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Mese: Gennaio 2017

Due cacciatori sorpresi a cacciare con richiamo acustico illegale

Da: Provincia di Ferrara

Due cacciatori sorpresi a cacciare con richiamo acustico illegale in valle e in zona pre-Parco

Un fine 2016 pesante per due cacciatori comacchiesi sorpresi in valle dalla Polizia provinciale con un richiamo acustico il cui utilizzo è vietato dalla legge.
Poco dopo la mezzanotte con l’ausilio del silenzioso motore elettrico utilizzato nella navigazione, una pattuglia di agenti provinciali durante un controllo negli apprestamenti sociali, nei pressi di una ‘tina’ ha udito chiaramente il canto di alcune specie di anatidi, prevalentemente di germano reale, chiaramente riconducibile a un richiamo acustico acceso.
Raggiunto il dosso dov’è stata inserita la tina, al cui interno c’erano due doppiette, gli agenti hanno iniziato la perlustrazione.
Tra le varie attrezzature di caccia, è stato trovato un contenitore in legno al cui interno era posizionata una batteria da auto usata dai cacciatori per alimentare il motore elettrico fuoribordo impiegato per recarsi nei luoghi di caccia nonché le piccole luci di servizio.
Il contenitore, tuttavia, mostrava un’altezza che sembrava essere superiore a quella della batteria contenuta, oltre al fatto che dalla base spuntava un cavetto elettrico.
Una volta tolta la batteria, è stato notato un piccolo meccanismo che, sbloccato, ha consentito scoprire una sorta di doppio fondo al cui interno sono stati ritrovati il richiamo acustico elettromagnetico, due altoparlanti e cavi di collegamento.
Gli agenti hanno segnalato all’autorità giudiziaria i due cacciatori di Comacchio sorpresi a cacciare con un richiamo acustico nelle valli lagunari e precisamente nella zona di pre-Parco.
A entrambi è stato contestato il reato di caccia con l’uso del richiamo acustico, in concorso fra loro, la cui sanzione penale prevede un’ammenda fino a 1.500 euro, cui si aggiungono otto settimane di sospensione dall’esercizio venatorio nell’area del pre-Parco.
I due fucili e il richiamo sono stati sequestrati.

Giacomo Franci protagonista del primo concerto dell’anno di Agenda Ridotto

Da: Comune di Ferrara

Giacomo Franci primo appuntamento 2017 con il pianoforte, sabato 7 gennaio alle 17

Il pianista Giacomo Franci sarà protagonista del primo concerto dell’anno 2017 di Agenda Ridotto. Sabato 7 gennaio alle 17 eseguirà due Sonate di Beethoven: l’Op. 2 n. 1, al primo posto del suo catalogo, scritta nel 1795 in uno stile ancora molto vicino a Haydn, e la Sonata in Do minore ‘Patetica’. Di soli quattro anni successiva, è un pezzo davvero rivoluzionario e di grande impatto d’ascolto per l’intensità drammatica e la concezione dialettica della scrittura. La seconda parte del recital vedrà proposti due brani di estrema difficoltà esecutiva: il “Carnevale di Vienna” di Schumann (1840), fantasmagorica e rutilante suite in cinque movimenti collegati da temi comuni, e i “Tre Movimenti da Petruschka”. Nel 1921 Stravisnky li trascrisse per pianoforte dalle musiche dell’omonimo balletto, a beneficio del grande pianista Arthur Rubinstein.
Giacomo Franci ha studiato con Gaetano Gaeta e Giampiero Semeraro, diplomandosi all’Istituto Musicale Boccherini di Lucca. Vincitore di Borsa di Studio, ha studiato poi pianoforte alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo con Jean Fassinat e Aldo Ciccolini e direzione d’orchestra con Piero Bellugi e Gustav Kuhn al Teatro Comunale di Pisa. Nel 1998 Giacomo Franci ha debuttato alla Carnegie Recital Hall e la rivista ‘Musica’ lo ha addirittura paragonato a Glenn Gould e Arturo Benedetti Michelangeli. E’ nato in Toscana e risiede a New York City dove alterna il concertismo, l’attività di compositore e l’insegnamento al Tribeca Music Studio.
Ingresso libero.

La puzza delle contraddizioni del nostro pianeta

Esiste una logica nelle contraddizioni? Difficile dirlo, ma oramai siamo talmente strutturati in questo sistema che difficilmente potremmo immaginare un mondo diverso per cui: si, il nostro mondo è logico nelle sue contraddizioni, qualsiasi cosa questo significhi!
Ma cosa vedrebbe un extraterrestre, un essere proveniente da altri mondi, necessariamente più evoluto di noi e non impregnato dell’odore di fritto che ci infastidisce quando si entra in una cucina dove si sta preparando il cenone di capodanno? Vedrebbe sicuramente tutte quelle cose che noi non vediamo più, che accettiamo come ineluttabili e alle quali ci conformiamo non vedendo altre scelte possibili.

Il cibo. Frigoriferi stracolmi di generi alimentari, supermercati e negozi stracolmi di offerte per tutti i gusti di cui buona parte e immancabilmente finisce nella spazzatura. Cibo e spreco a tonnellate, con incapacità congenita di operare quanto meno un recupero per offrirlo alle mense dei poveri. Spreco da un parte e poveri dall’altra, appunto. Milioni di persone impossibilitate ad accedere a questo cibo e bambini che muoiono a ondate, ogni giorno, perché non hanno accesso al benessere, condizione normale solo per un parte della popolazione, comunque esseri umani anche se diversamente alimentati.

Il lavoro. Da un parte gente che lavora anche 15 ore al giorno, che è totalmente stressata a causa dei troppi impegni, ma che in fondo non sa più farne a meno. Che si troverebbe perduta se all’improvviso si dovesse trovare a casa prima del tempo, di fronte a moglie/marito e figli. E dall’altra gente in costante ricerca di un impiego che gli possa assicurare uno stipendio e quindi la possibilità di pagare le tasse e di potersi tenere la casa, la macchina e l’accesso a quei negozi pieni di ogni ben di Dio, ma che non regalano nulla, anche se siamo Cristiani, Musulmani, Buddisti e quant’altro. Il fatto di ritenerci ‘umani’, religiosi, cooperativi e collaborativi non ci esime dal pretendere sempre che per potersi sfamare e vivere dignitosamente sia giusto passare attraverso il lavoro, quindi uno stipendio, un guadagno, una spesa.
Il nostro secolo doveva essere, presumibilmente, il secolo della liberazione dalle catene della schiavitù, che sicuramente oggi è rappresentata dal lavoro per chi ce l’ha e per chi ne è alla ricerca. Lavoro che è diventato sempre meno di qualità a favore della quantità. Negli anni del boom del secondo dopoguerra l’idea era che ci si sarebbe piano piano liberati dal bisogno di dover lavorare tante ore al giorno grazie alle invenzioni e alla tecnologia, invece è successo il contrario. Si lavora di più e si lavora in due, almeno, altrimenti non si riesce a vivere.
Questo perché siamo stati invasi, nella mente soprattutto, della necessità di avere sempre di più e sempre più cose inutili che durano sempre di meno. Crescita che nella nostra società modernamente tendente al vecchio e al solito significa aumentare la produzione di beni più che aumentare l’accesso al benessere di parti maggiori di popolazione. La tecnologia che doveva aiutare ci costringe invece a starle dietro, a vivere di obsolescenza programmata.
Siamo sempre più schiavi e determinati a rimanere al lavoro sempre più ore per accedere a cose inutili, mentre contemporaneamente sempre più persone rimangono fuori dal circuito lavorativo e di conseguenza non riescono a vivere. Da una parte chi lavora troppo per permettersi cose inutili e perpetuare all’infinito il sistema malato di crescita di prodotti, distruzione dell’ambiente, e accumulo di inutilità nonché spreco di generi alimentari e dall’altra l’esercito dei diseredati che mangiano e si riscaldano sempre di meno. Questo per il mondo occidentale, in gran parte destinato alla putrefazione, mentre milioni di bambini negli altri mondi semplicemente continuano a morire con poco o con il solito clamore ad intermittenza.

I soldi. Come potrebbe reagire il nostro extraterrestre osservando gli appelli televisivi a contribuire a salvare le piccole vite in pericolo nei continenti meno fortunati. Tra una pubblicità e l’altra ci chiedono dieci euro al mese, o venti o trenta, per aiutare un bambino in Africa. Ci chiedono di contribuire a farlo studiare oppure a nutrirlo o addirittura a fargli arrivare una vaccinazione. Quelli che lavorano e sono schiavi della pubblicità, del consumo sfrenato, devono sentirsi anche in colpa per non aver ancora provveduto ad adottare uno di questi disperati che il mondo dell’ingordigia, delle multinazionali e degli interessi sovranazionali ha provveduto a ridurre in quelle condizioni. Condizioni che ci vengono mostrate nella maniera più cruda possibile tra il te pomeridiano e la cena serale, davanti ai nostri figli che imparano, contemporaneamente, a sentirsi colpevoli e superficiali. In contraddizione perpetua.
Nel mondo c’è un gran bisogno di soldi, ma si cercano i soldi degli altri disperati che navigano a vista in questa accozzaglia di diseredati. Anche qui, da un parte Banche Centrali che stampano soldi a bizzeffe, ma che si fermano ad altre banche, dall’altra campagne televisive che ci chiedono 10 euro al mese oppure di partecipare alle collette alimentari. Multinazionali dei farmaci che detengono brevetti miliardari da un parte mentre dall’altra le vaccinazioni di milioni di bambini e la loro vita dipendono dai nostri dieci euro al mese.

Le religioni. Ed infine il nostro extraterrestre scoprirebbe le religioni e vedrebbe gente che prima prega il suo Dio e poi magari si fa esplodere in una piazza in mezzo a donne incinte e bambini, oppure vedrebbe mafiosi prima uccidere i propri simili e poi andare in chiesa a pregare nelle mani di qualche prete compiacente. Vedrebbe gente pregare da una parte e dall’altra e poi correre a sganciare bombe su città piene di altri esseri umani che a loro volta hanno pregato prima di imbracciare il loro strumento di morte.

Insomma, abbastanza per lasciare la nostra atmosfera e allontanarsi dall’odore di fritto e dal sapore delle contraddizioni in logica evoluzione su questo strano pianeta.

Luca Gorreri: Sassi nello stagno- Il Salso Film & TV Festival

Dal 1977 al 1989, con Direttore Adriano Aprà, il Salso Film & TV Festival ha ospitato cineasti quali Jean-Luc Godard, Roberto Benigni, Jim Jarmush, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Raul Ruiz, Sergio Leone, Pedro Almodovar, Aki Kaurismaki, facendoli dialogare con i giovani autori e il pubblico, in quello che è ricordato come uno dei Festival più interessanti e innovativi della sua epoca.

La locandina del documentario di Luca Gorreri
La locandina del documentario di Luca Gorreri

Il regista Luca Gorreri ha realizzato “Sassi nello stagno”, il film che racconta la storia del Salso Film & TV Festival, intervistando gli organizzatori che lo resero unico: Adriano Aprà, il vicedirettore Patrizia PIstagnesi, il critico Enrico Ghezzi e il Segretario Luciano Recchia. Il documentario contiene reportage, documenti ed estratti dei film degli autori che a Salsomaggiore si fecero conoscere ed apprezzare, tra questi chi vi scrive con il suo “Drink in blue” (1989), Silvio Soldini, Fiorenza Infascelli, Luca Pastore, Bruno Bigoni, Maria Martinelli, Luca Gasparini.

Al Festival di Salsomaggiore il giovane autore, il critico e lo spettatore potevano incontrare cineasti di fama mondiale. È stato questo uno dei segreti del Festival?
Sicuramente. La non trascurabile possibilità di poter parlare con gli autori era uno dei punti di forza del Festival. Poter scambiare opinioni, pareri o semplicemente modi di vedere in maniera diretta era alla base dei cineforum e dei cineclub, luoghi dove la matrice teorica del Festival è nata, dove le persone che l’hanno portata avanti si sono formate nella loro cinefilia. L’opportunità del contatto diretto permetteva di confrontare i pensieri, le idee e quindi di dialogare, con la disponibilità a mettersi in discussione. Per questo io preferisco andare a vedere un film dove vi sia l’incontro con l’autore e soprattutto apprezzo quando questi si trattiene, dopo il dibattito “ufficiale”, per chiacchierare con il pubblico. Il Festival di Salso univa tra di loro registi, pubblico e critici, non li separava.

