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da: ufficio stampa Coldiretti

Sono ripartite le lezioni del progetto Educazione a Campagna Amica 2015 nelle scuole primarie della nostra provincia. Arriva anche il “kit del contadino Giò” per gli alunni coltivatori per fare un orto anche senza terra.

Spesso l’orto in ambiente urbano contribuisce a preservare aree verdi della città, combattendo l’abbandono ed il degrado, ed in molti casi anche chi non ha terreno disponibile cerca di supplire con la coltivazione su terrazzi e balconi.

A questa esigenza risponde il “Kit del contadino Giò”, un orto facile da realizzare, messo a punto da Fondazione Campagna Amica di Coldiretti, che consente di coltivare erbe aromatiche e ortaggi anche senza avere terreno adisposizione. Il kit verrà utilizzato nell’ambito di Educazione alla Campagna Amica, il programma di educazione alimentare promosso da Coldiretti Donne Impresa e Campagna Amica, rivolto agli alunni delle scuole elementari per affiancarli in un percorso di crescita nella conoscenza degli alimenti e nella sana alimentazione.

Il programma educativo dell’anno 2015 si ispira proprio ad Expo: “Un orto di classe: curare la terra, nutrire la vita”, e pone al centro l’orto con le sue varie accezioni, familiare, urbano, sociale, agricolo, e accompagnerà insegnanti e alunni attraverso unpercorso multidisciplinare a scoprire tutte le tematiche connesse alla cura della terra, alla riscoperta del rapporto città e campagna, al recupero di conoscenze e tradizioni del territorio e all’adozione di comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente.

Per alunni ed insegnanti Coldiretti Campagna Amica metterà a disposizione anche una figura tecnica che potrà dare consigli pratici per la coltivazione dell’orto: è il personal trainer dell’orto, una novità che per la prima volta viene proposta a tutti gli interessati, e la cui consulenza potrà essere richiesta anche dai cittadini amanti del verde che desiderano coltivare le proprie verdure o frutta nel giardino di casa o sul terrazzo.

Per le scuole che non avessero terreno o giardini disponibili, Coldiretti metterà a disposizione il “kit del contadino Giò”, che consiste in due cassoni in legno con terriccio e sistema di irrigazione integrato, di facile utilizzo.

La presentazione del kit avverrà domani, martedì 3 marzo, alle 11.00 presso la scuola primaria di Pontegradella, alla presenza del presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli e dei responsabili del progetto di Educazione a Campagna Amica di Coldiretti Ferrara con la partecipazione del personal trainer dell’orto Elisa Marzola.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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