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L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su più di 35mila tamponi effettuati 1.588 nuovi positivi (4,5%). Oltre 1.300 guariti. Vaccinazioni: più di 339mila dosi somministrate
Il 94% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 39,6 anni. 25 decessi. Online il Report settimanale sull’andamento dell’epidemia in regione, con i contagi in ambito scolastico: 2.786 nuovi casi fra bambini e studenti-alunni dai servizi 0-3 anni alle superiori e 392 nuovi casi fra docenti e altro personale
Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 249.429 casi di positività, 1.588 in più rispetto a ieri, su un totale di 35.010 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,5%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni).
Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 339.381 dosi; sul totale, 130.954 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 598 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 395 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 560 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 39,6 anni.
Sugli 598 asintomatici, 313 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 25 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione,10 con gli screening sierologici, 7 tramite i test pre-ricovero. Per 243 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 580 nuovi casi, seguita da Modena (327); poi Reggio Emilia (118), Rimini (97) e Piacenza (93); quindi Cesena (82), Ravenna (79), Imola (78), Ferrara (51), Forlì (45) e infine Parma (38).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Il Report settimanale sull’andamento dell’epidemia in regione è disponibile al link https://bit.ly/3dMENaa e contiene anche i dati di contagio in ambito scolastico. In particolare, i dati sono relativi a tutti i contagi che, sul territorio regionale, hanno interessato, a partire dal 14 settembre 2020, inizio delle scuole, fino al 21 febbraio 2021, rispettivamente studenti/alunni e docenti/operatori scolastici di servizi educativi 0-3 anni, scuole per l’infanzia, scuole primarie di I grado, scuole secondarie di I e II grado. Oltre al numero assoluto, è anche indicata la percentuale dei casi positivi rispetto a tutti i casi di positività registrati in Emilia-Romagna nello stesso periodo. Infine, una tabella fotografa la situazione contagi in ambito scolastico nel periodo 7-21 febbraio 2021, nel quale si sono registrati 2.786 nuovi casi fra bambini e studenti/alunni dai servizi 0-3 anni alle superiori e 392 nuovi casi fra docenti e personale scolastico.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 18.082 tamponi molecolari, per un totale di 3.310.327. A questi si aggiungono anche 16.928 tamponi rapidi e 876 test sierologici.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.339 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 202.311.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 36.725 (+224 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 34.486 (+193), il 94% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 25 nuovi decessi: 3 a Piacenza (una donna di 95 anni e 2 uomini, di 81 e 89 anni); 1 a Parma (una donna di 96 anni); 4 nella provincia di Reggio Emilia (2 donne, di 83 e 92 anni, e 2 uomini di 80 e 94 anni); 4 nella provincia di Modena (2 donne, di 86 e 90 anni, e 2 uomini, di 77 e 79 anni); 1 nella provincia di Bologna (un uomo di 87 anni); 6 nel ferrarese (4 donne, rispettivamente di 79, 90, 91 e 95 anni, e 2 uomini di 70 e 80 anni); 3 in provincia di Ravenna (2 donne, di 85 e 87 anni, e un uomo di 81); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 83 anni); 2 nel riminese (una donna di 80 anni e un uomo di 70).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.393.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 196 (+2 rispetto a ieri), 2.043 quelli negli altri reparti Covid (+29).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 11 a Parma (+1),17 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 44 a Modena (+invariato), 55 a Bologna (-1),15 a Imola (+2), 19 a Ferrara (+1), 4 a Ravenna (+1), 2 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (invariato) e 14 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:19.695 a Piacenza (+93 rispetto a ieri, di cui 61 sintomatici),17.165 a Parma (+38, di cui 30 sintomatici), 32.034 a Reggio Emilia (+118, di cui 70 sintomatici), 43.605 a Modena (+327, di cui 219 sintomatici), 50.822 a Bologna (+580, di cui 359 sintomatici), 8.719 casi a Imola (+78, di cui 48 sintomatici), 14.456 a Ferrara (+51, di cui 24 sintomatici), 18.675 a Ravenna (+79, di cui 40 sintomatici), 9.458 a Forlì (+45, di cui 33 sintomatici), 11.271 a Cesena (+82, di cui 58 sintomatici) e 23.529 a Rimini (+97, di cui 48 sintomatici).
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 15 casi, positivi al test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare.
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Francesco Monini
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
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