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Da: Ufficio Stampa Comune di Copparo (FE)

Presentata in conferenza stampa l’ingegner Silvia Buzzoni, nuovo Amministratore Unico di Gecim servizi cimiteriali, a questo proposito il sindaco Fabrizio Pagnoni ha sottolineato la qualità del servizio di Gecim, in un contesto sovraregionale, con un impianto sicuramente all’avanguardia. Gecim è una società partecipata in house di proprietà all’80% di Patrimonio srl società del Comune di Copparo e per il 20% dei comuni di Jolanda di Savoia, Riva del Po e Tresignana.
«Ricopro l’incarico di Amministratore Unico di Gecim – ha dichiarato Silvia Buzzoni – dal 29 luglio di quest’anno e dalla sua entrata in funzione nel 2007, Gecim si occupa dello svolgimento dei servizi cimiteriali e funerari nei comuni soci e cioè Jolanda di Savoia, Riva del Po e Tresignana. Nel 2014 con il Giardino della Cremazione Gecim ha iniziato a offrire servizi richiesti anche da territori del Veneto e della Lombardia. I numeri di Gecim sono rilevanti e in continua crescita dal 2015 a oggi. Un impianto di Cremazione prevede una manutenzione ogni 9000 interventi e quindi uno stop di 45 giorni di sospensione del servizio. Per ovviare a queste soste forzate abbiamo presentato alla Provincia di Ferrara la richiesta di poter realizzare e attivare una seconda linea allo scopo di poter integrare il servizio e non avere più periodi di stop.»
Sul tema Camera Mortuaria, si conta che il cantiere finisca entro l’anno, già in diverse occasioni era data per imminente la chiusura dei lavori, ma a oggi il cantiere gestito dall’Azienda Sanitaria ASL di Ferrara sta ancora ultimando i lavori. Come già dichiarato in altre occasioni, a lavori ultimati la gestione della nuova Sala del Commiato sarà affidata a Gecim e a questo proposito Buzzoni ha dichiarato che c’è un’intesa con gli altri Comuni per una migliore organizzazione al servizio dei cittadini.
Ultimo punto trattato dal nuovo Amministratore Unico di Gecim è quello dell’organizzazione. «Il Sistema Gecim – ha concluso Silvia Buzzoni – cioè di chi opera e lavora in azienda è un anello fondamentale. L’organigramma di Gecim comprende 20 persone, una struttura che lavora con grande responsabilità e competenza, e che ha permesso in questi anni il raggiungimento di questi importanti risultati. Come Amministraore Unico di Gecim, voglio essere parte attiva di questo gruppo, mettendomi a disposizione del personale, dei Comuni soci e di tutti i cittadini».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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