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Da: Organizzatori
Un convegno organizzato dall’Area CNA di Copparo-Berra affronta il tema della sicurezza delle imprese: “è un volano di sviluppo senza il quale le aziende soffrono” – “Necessaria la collaborazione di tutti per prevenire il crimine” ha detto il Comandante dei Carabinieri di Copparo Magg. Feola.
“La sicurezza è un volano di crescita economica, ed è per questo che le istituzioni devono inserirla tra le assolute priorità dell’azione di governo del territorio. Oggi sono molti i fattori che limitano lo sviluppo delle imprese: tassazione eccessiva, burocrazia asfissiante ecc. Ma anche l’illegalità, la microcriminalità, il senso di insicurezza danneggiano profondamente le imprese e ne limitano lo slancio”
Paolo Mazzini, presidente dell’area Copparo-Berra di CNA, ha sintetizzato così l’appello lanciato dall’Associazione, nel corso del convegno organizzato giovedì sera presso la sala riunioni del ristorante “da Giuseppe”.
Il convegno, coordinato da Francesco Robboni, Responsabile dell’area Cna di Copparo-Berra, poneva al centro dell’attenzione proprio la questione della tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza, come condizione di sviluppo territoriale e di benessere.
Michele Govoni, imprenditore di Formignana, ha raccontato le brutte esperienze vissute dall’azienda di famiglia, che opera nel settore dei cablaggi elettrici. Nel 2006 e nel 2010 si verificarono furti notturni che ebbero numerose gravi conseguenze: danni economici, furti di identità, senso di insicurezza. “E’ necessaria più attenzione – ha detto Govoni – per la sicurezza delle aree produttive. Forse andrebbero intensificati i pattugliamenti notturni delle forze dell’ordine e i sistemi di videosorveglianza”.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato il maggiore Giorgio Feola, comandante della compagnia Carabineri di Copparo – è combattere la criminalità, ma anche la paura della criminalità: la sicurezza è un diritto di tutti i cittadini, quindi anche degli imprenditori. E’ necessario che vi sia una collaborazione proficua tra cittadini e forze dell’ordine: segnalare comportamenti sospetti, anomalie, episodi insoliti, può aiutarci a prevenire i reati, invece di essere costretti a intervenire dopo che si sono verificati producendo danni anche gravi”.
Il presidente provinciale di CNA, Davide Bellotti, con il proprio intervento ha saldato il tema della sicurezza delle imprese a quello della legalità e della lotta all’abusivismo: “Quando le imprese sono in difficoltà ad aprire i battenti, a crescere e svilupparsi – ha detto Bellotti – il territorio risulta impoverito. Per questo è importante garantire sicurezza, ma anche contrastare l’abusivismo, altro grave ostacolo alla crescita delle aziende sane”.
Resta il fatto che le imprese una loro vitalità continuano a dimostrarla: lo provano i dati a consuntivo del bando multidisciplinare lanciato in autunno dalla Camera di Commercio, con la collaborazione di vari comuni tra cui Copparo: come ha ricordato nel corso del convegno il Presidente della CCIAA Paolo Govoni, il bando ha erogato oltre 660mila euro di contributi, movimentando sul territorio oltre 4 milioni e mezzo di investimenti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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