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Da: Ascom

Sarà il 30 agosto il gran finale per l’edizione 2019 della Comacchio by Night che al suo decimo e conclusivo venerdì si concentra sullo sport amatoriale e professionistico. Il format ideato nel 2015 in questa edizione è stato curato direttamente dalla Made Eventi in collaborazione con Ascom Confcommercio che l’aveva inventato per dare visibilità a Comacchio durante la stagione balneare.
Si parte nel tardo pomeriggio con un aperitivo dedicato alla letteratura con gli incontri (ore 18,30 alla Loggia del Grano) condotti dal giornalista Luciano Boccaccini: venerdì 30 è il turno della fiaba “Una luce nel buio” scritta ed illustrata da Francesco Corli che racconta una Comacchio inedita ed onirica con il supporto delle poesie di Alessandra Parmiani.
Poi a seguire sempre nel medesimo spazio si terrà un momento dedicato allo sport condotto da Leonardo Romani che vedrà la presentazione (a partire dalle ore 21,30) della squadra di football americano Bucaneers Comacchio con il simpatico ed affascinante contorno spettacolare delle Cheerleader. Il tutto in attesa della presentazione dei gioielli del Kleb Basket Ferrara ad un nuovo appuntamento entusiasmante con i parquet del campionato di pallacanestro in A2. Accanto al presidente Francesco D’Auria, al direttore generale Franco Del Moro saranno a Comacchio il neo acquisto a stelle e strisce Sekou Wiggs con il collega Folarin Campbell (alla sua seconda stagione a Ferrara) ed alla bandiera del Kleb, il capitano Tommaso Fantoni.
E dalla sport professionistico a quello amatoriale con la Flash Run: stiamo parlando della camminata ludica motoria, ovviamente luminosa, che da piazza Folegatti (dalle ore 21.30) accenderà di colori fluo il centro storico della città del Trepponti. L’organizzazione e le iscrizioni all’evento sono a cura dell’A.S.D Doro (www.poldoro.it oppure 0532.55535).
Una serata che strizza l’occhio alla grande musica con il tributo a Gianni Morandi, interpretato dalla voce del suo clone musicale più autentico ossia il ferrarese Roberto Rimondi. Il concerto (slittato dallo scorso 2 agosto a causa del maltempo) sarà dedicato ai grandi successi dell’eterno ragazzo di Monghidoro e si terrà a partire dalle ore 21.30 nell’incanto di piazzetta Trepponti.
A contorno di questa serata conclusiva come di consueto l’appuntamento con le associazioni di volontariato (alla Torre dell’Orologio) e le mostre dedicate all’arte fotografica (ex Pescheria). Per gli appassionati di cultura ovviamente saranno aperti in notturna la Manifattura dei Marinati (via Mazzini 200, dalle ore 21 alle 23) ed il Museo del Delta Antico (in via Agatopisto dalle ore 21,30 visite guidata a pagamento e su prenotazione).

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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