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Da: Regione Emilia Romagna

Dal barocco al classico fino al pop e alla musica da film. La Toscanini, fondazione musicale di Parma, dopo il successo delle trasmissioni in streaming realizzate durante il lockdown, lancia AEMILIA, l’estate de La Toscanini, nuovo progetto di condivisione della musica nelle piazze delle città della regione promosso dall’assessorato regionale alla Cultura e Paesaggio.
Gli eventi previsti sono 77, di cui 65 concerti in 36 città di tutte le province dell’Emilia-Romagna e 12 recite di Rigoletto. Ben 24 i programmi musicali messi a disposizione per la scelta di chi ha deciso di ospitarli. Un vasto calendario capace di avvicinare il pubblico di ogni genere, il tutto affidato ai complessi della Toscanini e della Toscanini Next, quest’ultima espressione dell’omonimo progetto a favore dei giovani musicisti.

Il sovrintendente e direttore artistico de La Toscanini Alberto Triola aveva scritto ai sindaci e agli assessori dei Comuni dell’Emilia-Romagna, col supporto dell’Assessorato alla Cultura della Regione, per offrire questa opportunità al solo costo vivo delle spese sostenute. Opportunità che è stata colta da numerose realtà territoriali.
Già dal 15 giugno, La Toscanini ha messo a disposizione degli enti dell’Emilia-Romagna un’attività musicale di piccoli insiemi da camera, dal trio e quartetto sino all’ensemble di una ventina di musicisti, che è andata a occupare non solo gli spazi più noti del territorio regionale (centri storici, borghi, castelli, piazze) ma anche quei luoghi dove la musica normalmente non arriva. I concerti quindi si terranno dai capoluogo come Bologna, Parma, Ravenna, Ferrara, Reggio Emilia, Forlì fino a piccoli comuni come Busseto o Montegridolfo, e altre città della Regione quali Cesena, Carpi, Sassuolo, Imola, Faenza.

Il lungo calendario estivo de La Toscanini, che arriverà fino ai primi di settembre, comprende tra gli altri quattro imperdibili appuntamenti nel Parco della Musica di Parma con artisti quali Onofri, Rubino e Pertusi (10, 23, 31 luglio e 1 agosto), dieci concerti di Musica in Collina nell’Unione Pedemontana Parmense, la presenza in rassegne famose come Mundus ed Emilia-Romagna Festival ma, soprattutto, include una lunga serie di realtà dove la Toscanini arriva spesso per la prima volta o torna dopo molti anni, arrivando anche da chi non può avere facile accesso alla musica dal vivo.

“Plaudo all’iniziativa de La Toscanini di offrire le proprie formazioni musicali alle programmazioni estive dei comuni dell’Emilia-Romagna- ha dichiarato l’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione, Mauro Felicori- e sono ben felice che la proposta della nostra orchestra sia stata accettata con largo favore. E’ un segno di vitalità: l’epidemia non ci ha scoraggiato, la cultura non si ferma e riprende a svolgere la sua funzione sociale e civile. Ed è un messaggio chiaro da questa realtà, orientata a conseguire un sempre maggiore successo nazionale e internazionale ma che allo stesso tempo mantiene e anzi allarga le sue radici nel territorio, esaltandosi anche nell’attenzione per le comunità più piccole”.

“Sono io stesso sorpreso dello straordinario successo di questa nostra iniziativa- ha aggiunto Alberto Triola, sovrintendente e direttore artistico de La Toscanini- volevamo dare un segnale chiaro in un momento molto difficile, cercando di restituire al nostro territorio con la stessa generosità con cui siamo considerati e ringraziare quanti non hanno smesso di lavorare, in silenzio e spesso a rischio della vita. Sarebbe stato facile ripiegarci, attendere tempi migliori e invocare l’aiuto pubblico, ma sarebbe stato profondamente ingiusto. Abbiamo la fortuna di fare un mestiere meraviglioso e l’entusiasmo che ha accolto questa nostra proposta dimostra come l’Emilia-Romagna resti uno splendido esempio di maturità civile, oltre a una terra di incanto e tesori. I nostri concerti nei castelli, da Montechiarugolo a Scandiano, da Imola a Torrechiara, da Sala Baganza a Ferrara, segnano le tappe di un tour imperdibile per qualunque turista, ma dovrei citare decine e decine di luoghi, piazze, borghi, chiostri. Volevamo essere presenti, il più capillarmente e diffusamente possibile, e non far sentire nessun luogo privo di musica, perché fare e ascoltare musica insieme è uno degli appuntamenti più qualificanti della vita sociale. Ci sono serate dove siamo contemporaneamente in due o tre luoghi diversi. Non era mai successo nella storia della Toscanini.”

Aemilia è resa possibile dal contributo del Ministero per i Beni e le Attività Cariparma, Fondazione Monte Parma, Camera di Commercio di Parma e Conad Centro Nord. CePIM spa è partner istituzionale della Fondazione Arturo Toscanini.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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