"Drink in blue" di William Molducci. Nella foto Antonella Bandoli, presente all'edizione del 1989 e in due momenti nel documentario di Gorreri
“Drink in blue” di William Molducci. Nella foto Antonella Bandoli, presente all’edizione del 1989 e in due momenti nel documentario di Gorreri

Il Salso Festival non poneva steccati culturali e ideologici tra cinema, video e tv, una visione che in qualche modo rappresenta gli stili e i linguaggi di oggi…
Il Festival ha dimostrato che il linguaggio del Cinema poteva essere benissimo usato dalla televisione arricchendone i contenuti, ma credo che la TV contemporanea abbia del tutto disatteso questa dimostrazione. Oggi la televisione ha contaminato il cinema e non viceversa. A questo dobbiamo aggiungere l’emergere del “Web” che rappresenta un’ulteriore sviluppo del linguaggio televisivo. Cinema e TV non devono essere antagonisti ma propedeutici l’uno all’altra. All’epoca era in corso un passaggio importante: il mezzo digitale si stava diffondendo sempre di più e consentiva a molte persone di potersi esprimere con maggiore facilità rispetto alla pellicola. Ai giorni nostri il digitale permette l’uso del linguaggio cinematografico e l’utilizzo di nuove forme di visioni, d’approcci linguistici e tematici. Il Festival aveva visto avanti nel futuro, forse troppo per i tempi e ne ha pagato le conseguenze, come tutti i profeti.

Il direttore del Festival Adriano Aprà
Il direttore del Festival Adriano Aprà

Si ha l’impressione che nessun altro Festival ne abbia raccolto l’eredità…
L’eredità del Festival di Salsomaggiore è importante e secondo me è difficile ripetere una simile esperienza, sia per i tempi, sia per i mezzi. Non ho esperienza dei festival come partecipante ma come spettatore e ritengo che ci siano tentativi in alcune direzioni simili ma penso che il modello del Festival di Salso sia irripetibile per il momento culturale, storico ed economico in cui viviamo.

Nel tuo documentario hai intervistato gli organizzatori della migliore stagione del Festival di Salsomaggiore, lo ritengono ancora oggi un’occasione non pienamente compiuta?
La mia impressione, ricevuta dalle interviste, è che siano ancora dispiaciuti per come sono stati trattati o meglio bistrattati e credo che lo siano per il fatto che il Festival, che hanno creato e fatto crescere, sia stato “cambiato” in qualcosa di completamente diverso, quasi all’opposto di quanto si prefiggeva il Salso Film & TV Festival, nel momento della sua massima espansione. I miglioramenti sarebbero continuati se non avessero estromesso Pistagnesi, Recchia e tutti gli altri dopo le dimissioni di Aprà. Se gli Enti promotori avessero avuto una visione più ampia e illuminata, il Festival esisterebbe ancora e, credo, sarebbe uno dei più importanti d’Italia. Ma con i “se” e con i “ma” non si fa nulla.

The girl night
The girl night

Salsomaggiore ha amato di più le innovazioni del Festival di Aprà o la mondanità di quello di Sergio Zavoli, che lo ha sostituito per soli due anni?
I filmati dell’epoca, che ho potuto visionare, possono rispondere a questa domanda. Nel 1991, al galà finale dell’ultima edizione, c’era una platea gremitissima di persone che mai prima si sarebbe sognate di andare a un festival di cinema o a qualcosa di simile. L’attitudine prettamente turistica della cittadina di Salso era (è?) indirizzata a delle tipologie di manifestazioni più glamour, soprattutto di massa e solitamente destinate a un pubblico medio in cerca di svago. Anche se io penso che la cultura sia divertimento. Lentamente la cittadina stava comprendendo qual era la reale portata del Festival, ma purtroppo altre ragioni hanno prevalso e stravolto il tutto a favore dell’immediato, del successo facile che poi non è arrivato.

Come è nata l’esigenza di realizzare il documentario?
Sono venuto a conoscenza del Festival per caso, pur vivendo in quella zona. Le ricerche su internet produssero pochi risultati frammentati, soltanto qualche accenno nelle biografie di chi vi aveva partecipato. Nella biblioteca locale vi è qualche catalogo e una rassegna stampa di un solo anno. Possibile che un Festival che per undici anni consecutivi ha portato persone del calibro di Jean-Luc Godard, Samuel Fuller, Amos Gitai, Robert Kramer, Jim Mac Bride, Otar Ioseliani e tanti altri in una cittadina di provincia, fosse quasi del tutto dimenticato? La dimensione culturale del Festival è stata notevole e mi sembrava un vero peccato non raccoglierne la testimonianza. Ecco perché ho deciso di realizzare il documentario. Inoltre, ho voluto suscitare interesse e curiosità, con l’obiettivo di stimolare una ricerca che vada oltre il filmato, per esplorare un periodo di grande effervescenza culturale. Oltre al film esiste il Sito Web che raccoglie tutto il materiale reperito, purtroppo l’archivio del Festival è andato perduto.

Il regista Samuel Fuller, ospite del Salso Film & TV festival
Il regista Samuel Fuller, ospite del Salso Film & TV festival

“Sassi nello stagno”, un titolo emblematico?
Molto emblematico. Il primo sasso è stato certamente il Festival che ha scosso diverse placide acque: acque culturali, acque cittadine, di quella provincia dove tutto arriva sempre dopo, con calma e sospetto. Il secondo sasso è il documentario, un sassolino rispetto alle dimensioni del Festival che vorrebbe smuovere qualcosa, fare in modo che almeno per un po’ se ne (ri)parli. Il destino dei sassi lanciati nell’acqua è comunque noto.
“La storia è scritta da uomini fuori dell’ordinario, alcuni dei quali diventano re e la maggior parte lascia la stessa traccia di una pietra gettata nel mare”. (Addio al Re – Farewell to the king, 1989)

Come è stata accolta dai protagonisti dell’epoca la tua idea di parlare di quell’esperienza?
Con entusiasmo. In tutti ho trovato una grande disponibilità a parlare di una parte importante della loro vita, quasi dodici anni, un periodo intenso sotto ogni aspetto, sia creativo che umano. Ne hanno parlato tutti con grande affetto e allo stesso tempo con amarezza. È stato difficile scegliere quali parti delle loro interviste inserire nel film, per non oltrepassare i limiti di tempo programmati. Spero di potere recuperare e inserire, nei contenuti speciali del DVD che stiamo preparando, quanto più materiale possibile.

Luca Gorreri
Luca Gorreri

Cosa hai conosciuto dei fermenti culturali di quegli anni grazie al tuo film?
Ho conosciuto un’epoca in cui la cultura era pane quotidiano e nessun terreno era al di fuori dall’esplorazione, dalla ricerca. Era un festival laboratorio, una fucina dove si assemblavano vecchie e nuove esperienze per crearne di ancora più nuove. È stato un Festival propositivo, non solo espositivo, che ha prodotto, come si producono i film, opere di registi emergenti per poter parlare del nuovo cinema. Era un’epoca dove tutto era possibile, anche se si disponeva di mezzi limitati. Ho scoperto una realtà dove le relazioni umane erano molto importanti al pari delle opere proiettate. Un Festival concepito come un film: ideazione, produzione, realizzazione e proiezione.

Dove si potrà vederlo?
La “Prima” del film è prevista a Roma, giovedì 19 gennaio, presso il Cinema Teatro Flavio, inserito nella rassegna “Indipendentementi” organizzata da Federico Mattioni e Franco Venturini. In questi giorni è possibile vederlo in concorso al “Lecce Film Fest”, inoltre, è in preparazione il DVD. “Sassi nello stagno” è in concorso ai David di Donatello 2017, nella sezione documentari.

Guarda il trailer ufficiale di Sassi nello stagno

La famiglia Nuvolotti

di Maurizio Olivari

Come ogni mattina, al levarsi del sole nel cielo, papà Nuvolotto, andava a svegliare la famiglia: mamma Nuvola e i figli Nuvoletti.
Iniziavano la loro giornata in giro, nel cielo, spinti dall’amico Venticello che anche allora li accolse con un buon giorno e la solita richiesta: “Oggi dove andiamo?”
Il papà propose la montagna, la mamma preferiva la campagna e i Nuvoletti gridarono di voler andare al mare.
Venticello decise che avrebbero fatto un bellissimo giro: dalle montagne, passando per le pianure, fino a mare, accontentando così tutte le richieste.
”Forza, sistematevi in formazione di volo”, ordinò Venticello, “Papà e mamma davanti, e voi discoletti prendetevi per mano… si parte!”
Cominciò a soffiare con forza per alzarli nel cielo, tanto che i piccoletti si lamentavano un po’ perchè finivano spesso per urtarsi fra loro o finire contro mamma e papà.
Giunti sulle montagne, guardarono le persone che stavano camminando nei sentieri e che, visto il gruppo di nuvole, si affrettavano a indossare impermeabili e berretti.
“Cosa facciamo Venticello, sganciamo un po’ d’acqua?”, chiese Nuvolotto.
“No, no”, rispose Venticello, “Non vedi quanti bambini ci sono? Lasciamoli passeggiare e divertirsi… sganceremo più avanti!”
Ripresero il loro viaggio incontrando una formazione di nuvole straniere che provenivano da sud. Erano grosse e nere da far paura. Così la famigliola deviò il tragitto per evitare lo scontro, poi proseguì cercando di ignorarle, i Nuvoletti però si girarono sbeffeggiandole per il loro colore, ricevendo, per tutta risposta, due bei lampi che fecero correre i Nuvoletti tra le braccia di mamma e papà. La famiglia, così formata, divenne un’unica, grande nuvola bianca, che Venticello spinse verso la pianura.
Incontrarono immense distese di campi, alcuni incolti, altri con piante d’ogni genere, e mamma Nuvola era felice di vedere la terra con tanti quadrati, di diversi colori, tanto da sembrare uno splendido dipinto. Guardando meglio, vide un fazzoletto di terra scura, molto arida, che sembrava come abbandonata.
Allora si fermò, e con lei tutta la famiglia, chiese a Venticello di riposarsi per riprender fiato, poi andò a sistemarsi col resto del gruppo proprio sopra il campo secco e incolto.
“Pronti bambini ? Uno, due, tre… sganciare!” ordinò la mamma. A quel comando tutti i Nuvoletti si liberarono di una parte dell’acqua che avevano con sé, tutti centrarono il bersaglio tranne Nuvoletto Tre, che era rimasto un po’ fuori dal gruppo e finì per innaffiare il campo appresso, coltivato a broccoletti e cicoria.
A lancio avvenuto, tutti soddisfatti, i Nuvoletti gridarono a gran voce di voler andare al mare.
Venticello, riposato e di nuovo operativo, riprese a soffiare e tutti insieme si rimisero in viaggio verso il litorale!
Era proprio una splendida giornata d’estate, con un cielo così azzurro e limpido che si era visto poche volte, e un sole tondo e caldo che risplendeva in alto nel firmamento.
Tanto che i Nuvoletti erano la sola famiglia di nuvole che appariva alle centinaia di bagnanti sulle spiagge, come un grande batuffolo di cotone candido che viaggiava alto nell’azzurro intenso del cielo.
“Papà, sganciamo qui?“ chiesero i Nuvoletti, Nuvoletto Due era il più insistente: “Dai, dai… così scappano tutti!”
“Nemmeno per sogno, biricchini che non siete altro! Questi dispetti non si fanno!” sgridò mamma Nuvola.
“Solo un pochino.” provò a insistere Nuvoletto Tre.
“Avanti tutti insieme!” gridò allora papà Nuvolotto, “Forza Venticello soffia!”
Perciò il gruppo ripartì veloce, senza accorgersi che Nuvoletto Tre era rimasto indietro, fermo sopra la spiaggia affollata.
Nuvoletto Tre osservava con interesse i bambini sulla spiaggia: alcuni giocavano con la palla, altri saltavano in acqua e altri ancora costruivano castelli di sabbia. Ma quando si rese conto d’esser rimasto solo, cominciò a preoccuparsi. Si guardò intorno e s’accorse che la famiglia era ormai lontana verso l’orizzonte.
Era la prima volta che si trovava da solo, così, dal dispiacere, cominciò a piangere forte forte, bagnando tutte le persone che erano sulla spiaggia sotto di lui.
E mentre tutti quanti correvano a cercar riparo, i bambini nella spiaggia intuirono la situazione e decisero di aiutare la nuvoletta piangente. Così, riunitisi tutti quanti in gruppo, cominciarono a soffiare con tutta la forza che avevano in corpo verso l’alto, per permettere alla nuvoletta di spostarsi e raggiungere il resto della famiglia. Molti adulti si unirono ai bambini soffiando insieme a loro. In questo modo la nuvoletta iniziò a muoversi, avvicinandosi sempre più alla propria famiglia; di nuovo al sicuro, smise di piangere e di bagnare i suoi salvatori.
Intanto la famiglia Nuvolotti, si era fermata per aspettare il figlio che, sospinto dal soffio di centinaia di bambini, riuscì finalmente a raggiungerla.
Proprio in quel momento, partì dalla spiaggia un fragoroso applauso che si udì per tutto il litorale, mentre Nuvoletto Tre, aiutato da Venticello, fece una piroetta a voler sembrare un inchino di ringraziamento.
Di nuovo unita, la famiglia Nuvolotti proseguì il proprio viaggio verso l’orizzonte. E nessuno, almeno finora, la vide più.

