Skip to main content

Da: Prefettura di Ferrara

Il Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro, ha presieduto stamane, nella Sala dei Comuni del Castello Estense, una riunione della Conferenza Provinciale Permanente sul tema “Stato, Regioni, Comuni: competenze e raccordo tra i diversi livelli di sistema di protezione civile alla luce del nuovo codice”, indetta per fare un focus sulle principali novità introdotte dal nuovo “Codice della protezione civile”, introdotto con D. Lgs. n. 1/2018, che ha definito il nuovo modello di governance della protezione civile.
Erano presenti alla Conferenza l’Assessore alla Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, Paola Gazzolo, accompagnata dal Direttore Generale dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, Maurizio Mainetti e dal Responsabile del Servizio Regionale Area Reno e Po di Volano, Claudio Miccoli, il Presidente della Provincia, Barbara Paron, il Sindaco di Ferrara, insieme con i Sindaci e gli Amministratori del territorio provinciale, i vertici territoriali delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate, dei Vigili del Fuoco, le componenti istituzionali del Sistema provinciale di protezione Civile ed una rappresentanza del Coordinamento provinciale del volontariato di Protezione Civile.
Nel corso della Conferenza sono state, in particolare, evidenziate le novità che riguardano, in primo luogo, la definizione più precisa e puntale della catena di comando e di controllo in caso di emergenza, per stabilire con precisione “chi fa cosa”, ben delineando e distinguendo le funzioni di indirizzo politico e di azione amministrativa ed operativa.
Il nuovo Codice, in perfetta continuità con la legge n. 225/1992, rafforza la dimensione sistemica dell’azione di protezione civile e valorizza, consolidandola, la struttura policentrica, poiché la salvaguardia dell’integrità della vita, dell’ambiente, dei beni e degli insediamenti necessitano di un’azione coordinata e sinergica da parte di tutte le Istituzioni.
“In questo contesto, il nuovo Codice – ha spiegato nel suo intervento il Prefetto Campanaro – delinea ex novo le competenze del Prefetto, rafforzandone la centralità del ruolo con l’introduzione di una importante novità: il suo intervento non è più previsto solo al verificarsi dell’evento, ma anche nelle fasi immediatamente precedenti, fin da quella di allertamento. In raccordo operativo con il Dipartimento della Protezione Civile, con la Regione e con gli Enti locali, il Prefetto assume la direzione unitaria di tutti i servizi di emergenza, promuovendo e coordinando l’intervento delle strutture dello Stato presenti sul territorio provinciale, per una risposta tempestiva ed efficace”. “Il rapporto tra le diverse componenti della Protezione Civile nel Codice è fortemente improntato – ha proseguito il Rappresentante del Governo – sul rafforzamento della cooperazione tra le Istituzioni. La funzione di Protezione Civile è svolta da un sistema articolato che non può identificarsi con una singola amministrazione, poiché sono in gioco interessi rilevanti e diffusi che impongono una capacità di azione e intervento di tutte le componenti presenti sul territorio».
Sul versante della pianificazione e dell’allertamento, una funzione strategica è riconosciuta in capo alla Regione ed agli Enti territoriali, come ben evidenziato nel corso dell’intervento del Direttore Generale dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, Maurizio Mainetti, che ha fatto il punto della situazione sullo stato di applicazione in provincia di Ferrara dei recenti indirizzi regionali per la predisposizione dei piani comunali di protezione civile, approvati con deliberazione di Giunta Regionale n.1439 del 10 settembre 2018.
Per l’Assessore Regionale Paola Gazzolo, che ha concluso i lavori della Conferenza, “il nuovo Codice di Protezione Civile è stato un successo di tutti, del buon lavoro condotto con un grande gioco di squadra a cui l’Emilia-Romagna ha dato un contributo importante. È stato buono il metodo, quello della condivisione, e sono positive le innovazioni apportate: vanno nell’ottica di crescente integrazione e coordinamento del sistema, nel rispetto del principio di sussidiarietà. La Regione è ora impegnata nel dare attuazione alle nuove disposizioni, per quanto di sua competenza: per questo ha individuato nei Servizi Territoriali dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile i riferimenti delle Prefetture in seguito all’emissione dei messaggi di allerta, in particolare per la gestione delle attività dei Centri di Coordinamento Soccorsi. Per lo stesso motivo ha deliberato le Linee Guida per i nuovi Piani di protezione civile dei comuni. Nel definirli, dovrà essere assicurata anche la partecipazione del volontariato di protezione civile. Mettere pienamente a frutto il sapere diffuso e le conoscenze di cui il volontariato è portatore rappresenta un passo avanti importante per rendere sempre più resilienti le nostre comunità. L’alleanza con i volontari e i singoli cittadini, vere sentinelle del territorio, è un tassello imprescindibile della strategia di adattamento ad un cambiamento climatico”.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it