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da: Associazione Culturale Jazzlife

Sabato 3 ottobre 2015, Arena Palazzo Bellini, Via Agatopisto, Comacchio (FE)_ore 21.30
Remembering Tambu, con i Barioca Extended e la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso.
Un’iniziativa di amici e colleghi per ricordare il grande trombettista bolognese scomparso.

Si terrà sabato 3 ottobre 2015 alle ore 21.30 a Comacchio (FE), nell’ambito di Comacchio Jazz, rassegna musicale promossa dall’Associazione Culturale Jazz Life e inserita nel cartellone della Sagra dell’Anguilla, il concerto evento “Rembering Tambu”, l’omaggio del sestetto Barioca al grande trombettista Marco Tamburini, tragicamente scomparso la scorsa primavera e ospite d’onore della scorsa edizione di Comacchio Jazz.
La serata, con tanti amici e colleghi del “Tambu”, vedrà anche la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso. I Barioca, in occasione del 100esimo concerto, Chica Piazzolla (voce), Luca di Luzio (chitarre), Luca Quadrelli (sax), Flavio Piscopo (percussioni), Pier Mingotti (basso elettrico) e Massimo Manzi (batteria), proporranno un viaggio nella musica brasiliana, da Jobim a De Moraes, tra melodie esotiche e ritmi afrolatini, misti ad alcuni brani italiani arrangiati in chiave latin jazz.
Fabrizio Bosso: “Si vedeva sempre in Marco la gioia di vivere, riusciva sempre a trovare il lato positivo in qualsiasi situazione, anche la più critica. E poi aveva una facilità innata nel comunicare con le persone e amava stare con i giovani. Fondando il Dipartimento di musica jazz al Conservatorio di Rovigo, dove insegnava, Marco ha creato una vera e propria comunità di giovani musicisti jazz, molto unita e affiatata. E a chiunque mi chiedesse dove andare a studiare la tromba consigliavo sempre di frequentare le sue classi.”
In caso di maltempo il concerto si terrà all’interno della Sala Polivalente di Palazzo Bellini.
www.sagradellanguilla.it
Infoline 3351340537

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it