Torna in Piazza il Brule degli Alpini

Da: Organizzatori

Visto il successo riscontrato l’anno scorso il Gruppo Alpini Ferrara torna in Piazza Trento Trieste a Ferrara il 6 e 7 Gennaio, proponendo ai passanti il loro Vin Brule.

Le offerte che verranno fatte serviranno per l’acquisto di materiale per l’Unità di Protezione Civile che il Gruppo Alpini Ferrara vede al suo interno già attiva nel sisma del 2012 e che ha appena terminato l’intervento sui paesi colpiti del Centro-Italia.
La loro presenza silenziosa e quasi invisibile continua sul nostro territorio costante efficiente e preparata.
Cosa dire, ci rimane solo di andarli a trovare alla casetta n°4 in Piazza a Ferrara il 6 e il 7 Gennaio e……VIVA GLI ALPINI….

Copparo: Donazione organi, un 2016 con molte adesioni al protocollo

Da: Comune di Copparo

Da Giugno 2016 è stato avviato dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Copparo il protocollo che permette al momento del rinnovo della carta d’identità di richiedere la modulistica necessaria per rilasciare la propria volontà alla donazione di organi.
Grazie a questa nuova procedura sono state raccolte ben 402 adesioni nei 6 mesi di attività della procedura del 2016.

In occasione del rinnovo o ritiro della carta d’identità ogni cittadino maggiorenne può richiedere all’Ufficio Anagrafe la modulistica per la donazione, compilarla indicando le proprie volontà, firmarla e riconsegnarla all’operatore. Si ricorda che la procedura è completamente facoltativa e libera, così come deve essere qualsiasi donazione, in quanto animata esclusivamente da uno spirito di generosità.
La decisione, una volta consegnata all’operatore del Comune, viene trasmessa alla banca dati del Ministero della Salute e al Sistema Informativo Trapianti, che in tempo reale raccolgono le adesioni rilasciate dai cittadini.
Si ricorda che esistono diverse possibilità al fine di dichiarare la propria volontà alla donazione: oltre al modulo compilabile all’Ufficio Anagrafe del Comune di Copparo è possibile richiedere il modulo anche all’ASL di appartenenza, firmare l’atto olografo dell’AIDO oppure scrivere un foglio da custodire tra i propri documenti personali con la propria volontà inserendo dati anagrafici, data e firma.
È sempre possibile cambiare idea sulla donazione perché fa fede l’ultima dichiarazione rilasciata in ordine di tempo all’URP dell’azienda sanitaria locale.
«Si tratta di un protocollo importante avviato dal Comune di Copparo al quale teniamo particolarmente poiché agevola l’espressione di una volontà che ha una funzione sociale di particolare importanza» – affermano gli assessori Bassi e Miola – «Questo è stato il primo anno di avvio e le procedure attivate dal comune di Copparo (su impulso di un odg del consiglio comunale) sono state gestite in collaborazione anche con la Casa della Salute Terra e Fiumi e con l’URP dell’ASL di Ferrara. I Comuni, a nostro avviso, rivestono una funzione strategica per agevolare le adesioni, poiché sono un punto d’incontro con i cittadini e possono mettere in campo, grazie alla formazione dei propri operatori una procedura neutra e completamente libera. In questo senso l’alto numero di adesioni conferma una sensibilità crescente sul tema e auspichiamo che anche per il 2017 si registri lo stesso spirito di generosità».

Play Mr D’Adamo 2017 (dodicesima edizione)

Da: Associazione Musicisti di Ferrara

5 Gennaio 2017 Sala Estense ore 21,00

Il 5 gennaio 2017 alla Sala Estense di Ferrara ( Piazza Municipale ) alle ore 21,00 si terrà la dodicesima edizione di Play Mr D’Adamo, concerto di beneficenza in memoria di Antonio D’Adamo armonicista blues (6-1- 1960 30-1- 2005); l’ingresso costerà 10,00 euro e l’intero ricavato della serata sarà devoluto all’ADO (assistenza domiciliare oncologica).

In questi anni la manifestazione ha sempre visto una grande risposta di pubblico, diventando di fatto uno dei pochissimi eventi a livello nazionale che porta l'armonica diatonica in primo piano.
Ogni anno l’organizzazione propone situazioni diverse, dal repertorio acustico a quello dei classici blues Chicago style con seazione fiati, fino al repertorio originale della band The Bluesmen della quale D’Adamo faceva parte e che vede quindi cimentarsi i vari armonicisti con brani inediti come nel caso di questa edizione; sarà anche l’occasione per ricordare anche un altro grande musicista e amico che ha fatto parte della band The Bluesmen dalla nascita fino al 2008: Bruno Corticelli bassista storico scomparso nel 2013 e che ha partecipato alle edizioni di Play Mr D’Adamo dal 2006, cioè dalla prima edizione.

Sul palco il quartetto ‘The Bluesmen’ accompagnerà 15 armonicisti amici di Antonio D’Adamo che provengono da varie parti della regione.

The Harmonica Players:
Federico Pellegrini, Fabrizio Seva, Gianandrea Pasquinelli, Ermanno Costa, Paolo Giacomini, Vincenzo Cattani, Marco Balboni, Giorgio Pinna, Max De Rosa, Angelo Adamo, Guido Poppi, Andreino Cocco, Paolo Santini, Gianluca Caselli, Paolo Bertelli.

The Bluesmen:
Roberto Formignani chitarra e voce, Massimo Mantovani tastiere, Roberto Poltronieri basso, Roberto Blanzieri batteria

Il concerto è organizzato da: Associazione Musicisti di Ferrara
Ado Assistenza Domiciliare Oncologica
Con il patrocinio del Comune di Ferrara

ANTONIO D’ADAMO 6-1- 1960 30-1- 2005 (Musicista – Armonicista)
Musicista autodidatta, si è dedicato per 25 anni allo studio approfondito dell’armonica a bocca diatonica nella musica blues, rock,country,bluegrass. Ha fatto parte della ‘Mannish Blues Band’ fondata insieme all’amico Roberto Formignani, con la quale ha partecipato, negli anni 80 ad importanti trasmissioni radiofoniche e televisive ( RAI 2 via Asiago Tenda e con Renzo Arbore a Quelli della Notte) e festival blues (Pistoia Blues , Milano Blues Festival, Aventino Blues ecc.. )
Si è esibito in concerto ed in jam session con diversi artisti di fama internazionale fra i quali Carey Bell, Hiram Bullock, Willy Murphy, Alan King, Andy j. Forest.
Nel 1992 contribuisce alla formazione di The Bluesmen, con i quali si esibisce in diversi festival blues (Castel San Pietro Terme In Blues, Imola Blues, Ravenna Blues, Aspro Blues, Delta Blues, Liri Blues Winter 2004, Lerici Blues Joint 2004 ecc.. )
Con questa formazione ha l’onore di aprire I concerti di artisti come: Nine Below Zero, Scott Henderson, Dave Alvin, Jorma Kaukonen, ,Paul Geremia, Billy Boy Arnold, Kelly Joe Phelps, Robben Ford.

Discografia :
-The Mannish Blues Band Demo 1 (1983)
musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara con la quale la band riesce ad entusiasmare Renzo Arbore e a farsi programmare nella trasmissione “Quelli della Notte “
-The Mannish Blues Band Demo 2 (1986)
musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara che contiene diversi brani originali
-The Mannish Blues Band – ’87-90 (1990) musicassetta prodotta da Musicando
-The Bluesmen – Intrepido Blues (1996) CD prodotto da Musicando registrato al B & B di Vigarano Mainarda (FE )
-The Bluesmen – The Bluesmen (2002) CD prodotto dal Comune di Ferrara- Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali e registrato alla N H Q di Ferara

La Befana in piazza

Da: Contrada Rione San Paolo

Venerdì 6 gennaio 2017 a Ferrara in Piazza Municipale si terrà l’evento: La Befana in piazza.

La tradizionale iniziativa natalizia, promossa dal Rione San Paolo con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Ferrara, è arrivata ormai alla sua diciassettesima edizione, e riempirà la piazza con divertenti iniziative per bambini e adulti.
Come da consuetudine, alle ore 16:00, in Piazza Municipale aspetteremo tutti insieme l’arrivo della Befana che giungerà, come tradizione vuole, a cavallo della sua mitica scopa. In attesa del suo arrivo, i bambini saranno intrattenuti da un gruppo di animatori che organizzeranno balli e giochi di gruppo, poi a seguire un momento di magia e divertimento a cura dei “Pagliacci del Cuore”, associazione di volontariato che si occupa di clownterapia. Alle ore 17:30 la Befana arriverà in piazza e verrà distribuita gratuitamente una calza a tutti i bambini intervenuti. L’appuntamento si concluderà alle ore 18:30 circa con il tradizionale “rogo della vecchia” in Corso Porta Reno (sul retro della “Torre dell’Orologio”).
L’evento è organizzato in collaborazione con AVIS Provinciale di Ferrara e Assicurazioni GENERALI Ferrara – Via Baluardi.

Il programma della manifestazione vedrà, tra le altre cose, Domenica 8 Gennaio alle ore 16:30 la partecipazione delle due legioni di Star Wars ufficiali (riconosciute da Lucasfilm e Disney) Rebel Legion Italian Base e 501st. Italica Garrison che sfileranno per le vie del centro storico e si esibiranno al Villaggio della Befana in Piazza Municipale.

Orlando Furioso, Cicloaperitivo

Da: Fiab Ferrara

Ferrara e l’Orlando furioso
Venerdì 6 gennaio ore 9.00
Piazza Cattedrale

Brani dell’Orlando Furioso scelti per la lettura sui luoghi dell’Ariosto.

Prima tappa
Castello Estense: Incipit Canto 1 ottave da 1 a 8
e Finale Canto 46 (ultimo) ottave da 135 a 140

Seconda tappa
Piazza Ariostea: Primo duello tra Sacripante e Rinaldo
Canto 1 ottave da 76 a 81; Canto 2 ottave da 3 a 12
e Bradamante e l’Ippogrifo Canto 4 ottave da 16 a 27

Terza tappa
Palazzo Schifanoia: La storia lasciva dell’oste Canto 28
Ottave da 18 a 24; da 49 a 54; da 56 a 67

Quarta tappa
Palazzo Paradiso: Astolfo sulla luna Canto 34 ottave da 82 a 90

Quinta tappa
Casa dell’Ariosto: Cloridano e Medoro Canto 18 ottave da 182 a 192

Lettori
Alessandro Tagliati, Rossana Zirini, Massimo Migliori.

Ritrovo
davanti alla Cattedrale alle ore 9.00

Partenza
ore 9.30
L’escursione terminerà entro le ore 12.30

In questa occasione sarà possibile fare/rinnovare l’iscrizione alla FIAB per il 2017.

Cioccolata calda gratis per tutti e musica

Da: Organizzatori

Al Decathlon Ice Park nuove iniziative per il week end dell’Epifania

Continuano le iniziative al Decathlon Ice Park in Piazza XXIV maggio. Il 5 gennaio, dalle 15 alle 19, per la gioia dei golosi, cioccolata calda gratis per tutti i bambini fino a 14 anni presso il Punto Ristoro “Nonno Umberto”.

L’8 gennaio dalle 15.30 invece tanta musica e divertimento con le Dogato Sisters and friends. Si tratta di un gruppo musicale, tutto al femminile, composto da nove donne unite da un unico grande intento: la passione per la musica che diventa solidarietà, visto che tutti gli incassi dei loro spettacoli vengono devoluti in beneficenza. Il gruppo è coordinato e diretto da Rossano Scanavini, e si avvale della presenza di alcuni friends, voci amiche che si uniscono al coro come quella di Andrea Molinari in arte Moli, Roberto Rimondi e Chiara Sandrini, giovane rivelazione del Sanremo Music Award. Il gruppo propone brani notissimi della musica italiana ed internazionale che certamente faranno cantare e ballare tutto il pubblico.

Il Decathlon Ice Park con la sua pista da sci e le discese in snow tubing, rimarrà aperto fino al 15 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 20 fino all’8 gennaio, mentre fino al 15 gennaio seguirà i seguenti orari: il 13 gennaio dalle 14.00 alle 20.00, il 14 gennaio dalle 10.00 alle 20.00 e il 15 gennaio dalle 9.00 alle 17.00.

