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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Le astronavi di Star Wars colpiscono al…cuore Comacchio e conquistano grandi e piccini: almeno 2mila le persone che nello scorso week hanno affollato Palazzo Bellini sede dell’esposizione “Star Wars a mattoncini” ovviamente quelli della Lego grazie all’iniziativa promossa da Ascom Confcommercio, in collaborazione con il comune di Comacchio e lo sponsor di Carice, Ferimpex e Giocheria, ed inserita nel calendario di eventi ‘Natal’è Comacchio’.
La mostra (l’ingresso è ad offerta libera) dunque proseguirà anche nel prossimo fine settimana dal 18 al 20 dicembre sempre negli spazi di Palazzo Bellini con i seguenti orari dalle 15 alle 18 (il venerdì 18 e sabato 19), mentre domenica 20 dalle ore 10 alle 18.00. Quattro le sale impegnate (tra queste la luminosa sala bianca, la tenebrosa sala nera, e quella dei duelli) in una suggestione spaziale che mette in mostra centinaia tra modelli, guerrieri ed astronavi e che verrà sicuramente rinforzata dopo l’uscita sul grande schermo (mercoledì 16) del settimo episodio della saga cinematografica di Guerre Stellari.
Ma gli appuntamenti con il Natale non finiscono qui: con un occhio all’enogastronomia e la presentazione del vino rosato dell’Ursiola (sabato 19 alle ore 15,00 alla Sala dei Marinati).
Ed arriviamo a Domenica 20: proseguono le escursioni in barca lungo i canali di Comacchio dei barcaioli di Marasue, gli splendidi presepi sotto sei ponti del Centro Storico, ed ancora i Mercatini (in piazza XX Settembre ed in via Folegatti dalle ore 10), la Casa di Babbo Natale (a palazzo Patrignani, in via Buonafede 12) dove per i più piccini sarà possibile scrivere e poi imbucare le letterine di Natale; ed ancora Folli Folletti e Natale in slitta (spettacolo itineranti di canti ed animazioni ) che si snoderà tra via Sambertolo e Folegatti dalle ore 15.00. Natal’è Comacchio proporrà poi appuntamenti con la musica con i Duo in Duo (Loggia del Grano, ore 16,00) con tanghi e musiche popolari sudamericane, mentre chi invece volesse ascoltare gli Spirituals tipici della tradizione natalizia potrà recarsi a palazzo Bellini (ore 16) con la Carducci Ensemble and Band.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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