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Nei negozi di vicinato, nelle medie e nelle grandi strutture di vendita quando fuori dai centri commerciali. Autorizzata anche la vendita di articoli di cartoleria e cancelleria. Modificata l’ordinanza del 12 novembre: la scadenza anticipata al 27 novembre, quando il ministro della Salute deciderà rispetto alla classificazione delle Regioni

Bologna – Una nuova ordinanza, firmata oggi dal presidente della Regione, conferma le misure introdotte con la precedente del 12 novembre (in vigore dal 14) per il contrasto della pandemia, introducendo limitate modifiche di armonizzazione rispetto al provvedimento assunto dal ministro della Salute venerdì scorso, che ha inserito l’Emilia-Romagna nella cosiddetta zona arancione. Il provvedimento entra in vigore già da domani e si limita a ritoccare quello precedente in due aspetti: da un lato integrando l’elenco delle attività di vendita consentite nei prefestivi, quando restano chiuse le medie e grandi strutture di vendita, e nei festivi, quando restano chiuse le attività commerciali in genere; dall’altro modificando il termine di scadenza delle restrizioni ulteriori specificamente previste dalla nostra Regione.

Il provvedimento, tra l’altro, conferma che nei giorni prefestivi gli esercizi commerciali insediati nell’ambito di centri commerciali, di aree commerciali integrate e di poli funzionali restano chiusi al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, per le farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Anche le medie e grandi strutture di vendita non insediate all’interno di centri commerciali, aree commerciali integrate e poli funzionali, restano chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, di giornali e riviste, farmacie, parafarmacie, tabaccherie. A queste categorie merceologiche consentite, qui la novità, si aggiungono ora i prodotti per la cura e l’igiene della persona e per l’igiene della casa, gli articoli di cartoleria e cancelleria.

Anche nei giorni festivi continua ad essere sospesa ogni tipo di attività di commercio, sia in sede fissa che su area pubblica, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari, di giornali e riviste. E continuano a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie, tabaccherie. Anche in questo caso, si aggiunge la possibilità di vendita di prodotti per la cura e l’igiene della persona e per l’igiene della casa, degli articoli di cartoleria e cancelleria. Rimangono comunque chiusi esercizi commerciali che si trovano nell’ambito di centri commerciali, di aree commerciali integrate e di poli funzionali, in questo caso salvo che per la vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccherie e edicole.

Infine, per armonizzare le norme vigenti in Emilia-Romagna con le norme nazionali, la scadenza dell’ordinanza del 12 novembre viene anticipata a venerdì 27 novembre, quando il ministro della Salute sarà chiamato a riesaminare il proprio provvedimento che ha spostato l’Emilia-Romagna in fascia arancione.

“In continuità con l’ordinanza adottata la settimana scorsa, sulla base dell’andamento epidemiologico- afferma il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi- abbiamo ritenuto di confermare le misure ulteriormente restrittive introdotte anche per la prossima settimana. Se la stabilizzazione dei casi e l’ulteriore flessione dell’indice Rt della nostra regione per la quarta settimana di seguito, ma fino a quando non scenderà sotto l’1 il virus continuerà a circolare pericolosamente, ci fa ben sperare rispetto ai risultati che stiamo ottenendo, è altrettanto vero che permangono numeri alti. In questi giorni ci giochiamo molto, anche rispetto a come sarà il prossimo mese di dicembre. Per questo ci siamo assunti la responsabilità di non derogare ancora alle limitazioni presenti, fiduciosi che altri sette giorni possano consolidare questa tendenza. Ciò non significa ignorare incongruenze che ci sono state segnalate, né vogliamo complicare inutilmente la vita di cittadini ed esercenti. Abbiamo quindi previsto limitate modifiche all’elenco delle attività di vendita consentite, allargandolo soprattutto a beni di prima necessità come quelli per l’igiene della persona e della casa. Questo senza intaccare la portata dell’ordinanza, che vuole esplicitamente prevenire assembramenti sia nel centro delle città sia nei centri commerciali”.

“Inoltre, abbiamo anticipato la scadenza dell’ordinanza rispetto al termine del 3 dicembre, per poter aggiornare le valutazioni del caso alla luce delle decisioni che il ministro Speranza sarà chiamato ad assumere tra una settimana esatta anche per quanto riguarda la classificazione della nostra regione. Dobbiamo continuare a rispettare le regole di sicurezza- chiude Baruffi- perché il rischio resta alto. Nello stesso tempo, i sacrifici stanno dando risultati. E noi vorremmo accelerare il più possibile il percorso di uscita da restrizioni che penalizzano l’economia e la socialità, mantenendo condizioni di sicurezza”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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