Hera: dal 2017 utilizza solo energia rinnovabile

Da: Hera

La multiutility si allinea alle best practice di importanti gruppi internazionali e, come da obiettivi UE e agenda Onu, garantisce che da quest’anno tutte le attività gestite in Emilia Romagna saranno alimentate al 100% da energia elettrica ‘pulita’.

Anche il Gruppo Hera punta tutto sull’energia elettrica pulita e assicura, prima multiutility in Italia, che da quest’anno per tutte le attività sul territorio emiliano-romagnolo impiegherà soltanto energia proveniente da fonti rinnovabili.

Un passo fondamentale verso il ‘carbon footprint zero’, frutto di un impegno che parte da lontano e che colloca il Gruppo Hera fra le migliori esperienze nazionali in fatto di risparmio delle risorse energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, in grado di anticipare e superare gli indirizzi fissati dalla Strategia Energetica Nazionale, da Bruxelles con il ‘Pacchetto Clima-Energia’ e dall’Onu con l’Agenda al 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Impianti, mezzi, tecnologie, processi: l’insieme delle attività gestite da Hera in Emilia Romagna nelle attività di gestione dei servizi ambientali, energia e idrico, determina complessivamente un consumo annuo di energia pari a 325 GWh. Grazie all’utilizzo di sola energia ‘pulita’ sarà possibile evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di 144 mila tonnellate di CO2, che sarebbero invece prodotte a partire da combustibili fossili: un risultato fondamentale a tutela del clima e della qualità dell’aria, che acquista ancora più valore in considerazione dei continui sforamenti dei limiti di PM10 che si registrano nella pianura padana.

Alcune equivalenze, del resto, possono aiutare a dare un’idea più intuitiva dei benefici ambientali derivanti dal conseguimento di questo risultato. Per assorbire 144 mila tonnellate di CO2, ad esempio, una foresta di 240 chilometri quadrati impiegherebbe circa un anno. 325 GWh, inoltre, corrispondono ai consumi annui di oltre 120.000 famiglie e all’energia necessaria per compiere 1.174 volte la tratta aerea fra Milano e New York oppure per alimentare gli spostamenti annui – calcolati mediamente in 21 mila km – di oltre 60 mila automobili a gasolio.

Nell’ambito dei servizi erogati dal Gruppo, il settore più interessato dal raggiungimento di questo ambizioso obiettivo è quello del ciclo idrico, a cui è imputabile il 90% dei consumi, e del quale in questo modo viene garantita la massima sostenibilità.
Si corona così un percorso virtuoso che, grazie a investimenti superiori del 50% alla media italiana (127,2 milioni di euro nel solo 2015), ha già raggiunto ottimi livelli di servizio, dalla qualità dell’acqua del rubinetto ai 245 milioni di bottiglie di plastica di cui, grazie anche alle buone pratiche dei cittadini, sono stati evitati produzione e smaltimento.

Rinunciando in toto ai combustibili fossili per servire le proprie attività operative, Hera aggiunge così un ulteriore tassello al puzzle delle tante iniziative poste in essere sul fronte dell’efficienza energetica. Nel corso di quest’anno, ad esempio, è previsto il raggiungimento del risultato di riduzione del 3% dei consumi annui rispetto a quelli registrati nel 2013, con l’obiettivo di ridurli del 5% nel 2020. Un’azione capillare e costante che, intervenendo ad ampio raggio su impianti e processi, ha già consentito a sei società del Gruppo di ottenere la certificazione ISO 50001 per la gestione efficiente dell’energia.
Al primo posto tra le utility italiane per numero di progetti di risparmio energetico (278 dal 2007), Hera ne rende conto ogni anno pubblicando il report ‘Valore all’energia’, sul quale compaiono anche altri importanti indicatori: dalle oltre 676 mila tonnellate di petrolio equivalente risparmiate (pari ai consumi di 475 mila famiglie) alle 1,3 milioni di tonnellate di CO2 evitate, passando per i tanti Comuni di cui Hera gestisce con efficienza l’illuminazione pubblica e le tante aziende terze che in partnership con la multiutilty hanno potuto conseguire i certificati bianchi.

Tante, del resto, le aziende che nel mondo hanno sposato la causa delle rinnovabili: Apple, Coca-Cola, Facebook, Google, Ikea, Microsoft, Nestlé e Nike sono solo alcune delle realtà di livello internazionale che partecipano alla campagna RE100, che ha lo scopo di promuovere iniziative volte a riferire la totalità dei consumi energetici a fonti rinnovabili.

“Ci lavoravamo da tempo e il raggiungimento di questo obiettivo nel 2017 rappresenta per noi un traguardo molto importante – afferma Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.
Contiamo quanto prima di estendere questo standard a tutto il perimetro del nostro Gruppo. Proprio perché la lotta al cambiamento climatico è una priorità globale sempre più urgente – prosegue Venier – come azienda responsabile faremo la nostra parte con l’obiettivo, da un lato, di ridurre ulteriormente i nostri consumi interni e, dall’altro, di proseguire nel costante contributo agli obiettivi di sostenibilità fissati dall’agenda ONU.”

Più flessibilità sulla ZTL

Da: Ascom Ferrara

Il messaggio che esce dal partecipato incontro – promosso da Ascom ieri sera (3 gennaio al Teatrino dell’Asilo del Duomo) sul controverso tema della ZTL a Comacchio – è chiaro: “Chiederemo all’Amministrazione comunale di rivedere quanto prima e rendere più flessibile la ZTL in centro storico – annuncia il presidente Ascom Comacchio, Gianfranco Vitali affiancato dal consigliere della stessa associazione Massimo Cestari – le problematiche e le difficoltà espresse dagli operatori del commercio e della ristorazione sono evidenti ed necessitano di risposte concrete ed immediate che ridiano respiro al tessuto commerciale della nostra città per dare maggiore elasticità alla ZTL che per chiarezza non deve scomparire ma deve essere solo resa più funzionale”. conclude Vitali.
Diverse le proposte scaturite dalla base associativa e che Ascom girerà all’Amministrazione Comunale nei prossimi giorni e che si possono sintetizzare sotto due aspetti: per gli acquirenti due fasce (dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 dal lunedì al sabato con possibilità di breve sosta con disco orario, in particolare da effettuarsi nel periodo invernale); per gli operatori con fasce di flessibilità (dalle ore 8 alle 12 e nel pomeriggio dalle 17 alle 19 implementabili per specifiche esigenze serali) ovviamente legate al carico e scarico delle merci.
Un’esigenza dunque di flessibilità per rendere il centro più accessibile coordinandolo ad un’attività di controllo sulla corretta rotazione nei parcheggi limitrofi alla stessa ZTL. E su questa ultima si chiede peraltro l’installazione di specifici timer e di telecamere anche in uscita per un puntuale controllo dei reali tempi di permanenza.
L’occasione è stata doppiamente importante perché è servita ad introdurre alla platea la necessità condivisa dallo stesso Comune di realizzare ad una più globale riqualificazione del centro storico della città del Trepponti con un’offerta commerciale sempre più qualificata e diversificata che possa integrare in chiave turistica entroterra e costa. Tra i punti in valutazione anche la possibile alleanza tra Comacchio ed i Lidi Nord per gestire in modo unitario gli eventi e gli intrattenimenti, durante tutto l’anno, e prevedendo così una sinergia a largo raggio tra più soggetti.

Consumi: dal 1° gennaio vongole più piccole nel piatto

Da: Coldiretti

In Emilia-Romagna salve 2.700 tonnellate di ‘poveracce’ e 150 lavoratori

Con l’inizio del 2017 si sono rimpicciolite le vongole nei piatti degli italiani per effetto del via libera alla deroga comunitaria che abbassa per l’Italia da 25 millimetri fino a 22 millimetri la taglia minima nella raccolta del mollusco-bivalve, conosciuto in Emilia Romagna come poveracce o pavarazze. Lo rende noto Coldiretti Impresa Pesca Emilia Romagna, sulla base della pubblicazione del regolamento comunitario avvenuta il 23 dicembre e del decreto applicativo del Ministero delle Politiche agricole appena emanato recante l’adozione del Piano nazionale Rigetti della risorsa vongola (chamela gallina). La riduzione delle dimensioni – sottolinea la Coldiretti Impresa Pesca Emilia Romagna – non cambierà certo il sapore dei tanti piatti che secondo la tradizione regionale e italiana valorizzano il pregiato mollusco di mare. Al contrario la riduzione della taglia minima delle vongole pescabili in Italia rappresenta una misura attesa da anni anche per salvare questi gustosi menu poiché – spiega Coldiretti Impresa Pesca – i mutamenti dei fondali ed i cambiamenti climatici hanno frenato la crescita di questo pregiato mollusco, i lunghi tempi di accrescimento, e la frequente presenze di vongole sotto i 25 mm., vecchio limite minimo, nelle confezioni, hanno costretto biologici ed amministratori a procedere ad una deroga della normativa e nel contempo ad attivare uno speciale piano di gestione che sottopone gli operatori delle pesca ad una serie di controlli mai attuati fino ad oggi per gli altri comparti dell’ittico.

E’ stata finalmente accolta – sostiene Coldiretti Impresa Pesca regionale – la richiesta di riduzione della taglia minima delle vongole pescabili in Italia che rischiava di affondare una parte importante della marineria con multe e sequestri ma anche per il taglio delle esportazioni, che rappresentano quasi la metà della produzione nazionale con un impatto devastante sul settore. Nei 120 chilometri di costa dell’Emilia Romagna – ricorda Coldiretti Impresa Pesca regionale – il settore interessa 54 draghe (18 nel compartimento di Ravenna e 36 in quello di Rimini) che pescano mediamente 2.700 tonnellate di vongole l’anno (1.316 a Ravenna, 1.445 a Rimini) e danno lavoro 150 marinai, ed ad altrettante persone occupate nell’indotto. In Italia, la flotta è composta di circa 710 imprese e oltre 1600 addetti ed ha un indotto di altre 300 imprese di commercializzazione all’ingrosso ed un altro migliaio di addetti.

La durata del provvedimento che ha ottenuto luce verde dai rappresentanti dei Governi Ue è fissata – informa Coldiretti impresa pesca – fino al 31 dicembre 2019. Il via libera comunitario, valido quindi per i prossimi tre anni di sperimentazione, non riguarda tutte le vongole, la cui produzione è di circa 60 mila tonnellate, ma solamente le nostrane presenti in mare aperto, sono escluse quelle di allevamento (tapes philiphinarum); si tratta dei lupini prodotti in 20 mila tonnellate circa, che crescono meno velocemente della vongola di allevamento (verace o filippina). I vincoli posti alle dimensioni della vongola nostrana – conclude Coldiretti Impresa Pesca – hanno anche favorito la diffusione tra i banchi del pesce ma anche ristorante di altre tipologie di vongole, proveniente da altri continenti, in particolare lavorate e congelate, spesso spacciate per specie autoctone.

La Camera di Commercio sbarca su Twitter

Da: Camera di Commercio

Da oggi l’informazione economica e statistica della Provincia di Ferrara viaggia in pochi caratteri

Govoni: “Un modo in più per interagire in maniera quotidiana con operatori e imprese, che spesso prima di investire si trovano a dover valutare elementi tra loro anche molto eterogenei”

Dalla demografia delle imprese agli aspetti più specifici legati all’imprenditoria straniera, dai dati sull’interscambio commerciale con l’estero a quelli sulla struttura commerciale e distributiva, dalla movimentazione e struttura della popolazione all’andamento del mercato del lavoro, fino alla puntuale panoramica sui singoli settori di attività economica

Da oggi c’è un modo in più per essere informati sull’informazione economica e statistica della provincia di Ferrara: seguire l’account ufficiale della Camera di commercio su Twitter @cciaa_ferrara. Già presente sul web con il consultatissimo sito www.fe.camcom.it (oltre 400.000 visitatori diversi nel 2016, più 3,6% rispetto al 2015),

l’Ente di Largo Castello approda, dunque, anche sul social media Twitter, consentendo a tutti i cittadini ed alle imprese interessate di seguire in tempo reale, dal proprio smartphone o computer, aggiornamenti e approfondimenti sui dati socio-economici del nostro territorio attraverso infogrammi dinamici, immagini, testi e grafici in schermate che contengono informazioni immediatamente disponibili e facili da leggere.

“L’account della Camera di commercio – ha spiegato il suo presidente, Paolo Govoni – è uno strumento ulteriore per interagire in maniera quotidiana con operatori e imprese, che spesso, prima di investire, si trovano a dover valutare elementi tra loro anche molto eterogenei. Nella società contemporanea – ha proseguito Govoni – l’informazione statistica ha assunto un ruolo centrale: è però necessario che essa risponda a precisi requisiti di qualità, tempestività, correttezza, confrontabilità e che, soprattutto, sia riferibile ed utilizzabile ai vari livelli di disaggregazione territoriale locale”.

