Spagna fino a Santiago in Portogallo di Claudio Pupi che ha deciso di cambiare vita e ritrovare se stesso.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale, presentazione volume IL POLITTICO COSTABILI. PROSPETTIVE INCROCIATE | 27 marzo ore 17.00

Da ufficio stampa CLP Relazioni Pubbliche

PINACOTECA NAZIONALE DI FERRARA

MARTEDÌ 27 MARZO, ORE 17.00

PRESENTAZIONE DEL VOLUME

IL POLITTICO COSTABILI. PROSPETTIVE INCROCIATE

Interverranno:

Salvatore SETTIS, archeologo e storico dell’arte

Martina BAGNOLI, direttore delle Gallerie Estensi

Sabina MAGRINI, segretario regionale del Mibact

Luisa CIAMMITTI e Vincenzo GHEROLDI, autori della pubblicazione

Martedì 27 marzo 2018, alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti si tiene la presentazione del volume Il polittico Costabili. Prospettive incrociate, a cura di Luisa Ciammitti e Vincenzo Gheroldi, pubblicato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per il Segretariato del MiBACT per l’Emilia Romagna, col sostegno del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A parlarne, oltre agli autori, saranno l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, il Segretario Regionale del Mibact Sabina Magrini e il direttore delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli.

Il polittico Costabili, opera di grande rilievo nella storia della pittura italiana del Cinquecento, conservato nelle collezioni della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, venne dipinto a partire dal 1513, da Benvenuto Tisi, detto il Garofalo e da Dosso Dossi, appena giunto in città da Mantova, su commissione di Antonio Costabili, ambasciatore di casa d’Este e Giudice dei Dodici Savi, la massima magistratura comunale.

Nel 1523 l’opera si trovava già collocata sull’altare maggiore della chiesa del convento agostiniano di Sant’Andrea, luogo di sepoltura della famiglia Costabili.

L’analisi stilistica sembra indicare che a Garofalo si debba l’impostazione generale della tavola principale, la struttura verticale del trono, la composizione piramidale del gruppo della Madonna col Bambino e alcune altre figure.

La stesura pittorica di gran parte della pala centrale e degli altri pannelli del polittico sembrano invece riconducibili alla mano di Dosso. Indagini scientifiche recentemente condotte non solo sembrerebbero confermare che Dosso ridipinse e rielaborò figure già completate da Garofalo, ma consentono anche di ipotizzare che l’opera sia stata inizialmente concepita come pala singola e solo in seguito trasformata in polittico aggiungendovi i pannelli laterali.

Ingresso libero fino esaurimento posti.

È gradita la prenotazione al n. tel. 0532.205844 (Sara Piagno) della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, o via mail ga-est.comunicazione@beniculturali.it.

Ferrara, marzo 2018

Presentazione del volume

Il Polittico Costabili. Prospettive incrociate

Ferrara, Pinacoteca Nazionale di Ferrara- Palazzo dei Diamanti (corso Ercole I d’Este, 21)

Martedì 27 marzo 2018, ore 17.00

Ingresso libero fino esaurimento posti

È gradita la prenotazione al n. tel. 0532.205844 (Sara Piagno)

o via mail ga-est.comunicazione@beniculturali.it

Informazioni: Tel. 0532.205844

Sito web: http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/pinacoteca-nazionale/

FB pinacotecaferrara

IG @PNFerrara

Twitter gallerie.estensi

Giornata Mondiale dell’Acqua: presentato il progetto Green Smart Technology for Water dell’Università di Ferrara, di Bologna ed Enea

Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

È stato presentato ieri, giovedì 22 marzo 2018 (World Water Day), a Palazzo Costabili a Ferrara, il progetto di ricerca finanziato dal POR FESR per il monitoraggio dei consumi idrici tramite sistemi ICT, il recupero e il riciclo delle acque meteoriche e grigie e la predisposizione di indicatori per rendere i cittadini consapevoli di quanta acqua consumano.
Il divulgatore ambientale Roberto Cavallo ha moderato la tavola rotonda tra le aziende del servizio idrico, Hera, Iren, Cadf e Aimag, constatando come non sappiamo quanta acqua consumiamo al giorno. Una problema che il progetto di ricerca si prefigge di risolvere, consentendo a ogni cittadino di sapere in tempo reale quanto consuma e se ci sono perdite in atto, anche tramite avvisi tempestivi, sui propri dispositivi (computer, smatphone, tablet). Si tratta di soluzioni tecnologiche nell’ambito dell’Industria 4.0 che consentono di avere anche vantaggi sulla sensibilizzazione ambientale delle famiglie e l’educazione all’uso corretto delle risorse naturali.
Alcuni dati del progetto:25 ricercatori impegnati in 2 anni di lavoro, circa 300 utenze monitorate nel laboratorio di campo di Gorino, 12 kit sperimentali (prootitpi) installati in abitazioni, laboratori, piscine che ricevono i dati dai contatori e le inviano alla piattaforma cloud dove vengono elaborati e analizzati, 5 laboratori della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna,5 imprese direttamente coinvolte nel progetto, risparmi fino al 60% sui consumi di acqua per usi non potabili se vengono correttamente dimensionati i sistemi di recupero e riclo delle acque meteoriche e grigie.
All’interno del progetto è stata sviluppata un’interfaccia che permette a ogni utente di controllare da computer, tablet o smartphone il proprio consumo d’acqua complessivo e delle ultime 24 ore e rendersi conto di eventuali perdite attraverso una semplice icona. Con questo sistema si potrà misurare direttamente il proprio consumo di acqua senza bisogno di personale in loco, e in base a indicatori di “performance ambientali ed economiche”, confrontarlo con quello della propria community di riferimento.
È stato anche sviluppato uno strumento software per il dimensionamento dei serbatoi di accumulo negli impianti per il recupero e il riuso delle acque piovane e grigie che, tenendo conto della pluviometria delle principali città dell’Emilia-Romagna e delle differenti superfici di raccolta (coperture impermeabili, verdi, in ghiaia, ecc.), è in grado di stimare i consumi di acqua non potabile approvvigionabili mediante acque grigie e acque piovane, permettendo una migliore progettazione dei sistemi di recupero.
Infine, grazie al progetto GST4Water è stato messo a punto un sistema di monitoraggio di un tetto verde sperimentale, situato presso l’Università di Bologna, che ha consentito di analizzarne il comportamento idrologico e di riprodurlo attraverso un modello numerico che è stato utilizzato all’interno del software di dimensionamento dei serbatoi per tenere conto della diversa natura delle superfici di captazione.
Il progetto GST4Water ha visto la partecipazione di docenti e ricercatori dei settori dell’ingegneria civile e idraulica e dell’ICT di Unife (laboratori Terra&AcquaTech e MechLav), di Unibo (CIRI-EA e CIRI-EC) e dell’ENEA (Laboratorio Energia Ambiente di Bologna). Referente per la divulgazione del progetto: Marta Bonatti,Ufficio Trasferimento Tecnologico, Università degli Studi di Ferrara tel. 0532 974902cell. 349 4644196

Un anno di archeologia: un anno fa l’apertura del Museo Delta Antico. Convegno a Palazzo Bellini APERTO A TUTTI (sab. 24 marzo, ore 14.30).

Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Un seminario di studi a Comacchio, DOMANI, sabato 24 marzo (dalle ore 14.30 alle ore 18.30), per seguire percorsi di conoscenza e comunicazione intorno ai paesaggi culturali, all’arte e ai musei (Sala Polivalente. Palazzo Bellini, Comacchio). Ne parleranno relatori che con l’arte, nelle sue diverse forme, convivono ogni giorno e professionisti della comunicazione della sfera artistica e culturale. Il seminario infatti è riconosciuto, con crediti, dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti: per questo alla presenza del sindaco di Comacchio Marco Fabbri si affiancherà quella di Giovanni Rossi, presidente dell’Ordine Giornalisti dell’Emilia Romagna.

