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Da: Coldiretti Emilia Romagna.

Il migliori auguri di buon lavoro a tutto l’esecutivo guidato dal presidente Stefano Bonaccini e in particolare all’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sono stati espressi dal presidente, Nicola Bertinelli e dal direttore, Marco Allaria Olivieri, di Coldiretti Emilia Romagna.

Il nuovo esecutivo – rileva Coldiretti regionale – si insedia in una fase particolarmente critica per l’agricoltura e l’agroalimentare: da un lato si tratta di fare i conti con le conseguenze dei cambiamenti climatici fra le cui conseguenze c’è un fenomeno come quello della cimice asiatica, vero flagello per le produzioni regionali. Dall’altra parte i mercati internazionali, agitati dai dazi e dalla Brexit, rischiano di diventare un terreno scivoloso per le eccellenze del nostro agroalimentare, punta di diamante del nostro export. A ciò si aggiunge come sempre l’esigenza di azioni volte a dare reddito alle imprese e liberarle dagli eccessi della burocrazia attraverso la semplificazione dei procedimenti. “Siamo pronti a offrire il nostro contributo di idee ed esperienze al nuovo assessore, al presidente Bonaccini e a tutto l’esecutivo – ha detto il presidente Bertinelli – e siamo pronti a collaborare a quella che è già stata individuata come prima sfida della nuova giunta, cioè la redazione del patto per il clima e per il lavoro. Consideriamo un segnale importante l’istituzione dell’assessorato alla montagna e alle aree interne così come è importante che il Presidente Bonaccini si rechi a Bruxelles la settimana prossima per discutere del flagello della cimice asiatica, tema riaspetto al quale ha già manifestato una notevole sensibilità partecipando la settimana scorsa alla nostra manifestazione di Verona”.

“Le sfide che attendono l’agricoltura – ha detto il direttore Allaria Olivieri – sono le sfide che attendono l’Italia, vista l’importanza strategica che ha sviluppato il settore dell’agroalimentare nell’economia nazionale. Molte di queste sfide passano proprio dall’Emilia Romagna che con le sue 44 denominazioni, fra dop e igp, è la regione con la maggior biodiversità agroalimentare d’Europa. Un patrimonio, questo, che va tutelato nell’interesse delle aziende, dei consumatori, ma anche di tutto l’assetto economico nazionale, se si considera che il dato più recente sulle esportazioni di agroalimentare emiliano romagnolo nel mondo parlano di un terzo trimestre del 2019 nel quale per la prima volta in assoluto l’export ha superato le importazioni e la nostra regione, con quasi 6 miliardi di prodotto esportato, ha fatto registrare il suo record assoluto”.

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COLDIRETTI


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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