Frutto di una intensa attività di ricerca svolta dal Centro Studi della Camera di commercio, che estrapola una ingente mole di dati inerenti caratteristiche e performance delle imprese locali, Twitter diviene, dunque, strumento determinante per rendere conoscibili le dinamiche e le modificazioni strutturali in atto nel sistema imprenditoriale provinciale, fungendo da utile riferimento per eventuali politiche di intervento. Una preziosa ‘miniera’ informativa (con un dettaglio che, per gran parte dei dati, è esteso anche al livello comunale), alla quale attingere per conoscere ed aggiornare una serie di fenomeni estremamente ampi e diversificati, spesso ricchi di curiosità: dalla demografia delle imprese agli aspetti più specifici legati all’imprenditoria straniera; dai dati sull’interscambio commerciale con l’estero delle nostre imprese (import-export) a quelli sulla struttura commerciale-distributiva per le varie tipologie di esercizi; dalla movimentazione e struttura della popolazione all’andamento del mercato del lavoro, fino alla panoramica sui singoli settori di attività economica (agricoltura e pesca, turismo, credito, edilizia, ecc.).

Confagricoltura Ferrara: ripartono i lunedì dell’agricoltura

Da: Confagricoltura

Per il terzo anno consecutivo tornano i ‘Lunedì dell’Agricoltura’, gli incontri organizzati da Confagricoltura Ferrara e dedicati all’aggiornamento, innovazione e sperimentazione in agricoltura.
Rivolti agli addetti del settore, l’obiettivo di questi appuntamenti – precisa Pier Carlo Scaramagli, Presidente di Confagricoltura Ferrara – è quello di fornire strumenti e conoscenze tecniche ed operative attraverso l’intervento di importanti professionisti e la testimonianza di agricoltori che hanno sperimentato in campo le nuove tecniche. Lunedì 9 gennaio alle ore 10.00, presso il ‘Ridotto’ del Teatro Concordia di Portomaggiore si terrà il primo dei tre appuntamenti. Dal titolo ‘Il Bambù Gigante, un Eco-Investimento’, il seminario sarà dedicato a questa coltura dalle molteplici applicazioni e caratterizzata da buona redditività oltre che da interessanti qualità ecologiche. Giovanni Bezze del Consorzio Bambù Italia ne traccerà le potenzialità alternative alle coltivazioni tradizionali, mentre Marco Mercatelli, imprenditore associato a Confagricoltura Ferrara, porterà la sua testimonianza di produzione. L’apertura dei lavori sarà affidata a Pier Carlo Scaramagli, Presidente di Confagricoltura Ferrara.

Evento con Ambrogio Sparagna a chiusura delle Feste

Da: Comune di Comacchio

Il gran finale delle festività natalizie a Comacchio sarà affidato al grande musicista ed etnomusicologo, Ambrogio Sparagna, che in occasione della seconda edizione della rassegna curata da Ravenna Festival, nel giugno scorso ha fatto riscoprire ad un pubblico numerosissimo la tradizione dei canti e dei racconti popolari. Sabato 7 gennaio, alle ore 21, nella sala polivalente “San Pietro” a Palazzo Bellini si terrà un concerto con i canti della tradizione natalizia, denominato “Dicendo vola vola”. Prenderanno parte al concerto i solisti dell’Orchestra Popolare Italiana ed i solisti che durante l’autunno hanno frequentato il laboratorio di canto e danza. Saranno intonate le novene del Natale, senza trascurare racconti, poesie e canti della tradizione comacchiese. L’ingresso è gratuito. Il percorso avviato proficuamente da Sparagna, teso al recupero delle tradizioni culturali locali, culminerà in primavera in un grande evento, che si svolgerà all’Auditorium “Parco della Musica” di Roma, al quale parteciperanno anche i solisti del laboratorio teatrale locale.

Psicologia e scuola: si torna dalle vacanze, evitiamo il ritorno dello stress.

Da: Rizoma

L’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna sulla sindrome da burn-out degli insegnanti

Dopo una vacanza abbastanza lunga, come quella del periodo natalizio, è piuttosto normale avere una certa resistenza a tornare a lavorare e una difficoltà a recuperare la routine lavorativa. Possiamo però pensare che gli insegnanti potrebbero incorrere in problematiche più serie, trattandosi di una categoria molto esposta al rischio di burn-out, una grave forma di stress lavoro-correlato.

Il burn-out (letteralmente in inglese ‘bruciarsi’) è una sindrome tipica delle ‘professioni di aiuto’ – come è quella dell’insegnante – in cui c’è un costante contatto con gli altri, o che sono comunque contraddistinte da relazioni professionali che presuppongono un forte coinvolgimento personale; un coinvolgimento tale che le qualità individuali diventano centrali rispetto alle conoscenze tecniche. Nel rapporto educativo docente- allievo risulta di fondamentale importanza la componente affettiva e la dimensione emotiva di coinvolgimento e di presa in carico dell’alunno.
La sindrome del burn-out dipende da una serie di fattori, più che da un’unica causa. È il risultato di un insieme di vicende lavorative e anche personali. Può emergere dalle difficoltà quotidiane, a volte amplificate dal precariato che spesso caratterizza la professione, dalla sensazione che il proprio lavoro e tutti gli sforzi profusi abbiano scarsa efficacia, dal complicato rapporto con i genitori degli alunni e con gli alunni stessi, dall’aumento del numero di studenti extracomunitari e dall’inserimento di alunni disabili non sempre supportato dall’Istituzione. Nonostante il forte impegno psicologico richiesto agli insegnati, tuttavia, spesso non viene riconosciuta dalle famiglie e dalla società stessa l’importanza del loro ruolo per la crescita dei ragazzi. Tutte le responsabilità di cui sono investiti, combinate con una considerazione sociale non sempre adeguata, possono portare a una condizione di fragilità e disagio psichico. La sensazione di non poter controllare e gestire queste varie situazioni, la sensazione che la complessità della realtà possa sfuggire di mano può minare la stabilità personale e far precipitare l’insegnante in una situazione di allarme e di ansia che non gli consente di rispondere in modo adattivo e positivo ai problemi. Il profondo malessere si può manifestare anche con grave stanchezza fisica e logoramento emotivo, demotivazione, insonnia, irritabilità e sentimenti di frustrazione.

Come affrontare la fine delle vacanze quando la preoccupazione di non essere all’altezza del ruolo, la fatica e le difficoltà di sostenere il resto dell’anno irrompono tutte insieme? Cercando di prendere consapevolezza delle proprie aspettative, riconducendole a un piano più attinente alla propria realtà, evidenziando gli aspetti positivi del proprio lavoro e non concentrandosi solo su quelli negativi, o ancora, coltivando interessi extra-lavorativi che consentano di non focalizzare l’attenzione solo sui problemi professionali e lavorando in équipe, per condividere lo stress e affrontare insieme situazioni difficili.
Soprattutto è importante diventare coscienti dei possibili segnali di allarme del disagio, chiedere l’aiuto psicologico necessario ad affrontare lo stato di malessere prima di avere consumato tutte le energie fisiche e psichiche. L’insegnante stressato che viene supportato psicologicamente può riuscire a recuperare una vita equilibrata nell’ambito lavorativo, familiare, sociale e ripristinare il coinvolgimento emotivo e la necessaria qualità relazionale specifica della sua professione.

Oggi, 4° e ultimo appuntamento Babbo Natale, Gnomi e Folletti

Da: Il Baule Volante

Il libro delle Fantapagine alla Sala Estense: la rassegna si conclude con uno spettacolo che ha girato l’Europa

Mercoledì 4 Gennaio alle ore 16,30 alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale) la diciannovesima edizione della rassegna natalizia “Babbo Natale, Gnomi e Folletti” si chiude con l’ultimo appuntamento a teatro. E’ la volta della compagnia piemontese Il Melarancio (Cuneo) che presenta uno spettacolo storico: Il libro delle Fantapagine, un intenso e fantasioso spettacolo di animazione, basato sull’interazione con il pubblico dei bambini i quali, grazie a una tecnica innovativa basata sulla struttura del gioco di ruolo, del librogame e del pop up decidono – per davvero, senza trucchi! – quale sarà lo svolgimento della storia, quali i personaggi e le avventure che incontreranno i protagonisti e quale il finale a cui andranno incontro prendendo una decisione al posto di un’altra.

La storia è molto fantasiosa: Due bibliotecari custodiscono nei loro scaffali un libro di fiabe unico al mondo, un libro dotato di volontà propria che possiede lo straordinario potere di inghiottire e di far vivere nelle sue pagine, chiunque incautamente gli si avvicini. Camillo e Gelsomino vengono rapiti dal libro e trasportati nel mondo delle fiabe: geni, streghe, draghi, fate ed orchi abitano le contrade di questo mondo e con loro Camillo e Gelsomino vivono straordinarie avventure prima di ritrovare la strada per la realtà. Lo spettacolo si sviluppa intorno ad un grosso libro, ricco di immagini, sorprese, spessori e tridimensionalità sulle cui pagine prendono vita, agiscono e parlano figure bidimensionali. La struttura narrativa è concepita nella forma dell’ipertesto teatrale in cui coesistono numerose storie parallele che si possono concludere con ventotto finali differenti: lo svolgimento del racconto viene scelto dagli spettatori, che, pagina dopo pagina, stabiliscono il proseguimento ed il finale della fiaba. Lo spettacolo è un ‘cult’ della compagnia ed ha superato nei suoi 13 anni di vita le 1200 repliche con rappresentazioni in centinaia di teatri italiani oltre che in Francia, Spagna, Scozia, Belgio, Ungheria e Repubblica Ceca.

La Compagnia ‘Il Melarancio’ dal 1982 svolge attività prevalentemente nell’ambito del Teatro per ragazzi e del Teatro di strada e, coniugando le tecniche del Teatro di figura con quelle del Teatro d’attore, realizza spettacoli di grande coinvolgimento che rappresenta in Italia e all’estero.
Oltre alla produzione di spettacoli, la compagnia svolge attività didattica nelle strutture scolastiche, elabora percorsi di animazione all’interno delle biblioteche, coordina a Cuneo un Centro permanente delle Arti, organizza un festival e diverse rassegne teatrali.

Lo spettacolo si rivolge a tutti i bambini dai 4 ai 9 anni.

Inizio spettacoli: ore 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle ore 15,30)
Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00
Il giorno stesso di ogni spettacolo, dalle ore 10,00 alle ore 12,00, è possibile effettuare prenotazioni telefoniche con assegnazione di posto telefonando al numero 0532 77 04 58.

“Le vie dei colori”: la mano sinistra di Claudio Baglioni

di Eugenio Cabitta

E ogni volta rimettere in gioco, ogni sera, in ogni rodeo, in ogni torneo…
Mettere in gioco tutto quello che si è vinto, perché questo è l’importante; e, a volte, anche la stessa vita, perché nel gioco della vita questo è il pegno.
” (Claudio Baglioni)

