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Da: Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione

Per il D.G. dell’Azienda O.U. di Cona (Fe)
Rispondendo ad un quesito che avevamo posto sul risarcimento danni, l’azienda sanitaria in indirizzo, replicava con nota p.g. n. 21871 del 10.09.2019, con questa premessa: «Deve essere innanzitutto ribadito che questa azienda intende proseguire nel proprio atteggiamento di trasparenza, fornendo come di consueto risposta ai quesiti di codesto comitato valutati di interesse generale, nell’ottica di favorire l’accesso di tutti i cittadini a informazioni ritenute di interesse diffuso, che possano evitare fraintendimenti della popolazione in merito a temi relativi alla salute pubblica».
Il metodo di lavoro sopra citato, sarà il nostro riferimento. Conseguentemente questo comitato ricorda che siamo in attesa delle risposte, alle nostre note del:
a) 02 agosto 2019 con oggetto: «Scale mobili ferme e tv a pagamento»
b) 29 maggio 2019 con oggetto: «Caro ospedale quanto ci costi?»
c) 17 aprile 2019 con oggetto: «Azienda ospedaliero universitaria di Cona (Ee) – delibera n. 57 dell’11.03.2019 – recupero spese concorsuali e legali sostenute»
d) 14 giugno 2019 con oggetto: dipendenti o spie? Azienda ospedaliera o servizi segreti?

Quesito a) Nota del 02 agosto 2019 con oggetto: «Scale mobili ferme e tv a pagamento» questa immagine è stata “scattata” ieri 02 ottobre 2019 convalida il fermo immotivato delle scale ormai “immobili” dell’ospedale di Cona (Fe) da circa 7 mesi.
Sull’argomento avevamo chiesto al direttore generale dr. Carradori:
a) Quali sono i motivi che hanno determinato tempi così lunghi per la riparazione e quindi forti disagi per l’utenza?
b) Qual è la ragione tecnica per cui le scale mobili si sono rotte?
c) A chi compete la riparazione?
d) Vista l’importanza che hanno quelle scale mobili in ospedale, perché non sono state riattivate in tempi molto brevi? 2 considerato che le scale mobili dell’ospedale di Cona (Fe) sono un quesito di carattere generale, perché non c’è la “consueta” risposta?

Quesito b) nota del 29 maggio 2019 con oggetto: «Caro ospedale quanto ci costi?» È indubbio che i televisori dell’ospedale di Cona (Fe) siano un problema di carattere generale. Sempre per trasparenza amministrativa, lo scrivente comitato aveva chiesto copia dell’atto o degli atti deliberativi con cui era stato normato il noleggio dei televisori all’interno dell’ente, nonché copia dei contratti e/o delle convenzioni esistenti inerenti la problematica in parola.
Chiedeva altresì:
a) Tutti i cittadini pagano già la “tassa” della televisione tramite le bollette della corrente elettrica. Perché devono pagare ulteriormente il noleggio di un televisore in ospedale trovandosi in quel luogo per forza maggiore? b) Un paziente ricoverato all’ospedale di cona può utilizzare per il periodo di degenza un televisore di sua proprietà?
c) Quanti televisori a noleggio vi sono all’ospedale di cona?
d) Chi ha pagato l’installazione dei televisori e del relativo impianto di noleggio nell’ospedale di Cona (Fe)?
e) Chi ha pagato i televisori sopra citati?
f) A quanto ammonta il movimento economico delle tessere di noleggio dei televisori in parola per gli anni 2016-2017-2018?
g) Come si chiama l’azienda che gestisce gli introiti sopra citati?
h) L’ospedale ha un rientro economico da tale problematica? Assodato che i televisori delle sale di degenza dell’ospedale sono palesemente un quesito di carattere generale, perché non c’è la “consueta” risposta?

Quesito c) nota del 17 aprile 2019 con oggetto: «Azienda ospedaliero universitaria di Cona (Fe) – delibera n. 57 dell’11.03.2019 – recupero spese concorsuali e legali sostenute» lo scrivente comitato le aveva chiesto chiarimenti relativamente al concorso di direttore di chirurgia pediatrica, considerato anche il vistoso interessamento dei mass media, sulla problematica. Provato che la questione del quantomeno “anomalo” concorso è apparsa più volte sulla stampa cittadina ed è diventata di dominio pubblico, quindi di pubblico interesse, perché non c’è la “consueta” risposta?

Quesito d) nota del 14 giugno 2019 con oggetto: «Dipendenti o spie? Azienda ospedaliera o servizi segreti?» 3 il 14 giugno u.s. avevamo chiesto al d.g. dell’ospedale di Cona (Fe), cosa stessero facendo, un dipendente dell’ente ed un praticante, nella giornata del 15 maggio 2019, negli orari in cui si svolgeva una manifestazione organizzata dalla scrivente associazione, davanti al tribunale di Ferrara. Negli ultimi anni, la cronaca nazionale ha smascherato dei dipendenti pubblici che in orario di servizio andavano al bar, facevano un doppio lavoro, facevano gare sportive, millantavano malattie, facevano gli investigatori privati, ecc., ed è diventato di pubblico interesse sapere cosa stessero facendo dei pubblici dipendenti a quell’ora ed in quel luogo. Dimostrato il pubblico interesse alle conoscenze del rispetto delle leggi e delle normative da parte dei pubblici dipendenti, perché non c’è la “consueta” risposta? La trasparenza amministrativa dichiarata quale “modus operandi” dell’azienda ospedaliera, non è confermata dalle mancate risposte alle quattro note citate, le quali, al contrario, dimostrerebbero opacità amministrativa.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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