Skip to main content

da: Ufficio Stampa Apollo Cinepark

<< “Colpa di comunismo” è un passo ulteriore nel mio bisogno di raccontare, seguendole, le trame della vita, dei desideri, dei bisogni. Vite per lo più marginali: ma nei margini, spesso, si nascondono libertà impensate>>. Con queste parole la regista emiliana ha raccontato il suo nuovo film, “COLPA DI COMUNISMO”, in programmazione all’Apollo Cinepark questa settimana, presentato al Festival del Cinema di Torino.
Protagoniste della storia tre donne rumene: Ana, Elena, Micaela. In Italia da diverso tempo, ma una sola, Micaela, ha un lavoro come badante. Ana ed Elena lo hanno perso e, se non riusciranno a trovare un’occupazione, dovranno tornare in patria dalle famiglie che mantengono a distanza e non vedono da tempo. Micaela, la più giovane e scaltra, decide di aiutare le due amiche e inizia con loro un viaggio nella fitta rete di comunità rumene in Italia, alla ricerca di un possibile impiego. Per le tre donne sarà l’occasione di rompere le regole della vita quotidiana e saldare un rapporto di complicità e amicizia. Il viaggio è la scoperta di un mondo sfumato, imprendibile, sfaccettato, in parte segreto, in bilico tra amore e rigetto per una patria, una tradizione, un’ideologia politica che le ha allevate e il cui crollo le ha costrette alla fuga.
regia/director
Elisabetta Sgarbi
soggetto, sceneggiatura/story, screenplay
Eugenio Lio, Elisabetta Sgarbi
fotografia/cinematography
Andrés Arce Maldonado, Elio Bisignani
montaggio/film editing
Andrés Arce Maldonado, Elisabetta Sgarbi
scenografia/production design
Luca Volpatti
musica/music
Franco Battiato
interpreti/cast
Ana Turbatu, Elena Goran, Micaela Istrate, Marianna Satmari, Giovanni Satmari, Alin Satmari, Associazione badanti Nadija, Gabriele Levada, Giorgio Moretti
produzione/production
Betty Wrong, Rai Cinema

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it