La mia personale esperienza relativa al cantautore romano ha seguito il processo (lo definirei “biologico”) della sua carriera: inizialmente, mi limitavo ad etichettare come “banale” la sua offerta di tematiche, immaginandola circoscritta agli inizi del suo percorso; ma il viaggio di Claudio Baglioni è un romanzo di formazione, e le “40 carte” di “Tu Come Stai?” si sono trasformate in un’indole ricercatrice e geniale; per fare maturare in me la considerazione attuale che ho nei suoi confronti, dovevo rincorrere gli anni della sua discografia in cui egli stesso era diventato grande.
Il momento più alto, musicalmente parlando, è riconosciuto da molti come il periodo ’90/’95, che ha visto prendere il decollo con l’album rivelazione “Oltre” (nome tanto azzeccato quanto suggestivo) e raggiungere la destinazione dell’immenso riscontro mediatico e della nuova consapevolezza artistica con “Io Sono Qui”.
Esattamente in quest’ultimo album riconosco quello che non mi riservo di descrivere come uno dei punti più elevati della canzone d’autore italiana di tutti i tempi: il brano “Le Vie Dei Colori”.
All’analisi approfondita delle sue componenti strutturali, appare evidente uno studio minuzioso della composizione effettuato agendo su ogni minimo particolare; nell’economia del testo è tutto sommato facile cogliere il messaggio, ma il carattere criptico dei versi vincola l’opera ad una complicata interpretazione.
“Le Vie Dei Colori” parla del viaggio che intraprende un uomo qualunque, spinto da una necessità sofferta nei riguardi degli affetti; suo malgrado, è un cavaliere “bianco e nero”, inesperto, non partecipe delle varianti, ossia dei colori della vita.
Per questo motivo, si pone al galoppo verso le strade dell’intelletto umano, tra le quali si riempie le tasche di avvenimenti eccezionali; e proprio nell’istante in cui intravede “un campo di preghiere laggiù”, si rende conto di essersi colorato di giallo, rosso e blu, i colori primari che costruiscono il mondo immanente in cui abitiamo: ha trovato l’essenza ed il prezzo dell’esistenza.
Questi concetti sono riscontrabili, dal punto di vista teoretico e teologico, nei fondamenti delle filosofie appartenenti al Sentiero della Mano Sinistra, nei quali l’incedere dogmatico viene soppresso dall’esigenza di empirismo da parte del soggetto.
Come già detto anzitempo, la scrittura è architettata tra fronzoli di rime, figure retoriche e allegorie dettate da un disegno aulico degno di lode.
In aggiunta, la lirica è coadiuvata egregiamente da un arrangiamento che varia tra la ballad e i disegni ritmici medievali; è interessante notare come Baglioni abbia fondato la melodia del ritornello su un tema dal sapore rinascimentale realizzato da un clarinetto: le doti vocali del cantautore sono messe in risalto da questa scelta ardua e memorabile.
Per questo brano, come per il resto dell’album, Baglioni si avvale della collaborazione di mostri sacri quali il fidato Paolo Gianolio alle chitarre, Danilo Rea, Elio Rivagli, Paolo Costa, Vinnie Colaiuta, Gavin Harrison ed altri ancora: un gruppo epocale.
“Le Vie Dei Colori” esordisce con un’esortazione ad una fantomatica “Bella mia” che deve lasciare partire il nostro cavaliere: “c’è un viaggio che ognuno fa solo con sé, perché non è che si va vicino; perché un destino non ha”.
Ed ecco che si apre la danza medievale: il ritmo è serrato, scandito dal massiccio reparto ritmico; l’uomo dichiara le sue intenzioni, vuole “diventare qualche cosa”, cercherà “il suo Far West”, troverà “il Santo Graal”, sarà “una corsa brada oltre il confine”. Particolarmente ricercata è la citazione shakespeariana dell’Amleto che supplica Ofelia: “Va’ in convento…”.
Il viaggio viene portato avanti con l’idea di lei: molte volte ho provato a trovare l’identità di questa figura, ma non ne sono ancora venuto a capo… Negli anni ho azzardato tante ipotesi che ho poi smentito nel giro di pochi secondi; sarò comunque perseverante a tal riguardo.
A ogni modo, nelle “Vie della vita” il cavaliere raccoglierà elementi per questa lei, come la luce, la voce e la pace.
I ritornelli sono un vero divertimento di esecuzione canora, giochi di rime e immagini epiche; ne riporto un esempio:
C’era un cavaliere bianco e nero / prigioniero, senza un sogno né un mistero, / senza fede né eresia! / Senza le ali di un destriero, / senza il grido di un guerriero.
Eppure il vero torneo delle rime e delle immagini si presenta alla fine; non prima, tuttavia, di aver rivolto un ultimo pensiero alla sua Bella: “con un pensiero di Te immenso, e un nuovo senso di Me”.
E finalmente il nostro Uomo Oltre si è colorato, e la vera danza della Vita può avere inizio:
C’era un cavaliere blu / che catturò la gioventù di Primavere / e che portò chimere in schiavitù! / Liberò le gru dalle lamiere d’un cantiere, / verso un campo di preghiere laggiù!… Dove arriverai anche Tu, camminando le Vie Dei Colori.
L’edificazione musicale del finale è immensa, ricca e coinvolgente, impreziosita dal quartetto vocale dei Baraonna, ottimi esecutori di una linea corale da composizione rinascimentale.

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Nonostante il vasto successo scaturito dall’album, “Le Vie Dei Colori” è considerata tra le canzoni reputate mediamente di nicchia del repertorio del cantautore, seppur al centro di una curiosa collaborazione tra il cantante romano e Claudio Villa, storico disegnatore di Dylan Dog: per mano sua, viene realizzata appositamente un’edizione del fumetto impostato sul testo e sulle immagini evocative del brano.

Questo brano può seriamente stupire chiunque capiti a tiro, e la considero come l’emblema non solo della vena artistica ma dell’intera figura di Claudio Baglioni; all’interno della cui psìche, forse, vi è un qualcosa di misterioso e caratteristico, lontano dalla persona che ci appare e che siamo abituati a vedere.
Una canzone “Oltre” per un artista “Oltre”.

Tper guarda al 2017 chiudendo un anno molto positivo

Da: Tper

– Un utile netto stimato in oltre 5 milioni di euro per l’Azienda che si avvia a compiere i suoi primi 5 anni di vita
– Novantasei nuove assunzioni nei primi 10 mesi del 2016
– Aumentano ancora i passeggeri trasportati
– Nel triennio Tper mette sul piatto investimenti autofinanziati per 132 milioni di euro

Quarto esercizio consecutivo chiuso con un utile per Tper: il preconsuntivo approvato dal Consiglio d’Amministrazione indica per il 2016 un risultato positivo di bilancio, in aumento rispetto alle previsioni.
I dati di bilancio saranno consuntivati nei prossimi mesi, ma il forecast attesta la previsione di utile netto intorno ai 5 milioni, superiore di oltre 2 milioni a quanto ipotizzato in sede di budget. Una previsione improntata alla consueta prudenza ed un risultato significativo perché collegato all’incremento di investimenti registrato nel 2016 e importante anche per sostenere l’ambizioso piano di investimenti in programma per migliorare ancora la qualità dei mezzi e del servizio all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’innovazione.

“Siamo soddisfatti – spiega la presidente Giuseppina Gualtieri – per i risultati che abbiamo conseguito in un anno molto impegnativo, ma rimaniamo ben consapevoli dei tanti nodi da affrontare e risolvere. Lo faremo puntando sugli investimenti nell’innovazione, per migliorare il servizio, sempre con attenzione alle esigenze dei cittadini e con la convinzione che l’investimento nel trasporto pubblico sia fondamentale per la qualità dello sviluppo del territorio in termini di sostenibilità sociale ed ambientale.
La sfida è quella di coniugare impegno in un servizio pubblico fondamentale e capacità di fare impresa efficiente e sana. Si tratta di un impegno costante del gruppo Tper di cui daremo conto, per il terzo anno consecutivo, anche attraverso la presentazione del nostro bilancio di sostenibilità, un documento che si propone di rendere più chiare le scelte aziendali oltre che più evidenti i risultati conseguiti e, in particolare, l’impegno per la sostenibilità ambientale e sociale”.

L’effetto di un risultato positivo superiore alle aspettative è dovuto a fattori concomitanti; deriva sia da buone performance gestionali, sia da elementi di contesto economico-produttivo. Non solo un attento presidio dei costi, che prosegue nel tempo, ma anche prezzi dei carburanti che non hanno subito sostanziali aumenti e, soprattutto, la conferma – non scontata, dati gli ottimi risultati già ottenuti negli anni passati – di un ulteriore aumento dei ricavi delle vendite dei titoli di viaggio.
Il dato registrato da gennaio a novembre indica, infatti, un tendenziale aumento di oltre 3 punti percentuali rispetto al 2016; i passeggeri complessivamente trasportati da Tper, nei bacini di Bologna e Ferrara e sui servizi ferroviari, erano aumentati dell’11% nel precedente triennio. Questo aspetto è particolarmente positivo perché testimonia che la domanda di trasporto pubblico si mantiene alta nel tempo, con rinnovato gradimento e interesse dell’utenza verso i servizi offerti, e si consolida anche attraverso differenti fasi congiunturali.

Il 2016 per Tper è stato un anno positivo anche sul piano occupazionale. Nei primi 10 mesi dell’anno l’azienda della mobilità ha assunto, infatti, ben 94 persone, tutte nel settore dei trasporti, con assoluta prevalenza di personale operativo. Rispetto al totale dei neoassunti, 76 sono conducenti di bus, 7 macchinisti e 3 capitreno. Il 98,9% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato, una percentuale che è segno di una stabilizzazione della professionalità e dell’occupazione, addirittura superiore alla media già molto elevata del triennio 2014-2016, pari al 95,8%. Il personale assunto ha ricevuto uno specifico programma formativo, per una azienda che trova nel fattore-lavoro una delle sue componenti fondamentali per i risultati raggiunti anche in termini di qualità del servizio offerto.
Il personale di Tper si sta, inoltre, tingendo progressivamente di rosa. Sempre nell’ultimo triennio, il 46,6% dei neo assunti sono donne: una percentuale più che doppia rispetto a quella che fotografa la presenza femminile complessiva in azienda. Complessivamente, infatti, in Tper – in linea con quanto avviene nelle aziende che si occupano di trasporti, caratterizzate da un’alta percentuale maschile – la presenza femminile si attesta al 18,4%.

Commentando questi dati, la presidente Giuseppina Gualtieri ha sottolineato che “Tper non è solo una delle principali aziende del territorio per le sue dimensioni operative e per valore della produzione, ma anche un soggetto fondamentale per l’espressione occupazionale di posti di lavoro utili alla qualità della vita dei cittadini”.
Il gruppo Tper, con i suoi oltre 2700 dipendenti, figura, infatti, tra le prime 15 imprese con sede nell’area metropolitana di Bologna per numero di unità di personale impiegate.

Il 2016 è stato, dunque, un anno caratterizzato da un intenso lavoro di prospettiva sul piano dei servizi e su quello degli investimenti che consentiranno una migliore offerta di trasporto, sia in ambito ferroviario che metropolitano.
Sul versante ferroviario è terminata la progressiva entrata in servizio dei primi 19 treni Stadler ETR350, vero fiore all’occhiello dei servizi ferroviari regionali; visto il favore riscosso per le caratteristiche prestazionali e di comfort, saranno presto seguiti da una seconda fornitura di ulteriori 7 di questi elettrotreni – acquistati con un investimento pari a 46 milioni euro, di cui 8 grazie al concorso finanziario della Regione Emilia-Romagna – che entreranno in servizio tutti nel corso del 2017.
Con l’entrata in servizio di questi nuovi mezzi si è iniziato a dare realizzazione, con anticipo, al rinnovamento previsto in sede di gara per i servizi ferroviari regionali, con un riconosciuto incremento della qualità del viaggio per gli utenti pendolari. Gli ultimi mesi dell’anno che sta per chiudersi, hanno visto affacciarsi, però, nuove criticità a cui far fronte, in particolare quelle conseguenti ai provvedimenti di limitazione della velocità massima nelle tratte regionali, stabilite da nuove regole nazionali, che hanno provocato significativi disagi non solo nei tempi di percorrenza su diverse tratte, ma anche la necessità di ridisegnare tutto il sistema di trasporto in ottica intermodale, studiato per garantire coincidenze e orari coerenti con esigenze di lavoro e scolastiche. Tper, di concerto con l’Assessorato alla Mobilità della Regione Emilia-Romagna e con FER, ha recentemente predisposto nuovi orari ferroviari e resta impegnata ad affrontare anche queste criticità con tutti i soggetti coinvolti, per garantire il miglior servizio possibile ai cittadini.

Se il “ferro” si rinnova, anche il versante dei bus è interessato da una decisa svolta in termini di rinnovamento: è già stata aggiudicata la gara che porterà via via a Bologna e Ferrara 68 autobus di diverse tipologie: 43 mezzi di 12 metri per i servizi suburbani ed extraurbani, su cui sono previsti anche 4 bus snodati di 18 metri e 4 di 14 metri; in ambito urbano sono previsti 12 nuovi bus ibridi e 5 minibus, tutti veicoli all’insegna dell’alta compatibilità ambientale.

L’anno si è chiuso, intanto, con la definitiva approvazione, da parte della commissione tecnica ministeriale, del sistema tecnologico di accostamento in banchina del Crealis. La tecnologia adottata dall’impianto di assistenza alla guida di tipo ottico consentirà un accostamento di precisione alle banchine, garantendo l’incarrozzamento a raso facilitato per persone a ridotta capacità motoria, per passeggini aperti e un miglioramento complessivo dell’accessibilità per tutti. Si chiude cosi positivamente e in via definitiva l’annosa vicenda del vecchio progetto Civis e il 2017 sarà l’anno dell’avvio del servizio sulle linee dedicate, con l’entrata in servizio di tutti i 49 mezzi. Si sono chiusi, infatti, quest’anno gli ultimi cantieri in via Amendola e in piazza XX Settembre e si stanno completando i lavori sui bifilari filoviari.

