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Da: Organizzatori
“Oggi ho parlato con la dirigente scolastica dell’ Istituto ferrarese dove alcuni bambini di prima media hanno offeso un compagno di religione ebraico con epiteti razzisti, espressioni che credo non nascano dal loro cuore ma da ciò che sentono e assorbiscono da quella parte di società sempre più intollerante.
L’episodio risale ad oltre una settimana fa.
La scuola – senza minimizzare o sottovalutare – si è subito attivata per aiutare i ragazzi a comprendere la gravità dell’accaduto e proprio per questo non ha voluto esaltare il fatto per tutelare i ragazzi che hanno bisogno di serenità e tempo per comprendere come il rispetto, la tolleranza e la dignità delle persone debba essere rispettata e perseguita.
Sicuramente l’eco mediatico che si è creato non aiuta la presa di coscienza vera su cui i ragazzi devono lavorare, ma corre il rischio di creare un danno importante alle loro relazioni.
Devo complimentarmi per quanto la scuola ha fatto e sta facendo.
Dobbiamo essere orgogliosi dei nostri enti educativi che, con tenacia, sostengono la legalità e la democrazia a tutti i livelli, partendo in particolare da un lavoro di educazione dei giovani affinchè sia rispettato l’articolo 3 della nostra Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
L’educazione di cui oggi abbiamo maggior bisogno è allora proprio quella della libertà, della responsabilità, dell’intelligenza critica; l’unica in grado di spezzare le catene del conformismo, della rassegnazione e quindi dell’ingiustizia, rendendoci tutti capaci di operare coraggiosamente i cambiamenti necessari affinché i diritti e la dignità di tutti gli uomini siano rispettati e promossi.”
Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it