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Da: Ga- Est – Servizio Comunicazione Istituzionale

Sabato 22 ottobre 2016, alle ore 15.00, nel Salone del Seicento della Galleria Estense di Modena, l’Ufficio Servizi Educativi delle Gallerie Estensi terrà un corso per docenti, rivolto a scuole di ogni ordine e grado, realizzato in collaborazione con il Memo, Multicentro Educativo Sergio Neri.
Il corso rientra nell’offerta formativa del museo e intende offrire un approfondimento sulle opere, sulla storia e sulle collezioni delle Gallerie Estensi, con la Galleria Estense di Modena, il Palazzo Ducale di Sassuolo, il Museo Lapidario Estense, la Biblioteca Estense e la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, raccontati dai curatori del museo.
Inoltre, ci sarà un approfondimento in materia di didattica museale a cura del dottor Giancarlo Onger, Formatore, e di Marco Dallari, Professore ordinario di Pedagogia generale e sociale presso il dipartimento di Scienze cognitive dell’Università di Trento.

L’incontro di sabato 22 sarà l’occasione per conoscere le metodologie che sottendono i percorsi in atto presso le Gallerie Estensi: in particolare saranno illustrati i supporti ludici e le metodologie del ‘gioco’ come presupposto base all’ impostazione di ogni visita museale.

Particolare attenzione sarà rivolta al confronto con i docenti delle scuole medie e superiori per un’offerta didattica in grado di garantire ai ragazzi stimoli idonei a rendere l’incontro con il museo interessante e piacevole, un luogo nel quale ritornare e ritrovarsi, nel quale sensibilizzarsi verso il ‘bene culturale’ come bellezza da godere.

Ecco il programma della giornata:

Saluti
Martina Bagnoli Direttore delle Gallerie Estensi
Francesca D’Alfonso Direttore Memo
Paolo Cavicchioli Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Interventi:
Federico Fischetti Responsabile Museo Lapidario Estense e curatore delle raccolte delle Gallerie Estensi
La Galleria Estense e il Museo Lapidario Estense

Marcello Toffanello Responsabile Pinacoteca Nazionale di Ferrara e curatore delle raccolte delle Gallerie Estensi
La Pinacoteca di Ferrara

Laura Bedini Responsabile Palazzo ducale di Sassuolo
Il Palazzo Ducale di Sassuolo

Nunzia Lanzetta Responsabile Ufficio Servizi Educativi e curatore delle raccolte delle Gallerie Estensi
Quale didattica alle Gallerie Estensi

Giancarlo Onger Formatore
‘A scuola di bellezza: elogio all’utilità dell’inutile’.

Marco Dallari Professore ordinario di Pedagogia generale e sociale presso il dipartimento di Scienze cognitive dell’Università di Trento.
‘I repertori dell’arte come risorsa educativa’

A corredo del corso, verranno effettuate delle visite guidate negli Istituti delle Gallerie Estensi con il seguente programma e le seguenti modalità:

Sabato 29 ottobre, sabato 5 novembre, sabato 12 novembre dalle ore 10.00 e ore 11.00.
Previa prenotazione sul sito Memo.
Le visite saranno espletate se si raggiunge un minimo di 10 partecipanti. I partecipanti massimo per ogni visita possono essere 25.
La partecipazione al corso ed ad almeno una visita guidata da diritto al rilascio di crediti formativi.

E’ possibile iscriversi sul sito Memo http://istruzione.comune.modena.it/memo/

Per informazioni:
Ufficio Servizi Educativi Gallerie Estensi Dott.ssa Annunziata Lanzetta annunziata.lanzetta@beniculturali.it
059 4395715

Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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