La strada degli investimenti è imboccata con decisione da Tper, che grazie ai risultati di questi ultimi anni e alla raggiunta solidità economica, patrimoniale e finanziaria può sostenere concretamente attività e progetti di mobilità importanti per i territori su cui l’Azienda svolge i propri servizi. Il piano industriale triennale 2016-2018 prevede investimenti lordi pari a 294 milioni di euro, di cui 132 in autofinanziamento dell’Azienda. In coerenza con le revisioni pluriennali, il budget 2017, approvato nell’ultima seduta del CdA di Tper, va nella direzione del sostegno a corposi investimenti, con previsioni di ammortamenti che salgono a oltre 14 milioni e con la previsione della conferma di un utile d’esercizio.

Salva banche coi soldi dello stato ossia di tutti noi

Da: Pietro Zappaterra

Salvare Mps costerà a ogni italiano 105 euro. Il conto, più salato rispetto alle previsioni, l’ha preparato la Bce, che ha rivisto al rialzo il fabbisogno di capitale necessario alla banca senese per non soccombere: servono ora 8,8 miliardi di euro. A luglio i vertici dell’istituto di Rocca Salimbeni e l’Eurotower avevano pensato che potessero bastare 5 miliardi e la banca sperava di raccoglierli attraverso un’operazione di mercato. L’aumento di capitale è però fallito e per il Monte è arrivato il salvataggio pubblico. Chi paga il conto da 8,8 miliardi? Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, 6,4 saranno a carico dello Stato, mentre i restanti 2,4 arriveranno dalla conversione delle obbligazioni subordinate degli investitori istituzionali. Se si dividono i 6,4 miliardi che sborserà lo Stato per il numero degli abitanti italiani, il conto è presto fatto e ammonta appunto a 105 euro a testa.

Il cambio di passo della Bce sul fabbisogno per Mps
Cinque mesi fa la Banca centrale europea aveva avallato il piano messo a punto dai vertici di Mps, che poggiava su due pilastri: un aumento di capitale da 5 miliardi di euro e la vendita di 27,7 miliardi di sofferenze lorde. Un piano che prendeva come scenario di riferimento quello emerso dagli stress test di fine luglio, quando Mps era risultata la peggiore banca, tra le 51 prese in esame dall’Autorità bancaria europea, registrando un Cet1 ratio, ovvero un indice di solidità patrimoniale negativo in caso di scenario avverso pari nel 2018 a -2,23 per cento. L’obiettivo era allora quello di riportare il Cet1 a un valore pari al 4,5%, sempre nelle condizioni di scenario economico avverso. Per farlo si era calcolato un fabbisogno di 5 miliardi di euro. Il fallimento della soluzione di mercato, con l’aumento di capitale che non ha coperto il fabbisogno necessario anche a causa dell’assenza di un anchor investor, ha fatto lievitare lo stesso fabbisogno. Secondo quanto spiegano fonti finanziarie la Bce avrebbe deciso di aggiornare il conto del salvataggio lo scorso giovedì, portando a 8,8 miliardi la cifra necessaria per autorizzare il via libera dell’intervento dello Stato.

Sul TG3 un nuovo servizio sulla candidatura di Comacchio a capitale della cultura 2018

Da: Comune di Comacchio

Dopo il bel servizio realizzato da Giorgio Tonelli per il programma culturale “Bellitalia”, andato in onda a capodanno, la candidatura di Comacchio a capitale della cultura italiana per il 2018 sarà ancora una volta protagonista nel TG3 NAZIONALE, che andrà in onda domani sera, mercoledì 4 gennaio 2017, alle ore 19. La giornalista Irene Fioretti illustrerà le eccellenze del territorio con 4 guide d’eccezione, a partire da Marcello Simoni, studioso ed ex-archeologo comacchiese, ora scrittore di successo internazionale. Simoni, come noto, ha redatto la prefazione del dossier che ha permesso a Comacchio di agguantare la finale, insieme ad altre 9 blasonate località italiane. Nel servizio interverranno anche il Sindaco Marco Fabbri, il dirigente del Settore Turismo e Cultura, Roberto Cantagalli, la funzionaria Giorgia Mezzogori, il giornalista e scrittore Luciano Boccaccini e Davide Turri, responsabile della lavorazione e marinatura delle anguille, appena ultimata nella Sala Fuochi della Manifattura dei Marinati.
Nel servizio realizzato per il TG 3 nazionale spiccano l’energia e l’entusiasmo di un territorio coeso, un paesaggio culturale, impreziosito da un patrimonio naturale di rara bellezza, da tesori dell’archeologia spinetica e di età romana, che presto torneranno a splendere nel Museo Delta Antico e da un fermento culturale, divenuto un autentico volano di crescita.

Vittorio Sgarbi presenta ‘Dall’ombra alla luce’ all’Ibs+Libraccio

Da: Ibs+Libraccio

Mercoledì 11 gennaio presso Ibs+Libraccio presentazione del nuovo libro di Vittorio Sgarbi “Dall’ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il Tesoro d’Italia IV” (La Nave di Teseo, 2016).

Caravaggio muore nel 1610 lasciando dietro di sé una scia di fuoco. L’eco delle sue invenzioni scuote l’Europa e artisti da ogni dove si mettono sulle tracce delle sue opere. Dall’ombra alla luce − quarto volume della storia e geografia dell’arte italiana di Vittorio Sgarbi − prende avvio proprio da un inseguimento: Pieter Paul Rubens cerca Caravaggio a Roma ma non lo trova. Il pittore lombardo è già altrove e così Rubens nel 1608 lascia testimonianza di questo incontro mancato con una straordinaria Natività caravaggesca destinata all’Oratorio dei Filippini di Fermo. Un appuntamento mancato, dunque, e un’opera artificiale con cui Vittorio Sgarbi dà avvio al suo personalissimo viaggio nel Barocco. Un viaggio tra Roma, Napoli, la Calabria, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, le Marche, che terminerà − in un’alternanza di ombre e di luci − a Venezia tra i cieli rosa e azzurri luminosissimi di Giambattista Tiepolo.
Un viaggio all’avventurosa riscoperta di artisti immensi: alcuni interpreti originali della rivoluzione di Caravaggio, altri con lo sguardo rivolto in alto, all’ordine olimpico di Guido Reni e dei Carracci. Ma ogni artista nel racconto di Vittorio Sgarbi sorprende e meraviglia per la propria irripetibile fantasia, si concentra in un dettaglio decisivo che lo rende immortale.

Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha di- retto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Tra i suoi ultimi libri: L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma (2011), Piene di grazia (2011), L’arte è contemporanea (2012), Nel nome del figlio (2012), Il tesoro d’Italia (2013), Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (2014), Gli anni delle meraviglie (2014), Dal cielo alla terra (2015).

Inaugurazione Asilo Nido a Ferrara

Da: Nido Green Apple

Sabato 7 Gennaio alle 18:30 in Via Girolamo Savonarola 26 a Ferrara, avrà luogo la festa di inaugurazione dell’Asilo Nido ‘Green Apple’.

La presentazione della nuova iniziativa è rivolta alle famiglie del territorio e ha l’obiettivo di ampliare il ventaglio dei Servizi alla Prima Infanzia, aggiungendo alla professionalità e alla sicurezza una maggiore flessibilità per tutte le esigenze di genitori e figli.
La struttura, che sarà aperta dal 9 gennaio 2017, accoglie 16 bambini dai 12 ai 36 mesi.
Alla cerimonia saranno presenti le fondatrici ed educatrici Anna Graldi, Chiara Bacilieri e Sara Tagliani.

Ai nidi e ai servizi per l’infanzia solo con le vaccinazioni, ora ci sono le linee guida

Da: Regione Emilia-Romagna

Salute. Ai nidi e ai servizi per l’infanzia solo con le vaccinazioni, ora ci sono le linee guida. Venturi: “Vogliamo proteggere i bambini, i vaccini sono uno strumento straordinario per farlo”
Obbligo di vaccinazione per i bambini da 0 a 3 anni che frequentano le strutture educative, pubbliche e private. Anche i bambini che già frequentano devono essere vaccinati

A un mese dalla approvazione della legge sui servizi educativi per i bambini da 0 a 3 anni, la Regione emana le linee guida relative all’obbligo vaccinale. Destinatari sono i bimbi che, a partire dall’anno educativo 2017-2018, frequenteranno non solo gli asili nido, ma anche i servizi integrativi al nido e i servizi ricreativi, sia pubblici che privati, secondo quanto previsto dalla legge regionale approvata lo scorso mese.

“E’ un impegno che avevamo preso- spiega Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute- per far sì che la legge potesse essere resa pienamente operativa. Lo ripeto, ancora una volta: i vaccini sono una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina. Sono uno strumento efficace e sicuro per proteggere le persone, in particolare i bambini. E il nostro impegno è finalizzato a raggiungere questo obiettivo, perché non solo noi, ma la comunità scientifica internazionale, ha da tempo ribadito il ruolo essenziale dei vaccini per la prevenzione. Per questo non potevamo rimanere indifferenti al dato secondo il quale in Emilia-Romagna si è scesi, da almeno un paio d’anni, sotto la soglia di sicurezza del 95% delle vaccinazioni. Era, ed è, nostro dovere fare ciò che è possibile per riportare questo dato nei margini di sicurezza: lo stiamo facendo, perchè vaccinare i bambini vuol dire proteggerli”

Le linee guida della Regione
Il provvedimento approvato dalla Giunta stabilisce la road map delle vaccinazioni, indispensabili non solo per i bimbi che accedono per la prima volta ai servizi educativi, ma anche per i bambini che già frequentano questi servizi.
Per servizi educativi la Regione intende l’asilo nido (micronidi, nidi part-time, tempo lungo, ecc.), i servizi integrativi (spazio bambini, servizi domiciliari, centro per bambini e famiglie, ecc.) e i servizi puramente ricreativi.
Le linee guida emanate dalla Regione prevedono che i genitori, una volta scelta la struttura pubblica o privata alla quale intendono iscrivere il proprio figlio, debbano impegnarsi a farlo vaccinare.
Dovranno quindi presentare la certificazione delle vaccinazioni effettuate, che dovrà essere consegnata ai gestori dei servizi educativi e che sarà rilasciata dalle Aziende Usl, oppure autorizzare la direzione della struttura educativa ad acquisire l’idoneità alla frequenza direttamente presso l’Azienda USL di competenza.
Per ottenere la certificazione, e quindi l’accesso ai servizi educativi, sarà necessario che il bambino, per quanto riguarda i vaccini obbligatori (antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B) abbia eseguito 1 dose se ha fino a 6 mesi di vita, 2 dosi entro il primo anno, 3 dosi entro 18 mesi di vita.
Il provvedimento assunto dalla Regione prevede anche la possibilità di accedere ai servizi educativi per i bimbi di età inferiore a 6 mesi: in questo caso c’è l’ammissione con riserva, con l’impegno da parte dei genitori di vaccinare il figlio (1^ dose) entro il compimento del sesto mese di vita.
Per i bambini che si iscrivono direttamente al 2° e 3° anno, e che non sono mai stati vaccinati, è previsto l’obbligo di iniziare il ciclo vaccinale, ed effettuare almeno le prime due dosi di ciascuna vaccinazione obbligatoria prima di accedere ai servizi. Dovranno poi completare il ciclo vaccinale, con la terza dose, prima di iscriversi all’anno successivo.
Le linee guida della Regione prevedono infine che, nei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o differita, l’esonero per motivi sanitari debba essere certificato dal pediatra di libera scelta e autorizzato dai Servizi Vaccinali delle Aziende USL.

La newsletter del 3 gennaio 2017

Da: Comune di Ferrara

MUSEO DI STORIA NATURALE – Attività didattiche per ragazzi il 7 e 8 gennaio alle 15,30
Nel magico laboratorio dei folletti per imparare a costruire i giocattoli

Sulla scia del Natale appena passato, due nuovi laboratori per ‘Apprendisti scienziati’ attendono i ragazzi dagli 8 ai 12 anni, sabato 7 e domenica 8 gennaio, al Museo civico di Storia naturale di Ferrara per scoprire come i folletti aiutanti di Babbo Natale riescono a costruire tanti simpatici giocattoli. I giovani partecipanti potranno imparare a trasformare con le loro mani materiali di uso comune in sorprendenti giocattoli, e scoprire come anche la scienza possa essere divertente.
I laboratori avranno inizio alle 15,30, per una durata di circa due ore.
Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo (via de Pisis 24, Ferrara) al numero 0532 203381, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com. Il costo è di 6 euro per i bambini e di 2 euro per gli adulti. E’ necessaria la presenza di un adulto accompagnatore pagante.
L’iniziativa è la prima del calendario inverno-primavera 2017 dei laboratori per ‘Apprendisti scienziati’ organizzati dal Museo civico in collaborazione con l’Associazione Didò, che conduce le attività. Il calendario completo alla pagina: www.comune.fe.it/storianaturale

SPETTACOLI – Mercoledì 4 gennaio alle 16.30 per la rassegna “Babbo Natale, gnomi e folletti” alla sala Estense
Con ‘Il libro delle Fantapagine’ a decidere lo svolgimento della storia sarà il pubblico dei bambini

Mercoledì 4 gennaio alle 16,30 alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale) la diciannovesima edizione della rassegna natalizia “Babbo Natale, Gnomi e Folletti” si chiude con l’ultimo appuntamento a teatro. E’ la volta della compagnia piemontese Il Melarancio (Cuneo) che presenta uno spettacolo storico: “Il libro delle Fantapagine”, un intenso e fantasioso spettacolo di animazione, basato sull’interazione con il pubblico dei bambini i quali, grazie a una tecnica innovativa basata sulla struttura del gioco di ruolo, del librogame e del pop up decidono – per davvero, senza trucchi! – quale sarà lo svolgimento della storia, quali i personaggi e le avventure che incontreranno i protagonisti e quale il finale a cui andranno incontro prendendo una decisione al posto di un’altra.

