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Da Ascom Ferrara

Per 4 giorni cibo, birre artigianali e world music

Tornano i sapori, i gusti, le atmosfere internazionali del Finger Food Festival nella zona dell’ex Acquedotto (piazza XXIV Maggio): Estragon, con il supporto di Ascom Confcommercio e il patrocinio del Comune, riporta a Ferrara l’evento che valorizza le eccellenze italiane e straniere del cibo di strada e delle birre artigianali. “Dopo il successo registrato lo scorso anno – ricorda il patron Lele Roveri – il Finger Food Festival è dunque pronto a ritornare anche a Ferrara con un evento capace di mettere insieme il meglio della musica, della birra e dello street food e allo stesso tempo avvicinare e “contaminare” tre tipologie di pubblico differenti. Il pubblico degli eventi musicali avrà infatti la possibilità di gustare specialità regionali di grande qualità, mentre gli appassionati di street food e i degustatori dei mille sapori della birra troveranno una piacevole colonna sonora con la possibilità di ascoltare dal vivo bands e dj’s che abitualmente frequentano i più importanti club della penisola”. Una scelta sull’area del quartiere Giardino che riconferma: “La linea degli eventi – aggiunge Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara – visti come elementi di precisa valorizzazione di un comparto cittadino dove dobbiamo lavorare con forza e determinazione, Pubblico e Privato insieme, per ridargli una nuova vita e (ri)creare un luogo dove sia possibile stare con serenità e tranquillità con la famiglia per assaporare specialità nazionali ed internazionali, in una sorta di grande festa popolare che vada a vantaggio dell’intera città”. Un parere condiviso dall’Amministrazione comunale che con l’assessore al Commercio Roberto Serra aggiunge: “Nella prima edizione il festival ha già fatto parlare di sé: un’eccellente offerta in una location particolarmente adatta ad ospitare un evento con queste caratteristiche. Tra gli avventori anche molti residenti del quartiere Giardino, ciò non può che fare piacere all’ Amministrazione. Un ringraziamento ad Ascom per aver portato questo appuntamento a Ferrara in piazza XXIV Maggio”. Per quattro giorni, quindi, all’Acquedotto Monumentale, si incontreranno le vere eccellenze del cibo di strada, tra cui molti prodotti DOP e IGP. Gli arrosticini abruzzesi e le bombette pugliesi, le olive ascolane e la focaccia genovese, il pane ca’ meusa e gli sciatt della Valtellina, il panino con l’nduja e tanti altri prodotti tradizionali (anche vegetariani e senza glutine): un tripudio di sapori per un “giro del mondo in 80 morsi”. Per quanto riguarda invece la programmazione musicale, curata da Estragon, storico club bolognese, si prevedono concerti dal vivo e dj sets per allietare il pubblico presente con artisti italiani e stranieri, fra cui una guest star d’eccezione dalla Spagna: Sergente Garcia. E per gli appassionati del grande calcio, sabato sera alle 20.45 sarà trasmessa su schermo gigante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
Insomma: saranno quattro giorni di festa per tutte le età.
ORARI DI APERTURA
Giovedì 1 Giugno dalle 12.00 alle 24.00
Venerdì 2 Giugno dalle ore 12.00 alle 24.00
Sabato 3 Giugno dalle ore 12.00 alle 24.00
Domenica 4 Giugno dalle ore 12.00 alle 23.00

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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