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17 Dicembre 2021 – L’Autorità Distrettuale del Fiume Po-Mite pubblica 2 nuovi video informativi di strettissima attualità con l’obiettivo di sensibilizzare e diffondere alcune azioni legate alle innovative politiche di indirizzo messe in campo per migliorare il contesto ambientale in cui l’ente svolge la sua funzione di pianificazione in materia di governo della risorsa idrica. “I video ideati dal nostro responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali del distretto Andrea Gavazzoli – ha commentato il Segretario Generale Meuccio Berselli – sono un mezzo comprensibile, fruibile e completo per farsi un’idea chiara sulle tre tematiche attualissime che abbiamo individuato per questo primo progetto divulgativo”.
Sul fenomeno del bracconaggio – che in questi ultimi 20 anni è diventato fenomeno purtroppo strutturale – soprattutto nell’area del Delta del Po l’Autorità sta svolgendo un’azione di prevenzione di concerto con le Regioni del distretto e le Prefetture e sta favorendo normative comuni e regolamenti di pesca omogenei grazie all’attività della Consulta della Pesca per cercare di arginare e contrastare il grave fenomeno e al contempo perseguire quelle organizzazioni che commettono reati ai danni dell’ambiente e della fauna ittica autoctona perpetrando l’illegalità. Il video realizzato grazie alle riprese e al montaggio del filmaker Marco Epifani e con il contributo di istituzioni e Forze dell’Ordine mostra come oggi, dopo un inevitabile periodo di stop a causa della pandemia, gli enti amministrativi stiano cercando di mettere basi solide per disciplinare il bracconaggio e armonizzare le normative a difesa e tutela della pesca “corretta”.
Il secondo video – ha evidenziato il giornalista Andrea Gavazzoli – ci offre una panoramica su una sfida in grado di migliorare l’ambiente del fiume Po e di conseguenza anche ciò che gli sta attorno; il filmato è un focus su come utilizzare le numerose ex cave come possibili fonti di energia pulita grazie all’impiego del fotovoltaico galleggiante in quelle che potrebbero diventare vere e proprie oasi ambientali, anche grazie al progetto di rinaturazione; rappresenta un’opportunità storica da cogliere in modo unitario in cui la tecnologia e la sostenibilità trovano identità comune nell’utilizzo di energia pulita e naturalmente su queste importanti tematiche daremo puntuale e aggiornata informazione alle comunità rivierasche e non”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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