La storia è molto fantasiosa: Due bibliotecari custodiscono nei loro scaffali un libro di fiabe unico al mondo, un libro dotato di volontà propria che possiede lo straordinario potere di inghiottire e di far vivere nelle sue pagine, chiunque incautamente gli si avvicini. Camillo e Gelsomino vengono rapiti dal libro e trasportati nel mondo delle fiabe: geni, streghe, draghi, fate ed orchi abitano le contrade di questo mondo e con loro Camillo e Gelsomino vivono straordinarie avventure prima di ritrovare la strada per la realtà. Lo spettacolo si sviluppa intorno ad un grosso libro, ricco di immagini, sorprese, spessori e tridimensionalità sulle cui pagine prendono vita, agiscono e parlano figure bidimensionali. La struttura narrativa è concepita nella forma dell’ipertesto teatrale in cui coesistono numerose storie parallele che si possono concludere con ventotto finali differenti: lo svolgimento del racconto viene scelto dagli spettatori, che, pagina dopo pagina, stabiliscono il proseguimento ed il finale della fiaba. Lo spettacolo è un ‘cult’ della compagnia ed ha superato nei suoi 13 anni di vita le 1200 repliche con rappresentazioni in centinaia di teatri italiani oltre che in Francia, Spagna, Scozia, Belgio, Ungheria e Repubblica Ceca.

La Compagnia ‘Il Melarancio’ dal 1982 svolge attività prevalentemente nell’ambito del Teatro per ragazzi e del Teatro di strada e, coniugando le tecniche del Teatro di figura con quelle del Teatro d’attore, realizza spettacoli di grande coinvolgimento che rappresenta in Italia e all’estero.
Oltre alla produzione di spettacoli, la compagnia svolge attività didattica nelle strutture scolastiche, elabora percorsi di animazione all’interno delle biblioteche, coordina a Cuneo un Centro permanente delle Arti, organizza un festival e diverse rassegne teatrali.

Lo spettacolo si rivolge a tutti i bambini dai 4 ai 9 anni.
Inizio spettacoli: ore 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle 15,30)
Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00
Il giorno stesso di ogni spettacolo, dalle 10,00 alle 12,00, è possibile effettuare prenotazioni telefoniche con assegnazione di posto telefonando al numero 0532 77 04 58.

Per informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.

SPETTACOLI – Concerto per beneficenza giovedì 5 gennaio alle 21
Con ‘Play Mr D’Adamo’ l’armonica torna protagonista sul palco della Sala Estense

Il 5 gennaio 2017 alle 21 alla Sala Estense di Ferrara (piazza Municipale ) si terrà la dodicesima edizione di ‘Play Mr D’Adamo’, concerto di beneficenza in memoria di Antonio D’Adamo armonicista blues (6-1-1960/30-1-2005); l’ingresso costerà 10,00 euro e l’intero ricavato della serata sarà devoluto all’ADO (assistenza domiciliare oncologica).
In questi anni la manifestazione ha sempre visto una grande risposta di pubblico, diventando di fatto uno dei pochissimi eventi a livello nazionale che porta l’armonica diatonica in primo piano.
Ogni anno l’organizzazione propone situazioni diverse, dal repertorio acustico a quello dei classici blues Chicago style con sezione fiati, fino al repertorio originale della band The Bluesmen della quale D’Adamo faceva parte e che vede quindi cimentarsi i vari armonicisti con brani inediti come nel caso di questa edizione; sarà anche l’occasione per ricordare anche un altro grande musicista e amico che ha fatto parte della band The Bluesmen dalla nascita fino al 2008: Bruno Corticelli bassista storico scomparso nel 2013 e che ha partecipato alle edizioni di Play Mr D’Adamo dal 2006, cioè dalla prima edizione.

Sul palco il quartetto ‘The Bluesmen’ accompagnerà 15 armonicisti amici di Antonio D’Adamo che provengono da varie parti della regione.
The Harmonica Players:
Federico Pellegrini, Fabrizio Seva, Gianandrea Pasquinelli, Ermanno Costa, Paolo Giacomini, Vincenzo Cattani, Marco Balboni, Giorgio Pinna, Max De Rosa, Angelo Adamo, Guido Poppi, Andreino Cocco, Paolo Santini, Gianluca Caselli, Paolo Bertelli.
The Bluesmen:
Roberto Formignani chitarra e voce, Massimo Mantovani tastiere, Roberto Poltronieri basso, Roberto Blanzieri batteria

Il concerto è organizzato da: Associazione Musicisti di Ferrara
Ado Assistenza Domiciliare Oncologica
Con il patrocinio del Comune di Ferrara

ANTONIO D’ADAMO (6-1-1960/30-1-2005 Musicista – Armonicista)
Musicista autodidatta, si è dedicato per 25 anni allo studio approfondito dell’armonica a
bocca diatonica nella musica blues, rock, country, bluegrass. Ha fatto parte della “Mannish
Blues Band” fondata insieme all’amico Roberto Formignani, con la quale ha partecipato, negli anni ’80 ad importanti trasmissioni radiofoniche e televisive ( RAI 2 via Asiago Tenda e con Renzo Arbore a Quelli della Notte) e festival blues (Pistoia Blues, Milano Blues Festival, Aventino Blues ecc.. )
Si è esibito in concerto ed in jam session con diversi artisti di fama internazionale fra i quali Carey Bell, Hiram Bullock, Willy Murphy, Alan King, Andy j. Forest.
Nel 1992 contribuisce alla formazione di The Bluesmen, con i quali si esibisce in diversi festival blues (Castel San Pietro Terme In Blues, Imola Blues, Ravenna Blues, Aspro Blues, Delta Blues, Liri Blues Winter 2004, Lerici Blues Joint 2004 ecc.. )
Con questa formazione ha l’onore di aprire I concerti di artisti come: Nine Below Zero, Scott Henderson, Dave Alvin, Jorma Kaukonen, ,Paul Geremia, Billy Boy Arnold, Kelly Joe Phelps, Robben Ford.

Discografia :
-The Mannish Blues Band Demo 1 (1983)
musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara con la quale la band riesce ad entusiasmare Renzo Arbore e a farsi programmare nella trasmissione “Quelli della Notte”
-The Mannish Blues Band Demo 2 (1986)
musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara che contiene diversi brani originali
-The Mannish Blues Band – ’87-90 (1990) musicassetta prodotta da Musicando
-The Bluesmen – Intrepido Blues (1996) CD prodotto da Musicando registrato al B&B di Vigarano Mainarda (FE )
-The Bluesmen – The Bluesmen (2002) CD prodotto dal Comune di Ferrara- Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali e registrato alla N H Q di Ferara

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Venerdì 6 gennaio 2017 alle 16 in via Pietro Lana 1, saletta condominio ‘Il Quartiere’
Appuntamento ‘Far filò’ con la Tombola della Befana

Il gruppo di cittadinanza attiva Far Filò – Foro Boario apre l’anno 2017 con la la Tombola della Befana, in programma venerdì 6 gennaio alle 16 nella saletta del Condominio ‘Il Quartiere’ di via Pietro Lana 1, con giochi, merenda e sorprese per tutti i partecipanti. Sarà il Piano Bar di Andrea Parise a rallegrare il pomeriggio, proponendo un ricco repertorio musicale italiano. Ai bambini verrà dedicato il laboratorio creativo curato da Deborah Ascani (Le Principesse srl), che gestisce il nido ‘Le Ali di Pinocchio’. A partire dalle 18.30 i partecipanti all’iniziativa potranno cimentarsi con il tango, seguiti da Rita Grasso della scuola ferrarese ‘Tango Te’, che proporrà anche una dimostrazione del ballo con coppie di ballerini esperti. L’iniziativa è organizzata dai residenti di Foro Boario, in collaborazione con il Centro di Mediazione del Comune – Progetto Ferrara Città Solidale e Sicura, in collaborazione con l’Urban Center ‘E’ Ferrara’ del Comune – Progetto Officina dei saperi.

CASTELLO ESTENSE – Domenica 5 febbraio dalle 12 alle 20. Ingresso gratuito
Nel ‘Castello degli Sposi’ tante proposte per il giorno più bello

‘Il Castello degli Sposi’ è un evento dedicato ai promessi sposi, organizzato da ‘FEshion Eventi’, in collaborazione con Rossella Rizzi, bridal stylist, consulente d’immagine e Ambasciatrice di Carla Gozzi, per permettere alle coppie di futuri sposi di incontrare in un’unica giornata i migliori professionisti del Matrimonio della zona di Ferrara e dintorni.
Per un’intera giornata il prestigioso Castello Estense sarà la cornice di questo evento dedicato al matrimonio, che si svolgerà domenica 5 febbraio dalle 12 alle 20 nelle sale degli Imbarcaderi (1 e 2).
Lo scopo della manifestazione è quello di promuovere gli operatori del settore, che dovranno proporre le idee più originali, oltre che i classici “must” del mercato del wedding: abito sposo e sposa, location, gioielli, bomboniere, viaggi, servizi video e foto, e molto altro ancora, per poter aiutare i futuri sposi a rendere indimenticabile il loro giorno.
L’evento verrà strutturato in modo dinamico e coinvolgente, con attività, dimostrazioni ed interventi, che coinvolgeranno gli operatori.
In questo contesto i futuri sposi potranno rapportarsi direttamente con i fornitori, in modo naturale e non invasivo e poter valutare accuratamente i servizi da scegliere per il loro giorno.
Il pomeriggio sarà così caratterizzato da un susseguirsi di workshop, laboratori, consulenze e coreografie armonizzate fra gli operatori coinvolti, che spazieranno tra diversi stili.
L’ingresso all’evento sarà gratuito e si accederà dall’imbarcadero 1, entrando nel cortile del Castello.

Per informazioni: Alessandra Scotti n. 3495878324 o Rossella Rizzi n. 3460844177
Url: http://www.feshioncoupon.it/ll-castello-degli-sposi/
Facebook: https://www.facebook.com/events/181433762325844/

Il Castello degli Sposi

Da: Organizzatori

“Il Castello degli Sposi” è un evento dedicato ai futuri promessi sposi, organizzato da “FEshion Eventi”, in collaborazione con Rossella Rizzi, bridal stylist, consulente d’immagine e Ambasciatrice di Carla Gozzi, per permettere alle coppie di futuri Sposi di incontrare in un’unica giornata i migliori professionisti del Matrimonio della zona di Ferrara e dintorni.

Per un’intera giornata il prestigioso Castello Estense sarà la cornice di questo evento dedicato al matrimonio, che si svolgerà domenica 5 febbraio dalle 12 alle 20 nelle sale degli Imbarcaderi (1 e 2).

Lo scopo della manifestazione è quello di promuovere gli operatori del settore, che dovranno proporre le idee più originali, oltre che i classici ‘must’ del mercato del wedding: abito sposo e sposa, location, gioielli, bomboniere, viaggi, servizi video e foto, e molto altro ancora, per poter aiutare i futuri sposi a rendere indimenticabile il loro giorno.

L’evento verrà strutturato in modo dinamico e coinvolgente, con attività, dimostrazioni ed interventi, che coinvolgeranno gli operatori.
In questo contesto i futuri sposi potranno rapportarsi direttamente con i fornitori, in modo naturale e non invasivo e poter valutare accuratamente i servizi da scegliere per il loro giorno.

Il pomeriggio sarà così caratterizzato da un susseguirsi di workshop, laboratori, consulenze e coreografie armonizzate fra gli operatori coinvolti, che spazieranno tra diversi stili.

L’ingresso all’evento sarà gratuito e si accederà dall’imbarcadero 1, entrando nel cortile del Castello.
Per informazioni: Alessandra Scotti n. 3495878324 o Rossella Rizzi n. 3460844177
Url: http://www.feshioncoupon.it/ll-castello-degli-sposi/
Facebook: https://www.facebook.com/events/181433762325844/