L’appuntamento, coordinato da Alberto Lazzarini, presidente della commissione cultura dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, vedrà il contributo del presidente dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali Regione Emilia Romagna Roberto Balzani, sul tema Musei e comunicazione: una questione aperta, cui farà seguito la relazione Contributo ruolo e funzione del Museo Delta Antico di Comacchio, a cura della sua direttrice Caterina Cornelio Cassai.

Roberto Pazzi, scrittore, giornalista e poeta seguirà un percorso inusuale per Narrare a occhi ben chiusi. I consigli di un narratore tradotto in 26 lingue. L’esperienza dall’Officer for Press and Social Media, Collezione Peggy Guggenheim di Venezia sarà presentata da Maria Rita Cerilli, che parlerà appunto dei Contenitori culturali contemporanei: come comunicare il loro ruolo e la loro attività . Chiuderà i lavori, Giorgio Tonelli, giornalista di Rai 3 – Emilia Romagna.

L’evento è aperto a TUTTI ed è GRATUITO.

Compresa nell’orario di formazione per i giornalisti (14.30 – 18.30) è prevista la visita al Museo Delta Antico.

Comacchio e la 1000 Miglia, un affascinante connubio di prestigio internazionale tra storia, natura e automobilismo d’epoca

Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Un itinerario di quattro giorni attraverso paesaggi di ineguagliabile fascino, che conferiranno lustro alla leggendaria “1000 Miglia”, la più prestigiosa competizione al mondo tra auto d’epoca. Cresce l’attesa in laguna per l’evento automobilistico che, il 16 maggio prossimo, prenderà il via, come da tradizione, da Viale Venezia a Brescia.

Gli equipaggi che parteciperanno alla 1000 Miglia 2018 saranno 440 più 10 della Categoria Militare, per un totale di 900 persone, provenienti da 36 diversi Paesi, di tutti i continenti.Gli italiani rappresentano circa il 28% degli accettati.Fra le auto in gara spiccano 99 esemplari che hanno preso parte ad una delle edizioni della 1000 Miglia dal 1927 al 1957.

Per la prima volta, l’evento automobilistico, giunto alla trentaseiesima edizione, toccherà la Città di Comacchio (16 maggio), mediante un passaggio con controllo a timbro, prima che le vetture d’epoca in gara, possano riprendere il viaggio alla volta di Cervia-Milano Marittima. “Il passaggio della 1000 Miglia a Comacchio – riconosce il Sindaco Marco Fabbri – costituisce un’occasione straordinaria per promuovere, congiuntamente all’evento automobilistico più importante al mondo, anche la nostra storia, la nostra gastronomia ed il nostro Parco del Delta che, nel 2015 a Parigi, è stato proclamato tredicesima riserva della Biosfera Mab Unesco. Siamo entusiasti per l’inserimento di questo territorio nel percorso della Freccia Rossa e siamo, altresì, lieti del connubio che lega Comacchio, ad un evento di prestigio internazionale.”

Hanno preso parte alla presentazione della “1000 Miglia”, effettuata oggi, venerdì 23 marzo 2018, nella cornice storica di Palazzo Bellini,il Vice Presidente del Comitato Operativo della “1000 Miglia”, Giuseppe Cherubini e l’Assessore alla Cultura e agli Eventi Alice Carli.

Quattro sono le tappe che si snoderanno lungo un percorso suddiviso in altrettante giornate che, da Brescia toccherà diverse località, sino alla capitale e ritorno. La presentazione è stata impreziosita questa mattina dalla proiezione di un video “I 90 anni della 1000 Miglia.”

Gli alunni della classe III D dell’Istituto di istruzione secondaria di primo grado “Alessandro Zappata” di Comacchio, accompagnati dai docenti Iolanda Boffardi e Giovanna Galeone hanno allietato, con la loro partecipazione, la conferenza stampa. In rappresentanza dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi erano presenti la dirigente scolastica Maria Gaiani ed il vicario Gianluca Coppola. Sul sito www.1000miglia.it è consultabile il percorso completo con vetture ed equipaggi. Tra i Vip in gara, da segnalare Piero Pelù, gli ex piloti Nicola Larini (Ferrari) e Walter Rohrl (Rally).