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Da ufficio stampa freccia del delta

VENERDI’ 23 MARZO ORE 20.30
PRESSO: ERBORISTERIA IL FIORDALISO (Via Montegrappa n. 3 – Comacchio – FE- )
Relatore: Pier Angelo Spazzoli
”La vera economia dei Diritti Umani che cambia il Mondo”

(Contributo spese organizzative 5 Euro)

1) Introduzione agli studi di Popolo Unico e alla Legale Rappresentanza. Come riappropriarsi della nostra vera identità sostituita da una finzione giuridica di proprietà delle Stato che non esercita più la funzione di rappresentanza del popolo e dei suoi interessi ma esercita il volere di entità sovrannazionali di interesse privato con lo scopo di ridurre i popoli in schiavitù.

2) Introduzione a Resilienza Italia
– scopi; progetti; servizi.
Resilienza Italia, la prima ONG al servizio e negli interessi del Popolo italiano in ottemperanza alle disposizioni internazionali contenute nei principali trattai in materia di Diritti Umani
-introduzione al servizio Liberati dai Debiti
-Introduzione al servizio ASSITENZA LR
-introduzione al servizio STATUS LR ( per chi è già LR) – LR = legale rappresentanza.

3) Il progetto Vera Economia come punto di approdo per riformare di sana pianta la società su principi etici e umani attraverso l’esercizio dei diritti Civili ed Economici spettanti a ciascun individuo.

4) Qual’è il vero motivo dell’obbligatorietà vaccinale previsto dal Decreto Lorenzin?Come è possibile praticare la libertà di scelta prevista dall’ art. 32 della Costituzione?Come possiamo difendere i nostri bambini da questo DL?

Pierangelo Spazzoli è tra i soci fondatori di Resilienza Italia ed ha partecipato attivamente agli studi e alle sperimentazioni di Popolo Unico. Ci introduce al concetto di Legale Rappresentanza , spigandoci l’artificio amministrativo che sostituisce lo Status di creditori in debitori.

Inoltre, atttraverso esempi pratici, ci illustrerà i mezzi legali facendo riferimento alla legge 881/1977 e alla legge 445/2000 e come notificare alla pubblica amministrazione l’autocertificazione di Legale Rappresentanza di sè stessi e la Legale Rappresentaza per i figli minori, riappropriandoci dei Nostri Diritti di Esseri Liberi.

Prenotazione obbligatoria: posti limitati. Info 348.0318947 – 333.6375 119

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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