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da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

In occasione della Giornata della Memoria, il Teatro Comunale De Micheli ospita nella serata di mercoledì 27 gennaio la rappresentazione “Storia di Bruno – Il bambino che imparò a volare”, a cura della Filarmonica di Tresigallo e della Piccola Compagnia dell’airone, con la partecipazione speciale dei ragazzi e delle ragazze della scuola Media “C. Govoni” di Copparo e “Govoni Ballet” di Copparo, movimenti scenici di Stefania Capaccioli, musiche di Roberto Manuzzi, immagini di Mattia Manzoli, parole di Teresa Fregola e Marcello Brondi; regia di Marcello Brondi

Un bambino, ebreo. La grossa testa lo rende incerto e impacciato nei movimenti, il carattere è schivo e introverso. Curioso e attento a ogni cosa che lo circonda, è affascinato dalle eccentriche stravaganze del padre, dalle sue stupefacenti metamorfosi. Lo perderà anzitempo, ma, non volendosene separare del tutto, farà rivivere nei suoi disegni e nei suo scritti la straordinaria capacità paterna di riconoscersi e identificarsi in ogni oggetto, in ogni animale, in ogni persona.
Fino a una giornata d’autunno del 1942, quando un ufficiale nazista lo ucciderà per strada, nel ghetto di Drohobycz, una piccola città della Galizia Orientale. Bruno, Bruno Schulz era uno dei più grandi scrittori polacchi, autore di “Le botteghe color cannella”.

Per dare un contributo alla Giornata della Memoria 2016, con una “scorribanda” nel mondo degli ebrei orientali, si vuole rendere omaggio a coloro che abitarono con tante sofferenze la terra di Galizia, consapevoli che da lì sono arrivati grandi uomini e grandi idee. Si è così scoperto attraverso un bellissimo libro, un albo illustrato, pubblicato da Orecchio Acerbo, Bruno, Bruno Scultz. Un uomo geniale dall’aspetto esile, la testa grossa e l’animo di bambino. Bruno attraverso i suoi racconti, saggi, disegni, articoli e romanzi regala una testimonianza della sua stupefacente grandezza, e della sua beffarda ostinazione a non morire mai.

Teatro Comunale De Micheli, Inizio ore 21.30, ingresso libero. Info 0532 864580.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it